Carbonsink - Finance as a powerful lever for corporate climate action
A survey of 350 financial institutions to analyse the sector's key role in the net-zero transition. South Pole's 2025 Report shows partial alignment with climate goals but delays due to low corporate engagement.
Carbonsink, 30 Giu 2025 - 09:59
Italian translation available below
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Expectations for corporate climate action are rising, not only from regulators and consumers, but increasingly also from the financial system. By managing global financial flows through their investment portfolios, the potential of financial institutions to accelerate climate action is exponential, as recognised by the Paris Agreement.
As 2025 marks the 10-year anniversary of the Paris Agreement, it is seen as a point of no return for the climate, never before organisations need to redouble their decarbonisation strategies, ensure they are transparent and enforceable, and embrace innovation in the transition to a carbon-neutral world.
Climate action is no longer optional, it is becoming a standard practice of risk management, companies are under increasing scrutiny to demonstrate the alignment of their net zero paths. The Report shows that 86% of financial institutions say they are on track or partially on track to achieve net zero targets, while 47% say that the lack of progress by the organisations they provide funding to is actually slowing them down: a fact that highlights the interconnected nature of the climate transition.
A company's climate strategy is becoming a key lever for business development and long-term competitiveness. In fact, the South Pole report found that financial institutions are increasingly prioritising companies with credible climate strategies: 77% of financial institutions say that companies with climate transition plans are more attractive for investment, and more than 70% said they would like to finance companies that already have a climate action funding strategy through certified carbon credits.
Despite the increase in commitment and actions, many financial institutions are now more cautious about publicly disclosing their climate information and commitments: this is also a current trend, also confirmed by the South Pole Report, and which mainly results in a great deal of regulatory ambiguity and a response and reaction against greenwashing. It doesn't require perfect data to start communicating, investors rather want to see progress, not perfection: lack of communication can signal a real lack of preparation.
The message from financial institutions is clear: climate risk is a financial risk and companies that are unable to respond in a timely manner are becoming more difficult to sustain, insure or do business with. Through proper climate risk management, developing a credible climate transition plan and improving internal engagement and accountability, one can turn one's climate ambition into business resilience.
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La finanza come potente leva per l’azione climatica aziendale
Un sondaggio a 350 istituzioni fi nanziarie per analizzare il ruolo chiave del settore nella transizione net-zero. Dal Rapporto 2025 di South Pole emerge un allineamento parziale agli obiettivi climatici ma con ritardi dovuti allo scarso engagement delle aziende.
Le aspettative nei confronti dell’azione delle aziende a favore del clima stanno aumentando, non solo da parte delle autorità di regolamentazione e dei consumatori, ma sempre più anche da parte del sistema finanziario. Gestendo i flussi finanziari globali attraverso i loro portafogli di investimento, il potenziale delle istituzioni finanziarie per accelerare l’azione per il clima è esponenziale, come riconosciuto dall’Accordo di Parigi.
Il 2025 anno di ricorrenza del decennale dell’Accordo di Parigi, è considerato come un punto di non ritorno per il clima, mai come adesso le organizzazioni devono raddoppiare le strategie di decarbonizzazione, garantire che siano trasparenti e attuabili, e abbracciare l’innovazione nel passaggio a un mondo a zero emissioni.
L’azione per il clima non è più facoltativa, sta diventando una pratica standard di gestione del rischio, le aziende sono sottoposte a un crescente controllo per dimostrare l’allineamento dei propri percorsi net zero. Dal Rapporto emerge che l’86% delle istituzioni finanziarie afferma di essere sulla buona strada o parzialmente per raggiungere gli obiettivi net zero, mentre il 47% afferma che la mancanza di progressi da parte delle organizzazioni a cui fornisce finanziamenti li sta di fatto rallentando: un dato che evidenzia la natura interconnessa della transizione climatica.
La strategia climatica di un’impresa sta diventando una leva fondamentale per lo sviluppo del business e la competitività a lungo termine; il rapporto South Pole ha infatti rilevato che le
istituzioni finanziarie danno sempre più priorità alle aziende con strategie climatiche credibili: il 77% degli istituti finanziari afferma che le aziende con piani di transizione climatica sono più interessanti per gli investimenti ed oltre il 70% ha dichiarato voler finanziare aziende che hanno già una strategia di finanziamento dell’azione climatica attraverso crediti di carbonio certificati.
Nonostante l’aumento dell’impegno e delle azioni, molte istituzioni finanziarie sono ora più caute nel divulgare pubblicamente le proprie informazioni e i propri impegno climatici: anche questa una tendenza attuale, confermata dallo stesso Rapporto South Pole, e che si traduce principalmente in una grande ambiguità normativa e una risposta e reazione contro il greenwashing. Non servono dati perfetti per iniziare a comunicare, gli investitori vogliono piuttosto vedere i progressi, non la perfezione: la mancanza di comunicazione può segnalare una vera e propria mancanza di preparazione.
Il messaggio delle istituzioni finanziarie è chiaro: il rischio climatico è un rischio finanziario e le aziende che non sono in grado di rispondere tempestivamente stanno diventando più difficili da sostenere, assicurare o con cui fare affari. Attraverso una corretta gestione dei rischi climatici, con lo sviluppo di un piano di transizione climatica credibile e un miglioramento per quanto riguarda il coinvolgimento e la responsabilità interna si può trasformare la propria ambizione climatica in resilienza aziendale.
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