Arpex, investimento da 25 milioni di euro per trasformare i tetti industriali in energia rinnovabile
(Teleborsa) - Arpex, società torinese controllata da settembre 2025 dal fondo infrastrutturale britannico Pioneer Point Partners e attiva nelle soluzioni fotovoltaiche per il settore commerciale e industriale, ha avviato un piano di bonifica e riqualificazione da 25 milioni di euro. Si tratta del primo passo di un intervento finalizzato alla successiva rigenerazione energetica di 200 immobili industriali, di cui la maggior parte con coperture in amianto. Il programma, che inizialmente si concentrerà nel territorio piemontese, prevede la rimozione dei materiali non conformi e la successiva installazione di impianti fotovoltaici di nuova generazione destinati all'autoconsumo o alla produzione distribuita. La prima fase operativa, avviata nell'autunno 2025 e in corso fino alla primavera 2026, riguarda 41 immobili, per un investimento di 9 milioni di euro e la rimozione di circa 12 tonnellate di amianto complessive. Gli interventi interessano immobili di imprese e operatori industriali - da capannoni di piccole e medie dimensioni a siti produttivi di grande scala - e si basano sulla cessione del diritto di superficie e sulla realizzazione di impianti fotovoltaici senza oneri diretti a carico dei proprietari. La seconda fase del programma, che coinvolgerà ulteriori 80 immobili per circa 28 tonnellate di amianto, prevede un investimento di circa 16 milioni di euro e sarà completata entro la fine del 2026.
Il business di Arpex, che sta evolvendo progressivamente da installatore di impianti "chiavi in mano" a investitore e primario produttore diretto di energia in modalità behind the meter, ovvero con impianti dedicati anche all'autoconsumo in loco da parte delle aziende clienti, è di ottenere i diritti di superficie e sfruttare poi l'energia in eccesso oltre agli autoconsumi.
La regione Piemonte rappresenta l'area principale del programma, con cantieri attivi o di prossima attivazione nelle province di Torino, Cuneo, Alessandria, Biella, Vercelli e Asti.
"In un'area come il Piemonte, che ha vissuto negli ultimi decenni i segni della deindustrializzazione, questi interventi rappresentano un esempio concreto di rigenerazione sostenibile: la rimozione di materiali nocivi diventa occasione di rilancio energetico e produttivo per il tessuto economico locale - sottolinea Antonio Urbano, Amministratore Delegato di Arpex - È una trasformazione che parte dai territori e produce effetti positivi per l'intero sistema industriale italiano".
(Teleborsa) 05-12-2025 10:26