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GAM: small cap, solo forti tagli dei tassi possono alleviare la pressione - PAROLA AL MERCATO -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 25 mag - Per le imprese piu' piccole, purtroppo, vale il contrario. Affidate alle banche tradizionali per la concessione di prestiti (proprio come in Europa) e a cui viene generalmente offerto un prestito a tasso variabile, anziche' fisso, le imprese piu' piccole sono piu' vulnerabili ai tassi elevati in generale, ma hanno anche sofferto in modo sproporzionato quando le aspettative di riduzione dei tassi di interesse si sono attenuate nel corso degli ultimi mesi. All'inizio dell'anno il mercato degli swap prevedeva ben tre tagli da parte della Federal Reserve entro la fine del 2024. Ora tale previsione si attesta ad appena un taglio.

L'inflazione headline sembra essersi bloccata intorno al livello del 3,5%. La redditivita' delle small cap appare ancora piu' vulnerabile, conferendo loro uno status di bassa qualita' che gli investitori stanno evitando in un contesto di guerre simultanee in Ucraina e in Medio Oriente e di elezioni americane imminenti molto controverse. Questa situazione si discosta nettamente dalla storia delle small cap dal 1982 al 2020. In quel periodo, le small cap erano positivamente correlate agli alti e bassi dell'economia, come risultava dai tassi di mercato a lungo termine (cioe' i rendimenti obbligazionari).

Poiche' in questo periodo i rendimenti sono generalmente scesi in un contesto di stagnazione dell'economia statunitense e di altre pressioni esterne, la sottoperformance delle small cap ha avuto un certo senso. Ma all'indomani della pandemia, con la ripresa dell'economia statunitense e il conseguente aumento dei rendimenti obbligazionari, le small cap avrebbero dovuto avere il loro momento di gloria. Invece, a causa della particolare situazione di finanziamento descritta, le small cap sono rimaste all'ombra.

Non e' irragionevole che gli analisti finanziari oggi mettano in discussione l'esposizione nelle large cap, soprattutto se si considera che l'S&P 500 e' salito di quasi il 50% dal 10 ottobre 2022 al 6 maggio 2024. Ma anche in presenza di statistiche cosi' sorprendenti, il posizionamento del portafoglio deve sempre tenere conto dell'evoluzione delle dinamiche di fondo di un determinato mercato. Nel caso delle large cap rispetto alle small cap, sembra che i fondamentali si siano spostati ulteriormente a favore delle prime, anche dopo oltre quarant'anni di sovraperformance e valutazioni ormai tirate, mentre le prospettive per le small cap sembrano essersi solo affievolite. A questo punto, solo una significativa riduzione dei tassi di interesse e dei tassi a lungo termine potrebbe equilibrare le condizioni. Ma con l'economia statunitense praticamente in pieno boom e l'inflazione apparentemente bloccata, questo scenario sembra molto lontano.

* Lead Investment Director delle soluzioni Multi Asset di GAM "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 25-05-24 14:20:16 (0328) 5 NNNN

 


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