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COMUNICATO STAMPA

"Private Equity e Fondi di Fondi:

alla ricerca del valore nella Real Economy"

 

Si è svolto oggi a Palazzo Mezzanotte a Milano il convegno "Private Equity e Fondi di Fondi: alla ricerca del valore nella real economy" organizzato da Borsa Italiana in collaborazione con AC Private Equity Partners che ha visto gli interventi di Massimo Capuano, Amministrazione Delegato di Borsa Italiana Spa, Edoardo Bugnone, Presidente EVCA, Roger Abravanel, Director McKinsey Italia, Boaz Dinte, Partner Evergreen Venture Capital Israel, Scott Collins, Managing Director Summit Partners, Paolo Colonna, Presidente Permira Associati, Axel Hansing, Investor Director Coller Capital, Filippo Reda, Direttore Generale San Paolo IMI Institutional Asset Management, Robert J. Tomei, General Partner AC Private Equity Partners.

Ma che cos'è il private equity? I fondi di private equity sono tipicamente fondi chiusi gestiti da gruppi di 5-10 partners specializzati che acquisiscono partecipazioni influenti o di controllo in società, supportando attivamente il processo di creazione di valore tramite un contributo strategico apportato all'azienda, dismettendole successivamente ad un prezzo più elevato.

Una recente ricerca di McKinsey, rilevando come soltanto un'attenta gestione può generare elevati ritorni, ha evidenziato altresì ampi margini di crescita per l'attività di private equity in Italia e nel resto d'Europa sempre che prosegua la deregulation fiscale e normativa già in atto.

Se la regolamentazione e la fiscalità hanno penalizzato in passato l'attività d'investimento nel private equity all'estero, in Italia l'investimento è stato invece storicamente limitato da una percentuale relativamente modesta di aziende familiari disponibili ad aprire il capitale a terzi e a quotarsi.

L'attività di Venture Capital, e più in generale di private equity, svolge un ruolo di primaria importanza per la nascita e lo sviluppo delle aziende, offrendo loro l'opportunità di crescere con una struttura finanziaria equilibrata e garantendo un supporto strategico significativo.

Se ciò è vero per le aziende di tipo tradizionale, lo è ancor più per le imprese con elevati tassi di crescita collegate ai settori ad alta tecnologia: in un mercato finanziario sempre più selettivo, la presenza di un Venture Capitalist nella compagine azionaria di società che si affacciano alla quotazione in Borsa rappresenta un'ulteriore garanzia di solidità del business ed è percepita dagli investitori come una riduzione del rischio di investimento.

Il successo del private equity è legato al ruolo di "value innovator" che esso svolge nei confronti delle imprese partecipate: esemplare il caso israeliano, dove la presenza di un'industria del private equity più avanzata ha consentito l'affermazione della leadership israeliana a livello mondiale nei settori ad alta tecnologia.

Lo sviluppo dei Fondi di fondi di private equity costituisce una delle più recenti evoluzioni del settore. Questi, pur rappresentando una novità per l'Italia, sono già presenti all'estero e consentono una più ampia diversificazione del portafogli istituzionale offrendo la possibilità di accedere a fondi internazionali "best of breed" e allo stesso tempo una riduzione della quota di ingresso.

Altri sviluppi del settore riguardano l'affermarsi del mercato secondario del Venture Capital ed il crescente interesse degli investitori verso la fascia di middle market in Europa.

Tra i fattori di crescita del settore un importante contributo può derivare dalla crescente presenza degli investitori istituzionali quali i fondi pensioni e le assicurazioni.

Ad oggi le società quotate sul Nuovo Mercato di Borsa Italiana che contano la presenza di Venture Capitalists nella propria compagine azionaria sono il 29%, che si confronta con il 54% di quelle quotate sul Neuer Markt e il 63% di quelle quotate sul Nouveau Marché.

Il Nuovo Mercato si pone fra i suoi principali obiettivi l'impegno ad accelerare il processo di maturazione delle imprese italiane e del contesto economico-finanziario che ruota intorno ad esse.

 

Milano, 22 maggio 2002

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