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PRIMO TRIMESTRE 1999

  • Nei primi giorni del 1999, l'adozione dell'euro è coincisa con una forte crescita dei corsi azionari (+7,5% in tre giorni), cui sono seguite una fase di correzione che si è protratta fino a metà febbraio (con un minimo di -6,1% rispetto alla fine del 1998) e una successiva ripresa che ha riportato l'indice Mib su livelli superiori a quelli di fine 1998.
  • A fine marzo l'indice Mib Storico si è attestato a quota 24.199 (+5,1% rispetto a fine 1998, -5,6% rispetto al massimo storico del 7 aprile 1998). Il massimo annuale rimane quello raggiunto il 7 gennaio a quota 24.766. A livello di macro-settori l'andamento è stato fortemente differenziato, con una buona crescita di Servizi (+12,6%), una lieve crescita di Finanziari (+3,9%) e una sostanziale stabilità di Industriali (+0,3%). I settori più dinamici sono stati Media (+35,7%), Trasporti-Turismo (+17,6%) e Pubblica Utilità (+9,6%), mentre hanno registrato un andamento negativo Alimentari (-15,4%) e Distribuzione (-15,2%).
  • Gli indici continui hanno manifestato un andamento nettamente disomogeneo, con Mibtel (+5,5%) e Mib30 (+5,2%) allineati con il Mib Storico (+5,1%), e Midex (+18,3%) nettamente migliore, grazie prevalentemente alla forte crescita realizzata nel corso del mese di gennaio.
  • Nelle prime settimane, il mercato è stato interessato da alcune giornate con elevate variazioni dei corsi. Il 4 gennaio (primo giorno di negoziazione in euro) gli indici Mibtel (+5,92%) e Mib30 (+6,44%) hanno fatto registrare la seconda variazione positiva della loro storia. Il Mib Storico (calcolato con riferimento ai prezzi ufficiali) è invece salito del 3,74%, ottava miglior performance dal 1995. Quest'ultimo indice il 18 gennaio è invece salito del 4,52% (quarta miglior performance dal 1995). Il 13 gennaio il mercato è stato interessato da una brusca caduta dei corsi, con Mibtel (-4,08%) e Mib30 (-4,42%) alla loro decima e nona peggiore prestazione della storia e Mib Storico (-5,67%) alle terza peggiore seduta dal 1995.
  • La capitalizzazione delle società quotate, spinta dalla crescita dei corsi e dall'allargamento dei capitali quotati, è salita a fine trimestre al nuovo massimo storico di 514,02 miliardi di euro (995.277 miliardi di lire), pari al 47,5% del Prodotto Interno Lordo (46,0% a fine 1998, 30,8% a fine 1997, 11,5% a fine 1992). A livello settoriale, la crescita del settore Servizi ha leggermente ridotto il grado di divaricazione tra Finanziari (45,8%), Servizi (31,9%) e Industriali (22,4%). Considerando anche il Mercato Ristretto, la capitalizzazione complessiva delle società italiane quotate (518,98 miliardi di euro) ha superato per la prima volta nella storia la soglia psicologica del milione di miliardi di lire, attestandosi a 1.004.889 miliardi.
  • Il primo trimestre del 1999 - come di consueto nei periodi che precedono le approvazioni dei bilanci degli emittenti - è stato interessato da un numero contenuto di nuove ammissioni. Sono infatti entrate in Borsa 4 nuove società: due (Banca Popolare di Cremona e Bonaparte) per trasferimento dal Mercato Ristretto, una (Premaimm) a seguito della scissione da società già quotata e una (Ducati Motor Holding) dopo il collocamento di azioni con offerta pubblica. Sul Mercato Ristretto è stata inoltre ammessa alle negoziazioni la Banca Popolare dell'Adriatico. Sono invece state revocate due società a seguito dell'incorporazione in società quotate (Banca San Paolo Brescia in Cab - che ha assunto il nome di Banca Lombarda - e Petra in Bonaparte). A seguito di questi flussi, nel trimestre il numero di società quotate è passato da 223 a 225 per la Borsa e da 20 a 19 per il Mercato Ristretto.
