Economia circolare, PMI e finanza sostenibile per una ripresa "green"

Presentata al pubblico la ricerca “Innovazione circolare” promossa da Comieco e condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile



Forum per la Finanza Sostenibile, 20 Apr 2020 - 10:41

La transizione verso un modello economico "circolare", più rispettoso degli equilibri naturali, è essenziale per la sopravvivenza non del pianeta, bensì della specie umana, come testimoniato anche dall’attuale pandemia.

La finanza può diventare il vettore per la transizione verso un’economia sostenibile attraverso il supporto a progetti in grado di generare ripercussioni positive sotto il profilo ambientale e sociale. Per far questo, gli investitori dovranno concentrarsi sul finanziamento della cosiddetta "economia reale", costituita anche, e soprattutto, dalle piccole e medie imprese, supportando le aziende protagoniste della transizione verso un nuovo modello economico con impatti positivi sul piano ambientale e sociale, e improntato alla "circolarità".

Il rapporto tra economia circolare e finanza sostenibile è alla base della ricerca "Innovazione circolare. La finanza sostenibile e la filiera di carta e cartone", promossa da Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile. Tra le conclusioni, dieci consigli operativi per collaborazioni più solide ed efficaci tra investitori e aziende.

 

La ricerca analizza le relazioni esistenti tra i soggetti finanziari attenti ai temi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, e le imprese attive nella filiera della carta-cartone, per comprendere in che modo collaborazioni più efficaci tra queste due realtà possano favorire la transizione a un modello economico circolare. Sotto il profilo metodologico l’analisi documentale è stata affiancata a 26 interviste semi-strutturate realizzate nel periodo novembre 2019 - gennaio 2020, che hanno coinvolto soggetti chiave dell’industria finanziaria nazionale e attori della filiera carta-cartone lungo l’intero ciclo di vita.

 

Le aziende della filiera di produzione degli imballaggi in carta e cartone sono in prima linea per la realizzazione e lo sviluppo di prodotti, in questo caso packaging, sostenibili, riciclati e riciclabili. La filiera della carta e del cartone produce un biomateriale che viene riciclato dallo stesso comparto con un tasso di circolarità del 57%; nello specifico settore degli imballaggi il tasso di riciclo sale all’80%, portando l’Italia al terzo posto a livello europeo per utilizzo di carta da macero.

La fase di transizione verso un modello economico più circolare comporta, però, l’esigenza di importanti investimenti: si stima che in Europa saranno necessari €24 miliardi entro il 2050, aggiuntivi ai €3,5 miliardi che l’industria cartaria già investe ogni anno*. La necessità di un’offerta finanziaria adeguata e sostenibile diventa ancor più necessaria in questo periodo di crisi, in cui le aziende del settore (principalmente PMI dislocate su tutto il territorio italiano) subiscono un impatto che porterà all’ottimizzazione e alla riorganizzazione della produzione.

 

Dalla ricerca condotta dal FFS emerge che le imprese italiane della filiera di carta e cartone tendono a privilegiare l’autofinanziamento e a percepire il settore finanziario come troppo complesso e distante dalle loro esigenze. Per facilitare una maggior collaborazione tra investitori-finanziatori e imprenditori, il manuale fornisce una guida sintetica agli strumenti finanziari e ai programmi dell’Unione Europea per sostenere lo sviluppo circolare delle PMI.

 

La ricerca si chiude con alcuni consigli che finanza e imprese si rivolgono reciprocamente. I rappresentanti della filiera cartaria suggeriscono agli attori finanziari:

  • di essere più proattivi nell’offerta di prodotti di finanza sostenibile;
  • di ideare strumenti mirati a sostegno delle imprese di piccole dimensioni;
  • di esplicitare le ragioni dell’importanza di rendicontare gli aspetti non prettamente economici;
  • di semplificare e rendere più accessibile il linguaggio a beneficio degli imprenditori;
  • di evidenziare l’apporto non solo finanziario che gli investitori possono offrire nella gestione aziendale.

Gli investitori, invece, consigliano alle imprese:

  • di informarsi sull’offerta finanziaria a disposizione e, in particolare, sui prodotti che integrano considerazioni di sostenibilità;
  • di superare la frammentazione per creare reti, collaborazioni, alleanze lungo l’intera filiera e nell’ambito dei distretti industriali dei propri territori;
  • di costruire relazioni continuative, solide e trasparenti con gli attori finanziari, condividendo sia i punti di forza sia quelli di debolezza;
  • di fornire informazioni chiare e complete sulle peculiarità del settore di attività e sulle politiche sociali e ambientali, anche attraverso la redazione di report di sostenibilità e l’adozione di metodologie di rendicontazione e misurazione riconosciute a livello internazionale;
  • di curare maggiormente la qualità del capitale umano e della governance, e di costruire relazioni solide con le comunità locali, mettendo in evidenza il valore creato grazie alla propria attività.

 

Nella fase cruciale che farà seguito all’attuale emergenza sanitaria, la ricerca FFS-Comieco potrà contribuire a orientare le scelte di investitori e imprese in ottica di sostenibilità e circolarità. La ripresa economica, infatti, richiederà di ripensare gli attuali modelli di sviluppo per ridurre gli impatti negativi delle attività umane sull’ambiente e sulla salute.

 

La ricerca è disponibile sul sito del Forum per la Finanza Sostenibile.

 

* Assocarta 2017, "L’Industria Cartaria Europea lancia un Piano di Azione (Roadmap 2050) per potenziare gli investimenti del settore"

 

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