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DJE KAPITAL: azioni europee in ripresa - PAROLA AL MERCATO

di Dr. Jens Ehrhardt* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 apr - Le prospettive dell'economia europea per quest'anno saranno probabilmente determinate in gran parte da un fattore: la bassa crescita prevista per l'Europa migliorera' non appena la Banca Centrale Europea (BCE) tagliera' i tassi di interesse. In effetti, l'inflazione in Europa e' diminuita nettamente di piu' rispetto agli Stati Uniti. Il tasso core e' ancora al 3,8% (con un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente, superiore alle attese). Di conseguenza, le condizioni per un taglio dei tassi d'interesse in Europa sono piu' favorevoli che negli Stati Uniti. Per la prima volta gli europei dovrebbero tagliare i tassi di interesse prima degli americani, anche se una tale divergenza e' piuttosto improbabile.

E' inoltre improbabile che le azioni europee riescano a recuperare rapidamente terreno rispetto a quelle americane.

Questo perche' i mercati azionari statunitensi sono generalmente i piu' costosi al mondo: il rapporto prezzo/utili si aggira intorno a 21 sulla base degli utili attesi, anche se le previsioni di crescita di circa il 10% per quest'anno non appaiono affatto certe. Se si ipotizza che l'economia crescera' solo dell'1-2% in termini reali, un aumento degli utili del 10% risultera' difficilmente realizzabile dal punto di vista economico.

Se la crescita degli utili prevista non si concretizzasse, il rapporto prezzo/utili delle azioni statunitensi si avvicinerebbe a 23, il che rappresenterebbe la massima sopravvalutazione storica delle azioni statunitensi in termini di rapporto prezzo/utili rispetto alle azioni europee. Ma anche in termini di rapporto prezzo/valore contabile, le azioni statunitensi hanno un prezzo superiore a 3,5, molto piu' caro dell'1,5 circa delle azioni europee.

Da un lato, le azioni europee sono piu' economiche di quelle statunitensi, mentre dall'altro i tassi di interesse europei sono significativamente piu' bassi di quelli statunitensi. Da questo punto di vista, il confronto del premio di rischio azionario e' molto piu' favorevole per l'Europa che per gli Stati Uniti. In tempi di tassi d'interesse molto bassi (negli USA due anni fa erano allo 0,5%), le valutazioni molto elevate delle azioni statunitensi di oggi avrebbero potuto essere giustificate. Oggi invece, dopo un incremento pari a dieci volte dei tassi d'interesse a breve termine, gli elevati rapporti prezzo/utili del passato non sembrano piu' giustificati.

*fondatore, principale azionista e CEO di DJE.

RED-

(RADIOCOR) 20-04-24 10:44:26 (0165) 5 NNNN

 


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