
Ucraina, Europa divisa sull'invio di truppe di pace

"Dopo aver riunito diversi leader europei, ho appena parlato con il presidente Trump, poi con il presidente Zelensky. Vogliamo una pace solida e duratura in Ucraina - ha scritto Macron a tarda sui suoi canali social -. A tal fine, la Russia deve porre fine alla sua aggressione e ciò deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza forti e credibili per gli ucraini. Altrimenti il rischio sarebbe quello di vedere finire questo cessate il fuoco come è avvenuto con gli accordi di Minsk. Lavoreremo su questo con tutti gli europei, gli americani e gli ucraini. Questa è la chiave".
I capi dei governi di Francia, Italia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca, Polonia e Olanda - presenti anche i vertici Ue e della Nato - hanno però condiviso solo i principi generali, cioè necessità di condividere le scelte con gli Stati Uniti, l'esigenza di garantire una pace giusta e di proteggere l'Ucraina.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è apparso tra i più contrari all'invio di forze di pace in Ucraina, dichiarando di essere "irritato" da chi ha avanzato questo tema. "Credo - ha dichiarato lasciando la riunione - che sia del tutto prematuro parlarne ora. Anzi sono anche un po' irritato per questo dibattito. Voglio dirlo chiaramente: qui si discute sulla testa degli ucraini di trattative di pace che ancora non hanno avuto luogo, alle quale gli ucraini non hanno detto di sì e non si sono nemmeno seduti al tavolo".
Anche la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, non è sembrata convinta dall'ipotesi. Secondo quanto riportato da Ansa, Meloni avrebbe infatti sostenuto che l'invio di truppe europee di deterrenza in Ucraina sarebbe la soluzione "più complessa e la meno efficace", soprattutto senza adeguate "garanzie di sicurezza" per Kiev. La leader italiana avrebbe poi criticato il formato della riunione, troppo ristretta e senza Stati baltici e del Nord, i più esposti al rischio di estensione del conflitto, e soprattutto in contrasto con gli Stati Uniti, sottolineando al contrario la necessità di coinvolgere e farsi coinvolgere da Washington, perché "è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza comune".
"L'Ucraina merita la pace attraverso una posizione di forza. Una pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza. L'Europa si fa carico di tutta la sua parte di assistenza militare all'Ucraina", ha dichiarato Ursula von der Leyen dopo aver lasciato l'Eliseo.
Intanto a Riad gli Stati Uniti si preparano all'incontro con la delegazione russa. Uno dei suoi componenti, Kirill Dmitriev, capo del Fondo russo per gli investimenti diretti, ha dichiarato che la ripresa delle relazioni economiche tra la Russia e gli Usa sarà fra i temi principali nelle trattative che cominciano oggi a Riad dopo che "le compagnie americane hanno perso oltre 300 miliardi di dollari lasciando il mercato russo". "Trovare vie comuni e soluzioni positive ai problemi è molto importante per gli Usa e per molti altri Paesi che cominciano a capire che il mercato russo è molto attraente e c'è bisogno di essere presenti in questo mercato", ha aggiunto Dmitriev secondo quanto riportato dalle agenzie russe.
(Teleborsa) 18-02-2025 08:13