Posizione delle ESAs su ESRS, indicatori climatici BCE e Green Industrial Plan

Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI



Forum per la Finanza Sostenibile, 17 Feb 2023 - 16:03
Le ultime settimane sono state segnate da interessanti novità di policy legate alla finanza sostenibile.

Il 26 gennaio, l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (EIOPA) e l’Autorità bancaria europea (EBA) hanno pubblicato le loro consulenze tecniche sulle bozze degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) relativi alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). I commenti sono largamente positivi, anche se ogni regolatore suggerisce alcune migliorie specifiche.     
     
L’ESMA chiede che vengano fornite indicazioni più dettagliate sul processo di analisi di materialità e che gli standard siano coerenti con le altre normative europee. Similmente, l’EIOPA sottolinea l’importanza di mantenere gli ESRS compatibili e allineati con gli International Financial Reporting Standards (IFRS) e con la Sustainable Financial Disclosure Regulation (SFDR). Inoltre, è richiesta maggiore chiarezza circa il perimetro della catena del valore per fondi pensione e assicurazioni. Infine, il parere dell’EBA pone particolare attenzione all’interoperabilità con i requisiti di disclosure legati al Pillar III dell'EBA (trasparenza e disclosure) e ai dati necessari agli enti creditizi in ottica di gestione del rischio. Tra le varie richieste, l’EBA sottolinea l’importanza di anticipare l’adozione degli standard settoriali per gli enti creditizi al 2025. 

Un’altra novità riguarda la pubblicazione da parte della Banca Centrale Europea (BCE) di nuovi indicatori sperimentali ed analitici per analizzare i rischi legati al clima nel settore finanziario e monitorare lo sviluppo della finanza sostenibile. Più in dettaglio, gli indicatori attengono a tre aree: 
  1. gli indicatori sperimentali sulla finanza sostenibile forniscono una panoramica sugli strumenti di debito sostenibili emessi e detenuti nell’UE;
  2. gli indicatori analitici sulle emissioni di carbonio finanziate dalle istituzioni finanziarie presentano informazioni sulle emissioni collegate a portafogli, titoli e prestiti e sull’esposizione del settore finanziario a controparti con modelli di business ad alta intensità di carbonio;
  3. gli indicatori analitici sui rischi fisici climatici misurano l’impatto dei rischi naturali sulla performance di prestiti, obbligazioni e portafogli azionari. 
Continuando con le notizie relative al settore bancario, il 21 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 4 ottobre 2022, n. 209 recante attuazione dell'articolo 111-bis del testo unico bancario (TUB). Nello specifico, il regolamento individua i requisiti per ottenere la qualifica di operatore bancario di finanza etica e sostenibile e le procedure per la richiesta e il riconoscimento di un’agevolazione fiscale: infatti, per questi soggetti, una quota pari al 75% dell'utile dell'esercizio degli operatori bancari di finanza etica e sostenibile non concorre a formare il reddito imponibile se destinato a riserva legale o ad apposita riserva non distribuibile.

Sul fronte greenwashing, il 17 gennaio l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha annunciato l’istituzione di una task force a supporto di operatori finanziari, autorità vigilanti e imprese per contrastare questo fenomeno. Inoltre, il 18 gennaio l'Osservatorio contro il greenwashing, una coalizione di esperti tecnici e ONG, ha lanciato una propria Tassonomia indipendente basata su criteri scientifici. L’iniziativa mira a offrire agli operatori finanziari la possibilità di verificare se i loro investimenti siano veramente verdi e in linea con criteri scientifici. Questa Tassonomia classifica tutte le attività economiche con un “sistema a semaforo”: verde per le attività sostenibili, arancione per le attività parzialmente dannose e rosso per le attività dannose.
     
L’ultima notizia riguarda il nuovo Green Deal Industrial Plan, presentato dalla Commissione Europea lo scorso 1° febbraio. Si tratta di un piano che mira a potenziare la capacità produttiva europea legata alle tecnologie e ai prodotti net-zero necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell’UE. Anche se indirettamente, sono previste delle misure per mobilitare il capitale privato per la transizione verso la neutralità climatica. Il piano si basa su quattro pilastri chiave: definizione di un quadro normativo prevedibile e semplificato, accelerazione dell’accesso ai finanziamenti, accrescimento delle competenze e creazione di catene del valore più resilienti e sicure. 

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