Novità sul pacchetto Omnibus, il reporting e CSDDD

Nuovi sviluppi relativi all’Omnibus Simplification Package. Presentati i risultati del monitoraggio delle dichiarazioni sui PAI



Forum per la Finanza Sostenibile, 07 Nov 2025 - 11:42

Nelle ultime settimane sono emersi nuovi aggiornamenti relativi all’Omnibus Simplification Package ed è stata presentata una relazione sul monitoraggio delle dichiarazioni sui PAI.

Negoziati su Omnibus

Il Parlamento europeo ha respinto la richiesta della Commissione per gli Affari Legali (JURI) di portare la posizione contenente le modifiche relative alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e alla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) direttamente ai negoziati con Commissione e Consiglio dell’UE, saltando la discussione plenaria. La proposta della Commissione JURI, al momento, propone le seguenti soglie di applicazione: per la CSRD, società con almeno 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a €450 milioni; per la CSDDD, società con almeno 5.000 dipendenti e un fatturato netto annuo superiore a €1,5 miliardi, e imprese straniere con un fatturato netto nell’UE superiore alla stessa soglia. Inoltre, in merito alla CSDDD, la posizione prevede la pubblicazione di un piano di transizione climatica da parte delle imprese, pur senza obblighi di metterlo in atto, ed elimina il regime di responsabilità civile armonizzato a livello europeo.

A novembre, quindi, è previsto il voto in sessione plenaria del Parlamento europeo a cui seguiranno i negoziati con Commissione e Consiglio dell’UE per raggiungere un accordo sulla versione finale del pacchetto Omnibus.

Non-paper sulla CSDDD

Nel contesto del processo di semplificazione avviato con il pacchetto Omnibus, il governo norvegese ha presentato un non-paper alla Commissione europea sottolineando l’importanza di mantenere la CSDDD allineata ai Principi Guida dell’ONU su Imprese e Diritti Umani (UNGPs) e alle Linee Guida dell’OCSE. In particolare, nella lettera si raccomanda di evitare la creazione di un nuovo quadro normativo che si discosta dagli standard internazionali già consolidati, introducendo un sistema parallelo. Inoltre, si sottolinea la necessità di mantenere la proporzionalità e un approccio basato sul rischio. Il messaggio del governo norvegese è di procedere con la necessaria semplificazione normativa senza compromettere l’integrità del processo di due diligence, come già previsto dagli standard globali.

 

Semplificazione degli ESRS

Nelle scorse settimane, sono state pubblicate diverse risposte alla consultazione dell’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) sulle bozze di revisione e semplificazione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS).

Nel suo feedback, lo staff della Banca Centrale Europea (BCE) supporta le proposte dell’EFRAG e menziona alcuni possibili aspetti da migliorare. Tra questi, l’importanza di dover distinguere chiaramente tra: obblighi di disclosure e la metodologia da utilizzare guida obbligatoria e non obbligatoria. Inoltre, è necessario preservare i data point più importanti degli ESRS E1 e E4 (cambiamento climatico e biodiversità) e mantenere obbligatorie le informazioni quantitative relative agli impatti finanziari attesi dei rischi ESG. Infine, lo staff raccomanda di rendere le deroghe limitate nel tempo, di non limitare le informazioni alla catena del valore a valle e di adottare linee guida settoriali e relative alle attività di audit.

Similmente, l’European Securities and Markets Authority (ESMA) nella sua lettera di commento mostra supporto al lavoro dell’EFRAG, ribadendo l’importanza di preservare l’affidabilità e la qualità delle informazioni di sostenibilità per l’integrità del mercato. Tra gli aspetti da migliorare, l’ESMA raccomanda di definire chiaramente il concetto di materialità, di ridurre al minimo le deroghe e di rafforzare l’interoperabilità con gli standard internazionali. Inoltre, sottolinea che la valutazione della proporzionalità dovrà tener conto di eventuali modifiche al perimetro di applicazione una volta completata la revisione della CSRD.

 

Rendicontazione PAI

L’ultimo aggiornamento riguarda la presentazione da parte delle European Supervisory Authorities (ESAs) della quarta relazione annuale sulla divulgazione volontaria dei Principal Adverse Impact (PAI). Dalla relazione emerge un miglioramento della qualità, chiarezza e completezza delle dichiarazioni sui PAI, segno di un crescente impegno da parte degli operatori finanziari nella rendicontazione. Tuttavia, le autorità ritengono necessari ulteriori progressi, in particolare relativamente alla spiegazione delle azioni intraprese e degli obiettivi e alla copertura e alla qualità dei dati pubblicati. In vista della revisione della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) prevista a fine anno, le autorità raccomandano alla Commissione europea di migliorare la trasparenza tra dati effettivamente disponibili e stimati e di rafforzare la proporzionalità, basando l’obbligo di disclosure PAI sul valore degli investimenti e non sul numero di dipendenti degli operatori finanziari.


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