Aggiornamenti su Omnibus e nuove tappe verso la neutralità climatica
Nuovi sviluppi relativi all’Omnibus Simplification Package. Presentata una modifica alla legge europea sul clima
Forum per la Finanza Sostenibile, 30 Lug 2025 - 15:00
Forum per la Finanza Sostenibile
Nelle ultime settimane sono emersi nuovi aggiornamenti relativi all’Omnibus Simplification Package e sono state presentate alcune iniziative per rafforzare il percorso dell’UE verso la neutralità climatica.
Sviluppi legati a Omnibus
Il 23 giugno 2025, i rappresentanti degli Stati membri hanno definito il mandato negoziale del Consiglio sulla semplificazione degli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità e di due diligence, nel contesto della proposta Omnibus I. Riguardo alle modifiche al perimetro di applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), il Consiglio propone una soglia di fatturato netto superiore a €450 milioni in aggiunta alla soglia di 1.000 dipendenti proposta dalla Commissione. Inoltre, introduce una clausola di revisione riguardante una possibile estensione del perimetro di applicazione. Anche per la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), il Consiglio propone di alzare la soglia che identifica le imprese coinvolte a 5.000 dipendenti e €1,5 miliardi di euro di fatturato. Viene poi confermata la proposta della Commissione di eliminare il regime di responsabilità civile armonizzato a livello europeo. Infine, il Consiglio suggerisce di rimandare di un anno, fino al 26 luglio 2028, il termine per l’adozione della direttiva. Nelle prossime settimane la Presidenza avvierà i negoziati con il Parlamento europeo, al fine di raggiungere un accordo definitivo sulla proposta Omnibus.
Ulteriori modifiche alla CSRD
Sempre nel contesto di revisione del quadro normativo sulla finanza sostenibile, la Commissione europea ha approvato un atto delegato volto a semplificare gli obblighi di rendicontazione per le imprese incluse nella prima ondata (wave 1) dell'applicazione della CSRD, introducendo un "quick fix" agli European Sustainability Rerpoting Standard (ESRS). Attraverso questo intervento, le aziende chiamate a redigere il report di sostenibilità per l’esercizio 2024 potranno omettere le informazioni previste dagli ESRS E4 (biodiversità ed ecosistemi), S2 (lavoratori nella catena del valore), S3 (comunità impattate) e S4 (consumatori e utenti finali). Inoltre, tutte le aziende della prima ondata, incluse quelle con oltre 750 dipendenti, potranno beneficiare delle disposizioni transitorie previste per gli stessi ESRS. Per quanto riguarda lo standard S1 (lavoratori propri), potrà essere omesso completamente nel 2025 e nel 2026 solo da aziende con più di 750 dipendenti. Le aziende che omettono E4, S1, S2, S3 o S4 dovrebbero comunque indicare: se lo standard è stato considerato materiale o meno; come il modello di business e la strategia tengono in considerazione gli impatti, target e progressi, incluso se gli obiettivi legati a biodiversità sono basati su prove scientifiche; policy, azioni e metriche.
Semplificazione della tassonomia
Continuando sul percorso di semplificazione intrapreso, la Commissione europea ha adottato una proposta di Regolamento delegato che modifica il Regolamento (UE) 2021/2178 sugli obblighi di informativa legati alla Tassonomia, contenente diverse misure per semplificarne l’applicazione. Tra queste, la Commissione propone di esentare sia le imprese finanziarie che non finanziarie dal valutare l’ammissibilità e l’allineamento alla Tassonomia delle attività economiche che non sono finanziariamente rilevanti per il loro business. Inoltre, vengono introdotte semplificazioni relative ad alcuni KPI come il Green Asset Ratio (GAR) per le banche. Viene in aggiunta ridotto il numero di datapoint da rendicontare, attraverso una semplificazione dei template. Questa riduzione è stimata del 64% per le società non finanziarie e dell’89% per le società finanziarie. Queste misure si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2026 e copriranno l’esercizio finanziario 2025.
Nuove iniziative per la neutralità climatica
L’ultimo aggiornamento riguarda la proposta di modifica alla Legge europea sul clima presentata dalla Commissione. La proposta stabilisce un nuovo obiettivo intermedio per il 2040: ridurre del 90% le emissioni nette di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di una delle misure centrali dell’agenda strategica 2024–2029 e rappresenta un passo cruciale nel cammino dell’Unione verso la neutralità climatica entro il 2050. Tra le principali novità introdotte, la Commissione propone di procedere con maggiore flessibilità rispetto al passato, sia a livello settoriale che territoriale. Tra gli strumenti previsti: l’utilizzo limitato di crediti internazionali a partire dal 2036; l’integrazione dei progetti di cattura e stoccaggio di CO₂ nel sistema di scambio di quote (ETS); meccanismi di compensazione tra settori (ad esempio, se uno Stato ha difficoltà a ridurre le emissioni nel settore dell’uso del suolo, potrà bilanciare con risultati migliori nei trasporti o nella gestione dei rifiuti). Contestualmente alla proposta sul clima, la Commissione ha pubblicato una comunicazione sull’attuazione del Clean Industrial Deal , pilastro della strategia climatica europea. Tra le misure già avviate figurano: il nuovo quadro per gli aiuti di Stato, pensato per incentivare gli investimenti nella transizione energetica; la semplificazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), che prevede l’esenzione per il 90% degli importatori; una raccomandazione fiscale per promuovere investimenti verdi, con incentivi come l’ammortamento accelerato e crediti d’imposta. Inoltre, si segnalano nuove iniziative per l’energia a prezzi accessibili.
