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Mercati: scatto integrazione Ue, partita politica dai tempi non brevi - FOCUS

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 25 apr - Lo sforzo francese di accelerare l'azione politica per far uscire dal pantano la prospettiva di un effettivo mercato unico europeo dei capitali dopo anni di traccheggiamento, non rientra solo nella volonta' di giocare a un livello piu' alto la partita nella Ue esclusivamente a fini elettorali (le europee a giugno e le presidenziali nel 2027). Risponde a una necessita' che ormai non viene disconosciuta da alcuno in Europa, paradossalmente anche da chi e' meno disposto - o non disposto - a cedere pezzi importanti di sovranita' nazionale in materia di vigilanza dei mercati e soprattutto di mettere in discussione la competizione fiscale tra gli stati. Paesi che guardano con timore una effettiva unione dei mercati dei capitali sono Irlanda, Lussemburgo, Malta; qualche preoccupazione c'e' a Est. In Germania, pero', il cancelliere tedesco Olaf Scholz e' apparso all'ultimo Consiglio europeo a Bruxelles piu' incline a darsi da fare per un 'grande scatto' nonostante i liberali della coalizione di governo (ministri delle finanze e della giustizia) si mettano di traverso: anche questo un segno dei tempi.

Da tempo Bce, Fondo monetario internazionale, Eurogruppo e ultimamente anche i capi di stato e di governo, questi ultimi pur in una forma ancora vaga e tutta da approfondire su aspetti importanti, dicono di voler procedere in quella direzione sotto l'impellente necessita' di reperire una massa enorme di fondi (800 miliardi all'anno per molti anni) per finanziare la doppia transizione (verde e digitale), la difesa, i progetti industriali che dovrebbero rendere la Ue meno strategicamente dipendente. Fondi che ne' gli stati, gia' abbondatemente indebitati ne' le banche con le loro classiche attivita' di prestito sono in grado di fornire.

La partita e' eminentemente politica non solo tecnica.

Mentre il ministro dell'economia francese Le Maire presentava il rapporto degli esperti francesi sull'integrazione dei mercati dei capitali, il presidente Emmanuel Macron alla Sorbona rilanciava una serie di idee per arricchire il 'grande salto': ampliare il mandato della Bce a un obiettivo di crescita o anche un obiettivo di decarbonizzazione (mezzo tabu' in Europa); uno choc di investimenti comuni raddoppiando la capacita' di intervento finanziario della Ue; debito comune. E l'indicazione che entro un anno bisogna definire il progetto di completamento dell'unione del mercato dei capitali. Per avere dei risultati sul regime unico di vigilanza dei mercati finanziari e sul lancio di un prodotto di risparmio comune entro il 2027, precisa il ministro delle finanze Le Maire.

Se si vuole lanciare un prodotto comune europeo di risparmio occorrera' avvicinare se non livellare il trattamento fiscale dei redditi di natura finanziaria. Questa e' materia delicatissima sulla quale, infatti, nella Ue si decide solo all'unanimita'. Cosi' come, se si vuole utilizzare il risparmio degli europei immobilizzato per sostenere redditi pensionistici o che 'dorme' in banca (un terzo circa dei 35 mila miliardi di euro, indica Le Maire) attraverso mercati finanziari piu' robusti, 'spessi', l'accesso ai quali viene facilitato e incentivato, con l'obiettivo di finanziare i progetti strategici europei (difesa e autonomia industriale comprese) occorrera' avere un quadro comune per l'insolvenza delle societa', rilanciare il mercato comune della cartolarizzazione. E, soprattutto, avere una vigilanza unica effettiva dei mercati dei capitali. Ripartendo dall'alto e non proseguire nel lento aggiustamento tecnico dal basso.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 25-04-24 18:16:36 (0598)EURO 3 NNNN

 


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