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Borsa: difesa Ue sotto il fuoco delle vendite, Milano in trincea chiude a -1%

Realizzi anche su Leonardo che arriva a perdere quasi il 9% (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 09 apr - Si chiude con un netto rosso quella che doveva essere una seduta interlocutoria per le Borse europee, in attesa dei due appuntamenti clou della settimana in chiave tassi: la riunione della Bce e l'inflazione Usa. Piazza Affari archivia cosi' la giornata con un -1,08% nel Ftse Mib, tornato sotto i 34mila punti, sui minimi di giornata anche sulla scia dell'andamento di Wall Street che ha virato in negativo dopo l'avvio ottimista. A dare il tono all'Europa sono state le vendite pesanti su tutti i titoli della difesa europei che, dopo il rally degli ultimi mesi, hanno visto scattare i realizzi complice un report di Goldman Sachs che ha messo in evidenza quanto siano elevate le quotazioni ai livelli attuali e ha sottolineato che le azioni del comparto a questo punto presentano piu' rischi al ribasso che opportunita' al rialzo in vista del 2025. Cosi', tra i titoli del settore piu' colpiti dalle vendite, Leonardo segna una delle performance piu' pesanti con un -8,95% in chiusura. Male sull'azionario il comparto industriale, (Iveco tra i peggiori con un -6,96%) ma il listino milanese risente anche delle vendite sui bancari. Tengono le utility, in vetta Diasorin (+3,5%) che beneficia ancora del giudizio positivo di Ubs e dei risultati della rivale bioMe'rieux, in rally a Parigi.

Ben comprata Tim (+1,4%), nel giorno in cui anche il proxy advisor Glass Lewis (dopo Iss) raccomanda agli azionisti di votare per la lista del cda di Tim in vista del rinnovo del board. Intanto, l'oro ha aggiornato nuovi record con il contratto sport a 2.348 dollari l'oncia dopo il record di 2.365,35 mentre i future giugno sono in rialzo a 2.376 dollari l'oncia dopo il top a 2.384,35 dollari l'oncia.

Seduta in altalena per il petrolio dopo il calo della vigilia, sulla scia delle dichiarazioni contrastanti in arrivo dal Medio Oriente sul possibile cessate il fuoco a Gaza. Sul finale, il greggio ripiega dai massimi da cinque mesi, con il Brent che torna sotto i 90 dollari al barile nel contratto giugno a 89,79 dollari e il Wti maggio a 85,64 dollari (-0,9%). In calo a 27,86 euro al megawattora (-0,15%) il gas naturale europeo. Sul valutario, euro/dollaro poco mosso a 1,085 (da 1,0823), mentre il biglietto verde e' salito a 151,6 sullo yen e l'euro/yen e' a 164,61.

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(RADIOCOR) 09-04-24 17:41:21 (0555)NEWS,ENE,PA,IMM,ASS 3 NNNN

 


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