  • Il trimestre è stato caratterizzato da una forte crescita del controvalore degli scambi azionari (137,06 miliardi di euro in totale). La media giornaliera è stata pari a 2,21 miliardi di euro (4.280 miliardi di lire), con una crescita del 32,2% rispetto ai volumi record del 1998 (1,67 miliardi di euro, pari a 3.237 miliardi di lire), che a loro volta erano risultati nettamente superiori a quelli degli anni precedenti (0,69 miliardi di euro - 1.345 miliardi di lire -  nel 1997, 0,32 miliardi di euro - 621 miliardi di lire - nel 1996). Anche depurando l'effetto dei corsi azionari più elevati, la crescita "reale" del volume di attività del mercato è superiore al 15%. Con sporadiche eccezioni, i volumi giornalieri si sono sempre mantenuti al di sopra della media dell'anno precedente. Gennaio, febbraio e marzo 1999 sono risultati rispettivamente il 3°, 5° e 4° mese per volumi scambiati nella storia della Borsa Italiana, superati unicamente dai mesi boom di marzo e aprile 1998, in cui la media giornaliera aveva superato i 2,5 miliardi di euro.
  • Il 19 marzo 1999, giorno di scadenza dei contratti derivati dell'Idem, gli scambi azionari hanno stabilito il nuovo massimo storico di 4,10 miliardi di euro (7.948 miliardi di lire), superando il precedente record del 3 aprile 1998 (4,08 miliardi di euro). La forte crescita degli scambi ha fatto sì che nel trimestre abbiano avuto luogo la prima (19 marzo),  quinta (22 febbraio), sesta (22 marzo) e ottava (7 gennaio) seduta per volumi di scambi nella storia della Borsa Italiana.
  • Il rapporto di turnover, indicatore del grado di liquidità (calcolato come controvalore su capitalizzazione media), è salito al 110,2%, superando il massimo storico realizzato lo scorso anno (106,9%). La concentrazione degli scambi sui titoli del Mib30 è salita al 78,6% (76,2% nel 1998), mentre la quota del paniere Midex è scesa al  6,4% (6,9% lo scorso anno).
  • Sull'Idem, il futures sull'indice Mib30 ha registrato volumi in crescita, anche se a un tasso (+13,7%) più contenuto di quello del mercato azionario. Gli scambi complessivi del trimestre sono ammontati a poco meno di 1.500.000 contratti standard, per un controvalore nozionale di 272,51 miliardi di euro (che corrisponde al 199% dell'azionario, a fronte del 231% dell'intero 1998). La media giornaliera è stata di quasi 24.200 contratti standard (23.306 nel 1998), per un controvalore nozionale di 4,39 miliardi di euro (8.510 miliardi di lire), a fronte dei 3,87 del 1998 (7.483 miliardi di lire).
  • Gli scambi di opzioni sull'indice Mib30 sono invece risultati stabili, realizzando poco meno di 350.000 contratti standard, per un controvalore nozionale di 63,03 miliardi di euro. La media giornaliera è stata di 5.643 contratti standard (6.392 nel 1998), con un controvalore nozionale di 1,02 miliardi di euro (1.969 miliardi di lire), in linea con quello dello scorso anno (1,06 miliardi di euro). Come per i futures, il rapporto con il sottostante è sceso nel trimestre al 46% dal 63% del 1998.
  • Nel trimestre gli scambi di opzioni su azioni si sono leggermente ridotti, con un totale di oltre 200.000 contratti standard e un controvalore nozionale complessivo di 5,81 miliardi di lire (7% circa del volume delle azioni sottostanti). La media giornaliera è scesa nel periodo da 5.128 a 3.265 contratti standard e da 107 a 94 milioni di euro di controvalore nozionale (-12%).
  • La buona performance del listino e la forte crescita dei volumi negoziati hanno contribuito al rafforzamento della posizione competitiva della Borsa Italiana nello scenario europeo. Nei primi due mesi del 1999 la Borsa Italiana si è infatti mantenuta al quinto posto in Europa (e al terzo nell'area del'euro) per controvalore scambiato nel mercato azionario, dopo Londra, Deutsche Börse,  Borsa Svizzera e Parigi.
  • Nello stesso periodo l'Idem - grazie agli elevati volumi dei contratti derivati sul Mib30 - si è confermato come il secondo mercato europeo per gli scambi di strumenti derivati a sottostante azionario, dopo l'Eurex tedesco-svizzero, ma davanti ai mercati londinese, francese, olandese, spagnolo e svedese.

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