Aggiornamenti sul pacchetto Omnibus e altre novità

Nuovi aggiornamenti relativi all’Omnibus Simplification Package. Rinviato l’obbligo di sottoscrizione di polizze CAT-NAT



Forum per la Finanza Sostenibile, 09 Mag 2025 - 16:39
Il quadro normativo sulla finanza sostenibile è in fase di trasformazione a seguito della pubblicazione dell’Omnibus Simplification Package, presentato nel contributo del mese di aprile. Accanto agli aggiornamenti relativi alle proposte per la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) e la Tassonomia, sono emerse anche altre interessanti novità. 

La proposta Stop the clock e la revisione degli ESRS
Nelle scorse settimane, il Parlamento e il Consiglio dell’UE hanno approvato la proposta della Commissione di posticipare la data di applicazione di alcuni obblighi previsti dalla CSRD e dalla CSDDD (anche nota come proposta “Stop the clock“). Vengono rinviati: 
  • di due anni l’applicazione degli obblighi della CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora avviato la rendicontazione e le PMI quotate;
  • di un anno il termine di recepimento e la prima fase dell’applicazione, per le imprese più grandi, della CSDDD. 

Le restanti modifiche proposte saranno sottoposte all’esame e al voto del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE, ed entreranno in vigore una volta raggiunto un accordo tra i colegislatori. 

Nelle stesse settimane, lo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha lanciato una consultazione pubblica per raccogliere osservazioni sulla revisione del primo set di European Sustainability Reporting Standard (ESRS), in seguito alla pubblicazione delle proposte Omnibus e al mandato ricevuto dalla Commissione europea in tal senso. L’obiettivo è fornire entro il 31 ottobre 2025 un parere tecnico a supporto dell’adozione di un atto delegato che semplifichi gli attuali ESRS, entrati in vigore a inizio 2024. La consultazione si concentra su alcune aree chiave: 1) individuazione dei datapoint obbligatori meno rilevanti o problematici per la rendicontazione di sostenibilità a fini generali; 2)  passaggi degli ESRS considerati poco chiari, suggerimenti per migliorarne la coerenza con altre normative europee, e indicazioni su come affinare le disposizioni sull’analisi di materialità; 3) semplificazione della struttura e presentazione degli standard; 4) rafforzamento dell’interoperabilità con gli standard globali. 

Linee guida sulla nomenclatura dei fondi ESG
È stata pubblicata un’analisi del potenziale impatto delle Linee guida sulla nomenclatura ESG dei fondi di investimento, in vista della loro piena entrata in vigore il 21 maggio 2025. Secondo una ricerca di Morningstar Sustainalytics, si prevede un impatto sul 30-50% dei fondi interessati (che oscilla tra 1.200-2.200 sui quasi 4.500 fondi sostenibili in Europa. 
Le linee guida sono al momento operative solo per i fondi di nuova emissione: a seguito della loro pubblicazione si è osservata una diminuzione di circa il 20% del numero di strumenti che riportano nei loro nomi riferimenti espliciti alla sostenibilità. Tale riduzione è riconducibile alla necessità per questi fondi di conformarsi ai criteri di esclusione previsti dai Paris-Aligned Benchmarks (PAB), nonché all’obbligo di destinare una quota rilevante — pari ad almeno il 50% del patrimonio — a investimenti sostenibili. I fondi “Environmental” o “ESG” soggetti alle esclusioni PAB ma non vincolati alla soglia del 50% minimo di investimenti sostenibili hanno subito un calo rispettivamente del 10% e del 12%. Di contro, i fondi che includono riferimenti alla transizione — conformi ai criteri dei Climate Transition Benchmarks (CTB) — hanno registrato un incremento del 4%.

Rendicontazione della biodiversità
Sul fronte della rendicontazione, la Fondazione IFRS e la Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) hanno formalizzato una collaborazione attraverso la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding (MoU), volto a promuovere lo sviluppo e l’integrazione delle raccomandazioni del TNFD nell’ambito dell’attività dell’International Sustainability Standards Board (ISSB). La firma del MoU implica che i due enti collaboreranno attivamente condividendo ricerche, competenze e conoscenze tecniche per soddisfare le crescenti esigenze informative dei mercati finanziari sui rischi e le opportunità legati alla natura.

Rinvio dell’obbligo di sottoscrizione di polizze CAT-NAT
L’ultimo aggiornamento riguarda il rinvio dell’obbligo di sottoscrizione di polizze CAT-NAT (a protezione dalle catastrofi naturali) previsto in Italia dalla Legge di Bilancio 2024. Tutte le imprese in Italia devono tutelarsi per legge dai rischi di alluvione, esondazione, inondazione, sisma e frana, per mezzo di apposita copertura assicurativa. Si tratta di un obbligo bilaterale ossia vige sia per le imprese che per le compagnie di assicurazione. L’applicazione di tale obbligo, prevista inizialmente per il 31 marzo 2025 è stata prorogata:
  • entro il 31 marzo 2025 per le grandi imprese (in questo caso, per i primi 90 giorni, non sono previste sanzioni in caso di mancata sottoscrizione della polizza);
  • entro il 1° ottobre 2025 per le medie imprese;
  • entro il 31 dicembre 2025, per le piccole e microimprese.
                                                                                                                                                        


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