5G: Labriola, in Italia non c'e' spazio per 5 reti, agevolare sharing e merger

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 17 apr - In Italia "non c'e' spazio per 5 reti. Se fai la somma di tutti i ricavi e tutti gli opex e i capex, non abbiamo un operatore efficiente, non si tratta di tutela del consumatore, ma di garantire l'infrastruttura necessaria per il sistema Paese".

Lo ha affermato Pietro Labriola, ad di Tim, intervistato al 5G&Co. Labriola, in particolare, ha sottolineato che bisogna pensare ai costi dell'energia visto che "la rete 5G richiede piu' antenne, ho bisogno costi ridotti, considerato anche che siamo il secondo spender nazionale dopo Ferrovie". In piu', riguardo alle frequenze elettromagnetiche, "siamo il Paese con i limiti peggiori in Europa, devo mettere piu' antenne" e "da qualche parte devo trovare efficienze". In terzo luogo, prosegue l'ad, "voglio una fair regulaation, vale sia sul fisso sia sul mobile. In piu' le fequenze sono limitate, ci vuole estrema attenzione". Per il rinnovo delle frequenze, in particolare, Labriola propone "modelli di incentivazione: perche' non mettere il rinnovo a un costo relativamente contenuto a fronte del committment di coprire con 5G stand alone? Oppure perche' non utilizzare parte dei fondi del Pnrr per incentivare la migrazione verso l'elettronica dello stand alone?" Questi, ha proseguito Labriola, "sono punti principali. Le proposte sono chiare, discutiamo del rinnovo frequenze" ma "probabilmente agevoliamo anche il network sharing e il merger tra operatori".

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(RADIOCOR) 17-04-24 10:37:52 (0257)INF 5 NNNN