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Barclays preferisce BPER e Intesa, downgrade per Credem e Mediobanca

News Image (Teleborsa) - L'andamento operativo delle grandi banche italiane è stato migliore del previsto nei primi nove mesi del 2025 e anche i trend per il 2026 dovrebbero essere resilienti, ma, in media, la crescita dell'utile per azione (EPS) sarà inferiore per le banche italiane rispetto al complesso delle banche europee. Lo afferma Barclays in una ricerca sul tema, in cui taglia a Underweight da Equal-weight la raccomandazione su Credem (target price confermato a 14,8 euro) e su Mediobanca (target price a 17,5 euro da 17,9), e alza il target price su MPS a 8,2 euro da 7,8 euro (Equal-weight confermato).

In termini di crescita, per le banche italiane coperte da Barclays, viene prevista una crescita media dell'EPS per il 2026 e il 2027 del +5% (escluse MPS e BPER) e del +6%, rispetto rispettivamente al 12% e al 13% per la banca europea media coperta. Infatti, sebbene l'incidenza del margine di interesse (NII) sui ricavi totali sia inferiore in Italia rispetto alla maggior parte degli altri Paesi e l'incidenza delle commissioni sia maggiore, il margine di interesse medio delle banche italiane riflette già l'impatto dei tassi più elevati ed è improbabile che sia particolarmente sostenuto dalla crescita dei prestiti nel 2026 (più modesta che altrove). Da una prospettiva di auto-aiuto, quando viene considerata la riduzione dei costi, ad esempio, l'Italia si comporta meglio rispetto ad altre regioni in media, poiché prevediamo una crescita dei costi dello 0,7% e dello 0,2% nel 2026 e nel 2027, rispetto rispettivamente al +2% e al +2% in media per le banche europee. Per quanto riguarda la distribuzione, la banca italiana media ha un rendimento totale da distribuzione dell'8,4% nel 2026 e dell'8,9% nel 2027. La sostenibilità di questo dato è elevata, poiché il ROTE è pari al 15,3% nel 2026 e al 15,6% nel 2027 (media), e il CET1 ratio è pari al 15,1% nel 2026 e al 15,1% nel 2027.

Analizzando il framework bancario europeo per il 2026, Barclays ha riscontrato che Credem e Mediobanca in Italia hanno una crescita attesa dell'utile per azione (EPS) inferiore rispetto ad altre banche e Credem ha un rendimento da distribuzione inferiore. Considerando questi elementi, e dato il loro limitato potenziale di rialzo rispetto ai competitor, gli analisti hanno declassato i due titoli. Il principale upside risk per Mediobanca è idiosincratico e dipende in larga parte dalla potenziale fusione completa con MPS, che detiene già una partecipazione dell'86,3% e potrebbe decidere di lanciare un'offerta per acquisirne il controllo totale (e procedere con il delisting). I principali rischi di rialzo per Credem sono più macroeconomici: data la sua elevata esposizione a business basati sulle commissioni, la sua solida qualità degli asset, il basso costo del rischio e la solida base patrimoniale (SREP più basso in Europa), Credem potrebbe sovra-performare qualora i trend macroeconomici dovessero deludere, e/o se il sentiment si orienti maggiormente verso i titoli di "qualità", e/o se la società riuscisse a generare una crescita dei volumi superiore.

La banca preferita di Barclays in Italia è BPER. "Consideriamo BPER un esempio di riduzione dei costi, principalmente grazie alle sinergie derivanti dall'accordo con BPSO - si legge nella ricerca - Ci aspettiamo inoltre che questa operazione offra l'opportunità di incrementare i ricavi, combinando al contempo i punti di forza delle due società. Infine, la base patrimoniale di BPER è solida (dopo un payout del 75% e considerando l'impatto dei derivati sul 9,9% delle azioni proprie) e prevediamo che diventerà ancora più solida dopo la cessione della partecipazione in Alba Leasing e dopo la fusione (con l'acquisizione del 100% di BPSO nel primo semestre)". I risultati dell'esercizio sono potenzialmente un importante catalyst per BPER, ma lo è ancora di più la presentazione del piano industriale nel secondo trimestre del 2026. BPER è anche uno dei nomi preferiti in Europa (con SG, LLYD, DBK e ABN). Barclays apprezza anche Intesa Sanpaolo in Italia. Prevede che Intesa Sanpaolo realizzerà un ROTE superiore al 20% nel suo piano su un CET1 ratio tra il 13% e il 14%, con un payout in contanti del 75%-80% (e un payout totale, includendo SBB, più vicino al 95%, non ancora incluso nelle previsioni). Prevede una crescita dell'EPS di Intesa Sanpaolo nel 2025-27E a circa il 6% all'anno, ma ritiene che possa sorprendere in questo caso, con SBB, e/o ulteriori tagli ai costi (ci saranno costi aggiuntivi nel quarto trimestre e nuove uscite volontarie di FTE) e/o nuovi stimoli alle commissioni, che possono essere organici o tramite M&A.

Barclays elenca anche una serie di potenziali catalyst per il 2026, con diversi piani aziendali da annunciare, un periodo di attività intenso tra il primo e il secondo semestre del 2026. Analogamente al 2025, gli sviluppi strategici (anche legati alle presentazioni di nuovi piani aziendali, o M&A) saranno più rilevanti per le banche italiane rispetto ai trend operativi stessi. I principali catalizzatori sono: Intesa Sanpaolo: piano aziendale a inizio febbraio (con risultati dell'anno fiscale 2025), con particolare attenzione alla distribuzione (payout al 75%-80%), al controllo dei costi (costi in calo nell'orizzonte del piano aziendale e investimenti digitali) e a un modello incentrato sulla gestione patrimoniale. UniCredit: i risultati dell'anno fiscale 2025 includeranno gli obiettivi per il 2026 e le ambizioni per il 2027/28 (possibili aggiornamenti annunciati dal CEO nella conference call del terzo trimestre). BMPS - MB: piano industriale (che fornisce nuovi obiettivi, tra cui MB e sinergie) nel primo trimestre del 2026 e rinnovo del board ad aprile. BPER: piano industriale (che fornisce nuovi obiettivi, tra cui BPSO) tra giugno e luglio 2025. Banco BPM: rinnovo del CdA ad aprile (possibili catalysts legati a M&A). Eventi riguardanti Generali (e Banca Generali) potrebbero anche rappresentare catalizzatori per BMPS - MB, data la quota del 13% che detengono, Intesa Sanpaolo e UniCredit.

(Teleborsa) 05-12-2025 09:46

Titoli citati nella notizia
Nome Prezzo Ultimo Contratto Var % Ora Min oggi Max oggi Apertura
Banca Monte Paschi Siena 7,591 -0,60 17.38.43 7,539 7,684 7,67
Banca Generali 54,65 -1,00 17.35.45 54,35 55,15 55,15
Generali 33,75 -0,03 17.35.30 33,62 34,01 33,80
Bca Pop Sondrio 14,915 -1,32 17.35.30 14,89 15,23 15,20
Unicredit 65,05 -1,00 17.39.25 65,05 66,35 66,12
Mediobanca 16,265 -1,84 17.35.16 16,26 16,61 16,415
Intesa Sanpaolo 5,613 -0,09 17.39.26 5,613 5,673 5,667
Credem 14,42 -0,69 17.35.08 14,02 14,58 14,08
Banco Bpm 11,99 -0,70 17.38.25 11,99 12,185 12,15


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