Il Green Deal europeo

Presentato l’11 dicembre 2019 con Comunicazione della Commissione europea 640 del 2019, il Green Deal europeo delinea una roadmap di azioni finalizzate ad un uso più efficiente delle risorse, con l’ambizione di una transizione a un’economia circolare, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che riduca al massimo l’inquinamento, che ristori la biodiversità e in cui la crescita economica sia dissociata dall'uso delle risorse.

Si tratta di una nuova strategia di crescita mirata a trasformare l'UE in una società equa e prospera, dotata di un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra.

L'obiettivo stabilito dal Green Deal intende superare quello già stabilito dal Quadro 2030 per il clima e l'energia (una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto alla situazione nel 1990), che dovrà conseguentemente essere rivisto.

Il piano identifica gli investimenti necessari, le fonti di finanziamento disponibili, e le modalità con cui si intende porre in essere una transizione equa e inclusiva ad un’economia sostenibile. Pur ritenendosi che tutti i settori dell’economia debbano essere toccati da questo piano, sono sottolineati alcuni ambiti di importanza strategica, tra cui: le tecnologie sostenibili, l’innovazione dell’industria, trasporti più sostenibili, produzione di energia carbon-free, incremento degli standard ambientali a livello globale.  Nell’ambito del Green Deal, la Commissione ha presentato il 14 gennaio 2020 il cd. European Green Deal Investment Plan, con cui saranno mobilitati investimenti sostenibili per un valore di almeno mille miliardi nei prossimi 10 anni. Gli investimenti saranno finalizzati ad instaurare un contesto che faciliti gli investimenti (privati e pubblici) necessari ai fini della transizione.

L’Unione si impegna a tal fine a dare supporto ai cittadini, alle imprese ed alle regioni più impattate dalla transizione ad un’economia green, secondo il cd. Just Transition Mechanism, per cui saranno stanziati 100 miliardi nel periodo tra il 2021 e il 2027. Il meccanismo, caratterizzato dall’obbiettivo di assicurare una transizione giusta ed inclusiva,  fornirà i finanziamenti necessari in tre diverse forme:

  • Just Transition Fund: cui saranno attribuiti 7,5 miliardi di fondi europei, in aggiunta a quanto già proposto dalla Commissione per il prossimo budget europeo a lungo termine. Per accedere ai fondi, gli Stati Membri saranno tenuti a identificare i territori ammissibili in degli appositi just transition plans, ed impegnarsi per una cifra pari a quella concessa dal fondo, attingendo dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dal Fondo Sociale Europeo Plus, oltre che dai bilanci nazionali. Gli investimenti così generati, che si stimano tra i 30 e i 50 miliardi, saranno dedicati principalmente a sovvenzioni a beneficio delle regioni, con gli obbiettivi di favorire lo sviluppo di piccole e medie imprese, start-up, incubatori, ed in generale la transizione al green;
  • Just Transition Scheme: schema dedicato alla transizione nell’ambito del programma Invest EU, cui saranno dedicati fino a 45 miliardi, con lo scopo di attrarre investimenti privati nei settori strategici per una transizione alla green economy, incentivando le regioni europee ad una crescita sostenibile;
  • Programma di prestiti pubblici presso la European Investment Bank con copertura a carico del budget europeo: in cui saranno mobilitati tra 25 e 30 miliardi di investimenti nel settore pubblico, con come obbiettivo principale dell’efficienza energetica degli edifici, che sarà perseguita anche per via legislativa da parte della Commissione. 

Il Just Transition Mechanism non si limita tuttavia ad una serie di programmi di investimento: tramite esso la Commissione fornirà assistenza tecnica agli Stati Membri e agli investitori, per fare in modo che tutte le entità interessate siano incluse nella transizione, anche a mezzo di piani di transizione territoriali.

Lo scorso 4 marzo 2020 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per istituire il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (UE) 2018/1999, mediante la quale intende stabilire l'obiettivo vincolante della neutralità climatica dell'UE entro il 2050. A tal fine, definisce un percorso per la riduzione graduale e irreversibile delle emissioni di gas a effetto serra non limitato al CO2 e riferito a tutti i settori.

Glossario

Consulta le definizioni dei principali termini sulla finanza sostenibile.

VAI


Borsa Italiana non ha responsabilità per il contenuto del sito a cui sta per accedere e non ha responsabilità per le informazioni contenute.

Accedendo a questo link, Borsa Italiana non intende sollecitare acquisti o offerte in alcun paese da parte di nessuno.


Sarai automaticamente diretto al link in cinque secondi.