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Vertice Ue: prove per un patto competitivita', ma la strada sara' lunga - FOCUS

Giovedi' Letta presenta ai 27 il rapporto sul mercato interno (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 15 apr - Un nuovo patto per la competitivita': e' all'insegna di questo slogan altisonante che il Consiglio europeo straordinario di mercoledi' e giovedi' fornira' qualche indicazione sull'agenda politica da consegnare alla prossima legislatura che scaturira' dal voto Ue di inizio giugno. Alla riunione dei capi di stato e di governo partecipera' giovedi' anche l'ex premier italiano Enrico Letta per presentare il suo rapporto sul mercato interno che, insieme al rapporto sulla competitivita' Ue dell'ex banchiere centrale e pure lui ex premier italiano Mario Draghi preparato per giugno dopo il voto, costituira' almeno la base analitica per far compiere all'Unione europea un salto competitivo in tempi rapidi.

Sebbene il Vertice Ue sara' assorbito non poco dall'emergenza guerra in Medio Oriente, gran parte della 'due giorni' sara' dedicata all'economia, ma e' gia' chiaro che non ci saranno grandi novita'. Non c'e' tema piu' indagato, analizzato ed evocato della competitivita' europea: cio' di cui si difetta, in sostanza, e' il consenso tra i Ventisette su cio' che deve essere fatto, come e in quali tempi.

Difficile che anche a giugno il Consiglio europeo fornisca tabelle di marcia in tal senso, visto che sara' assorbito dalle conseguenze politiche del voto europeo e, conseguentemente, dalle nomine ai vertici Ue (Commissione e Consiglio). Intanto, nella bozza di conclusioni della riunione di questa settimana si ripetono un po' le solite cose, eccetto un'enfasi particolare sulla necessita' di 'migliorare il funzionamento dei mercati dei capitali europei'. La strada per definire il nuovo patto per la competitivita' e soprattutto per vederne i primi effetti e' ancora lunga.

Da quanto emerso, il rapporto Letta centra l'attenzione su tre terreni 'essenziali per la competitivita': energia, finanza e telecomunicazioni' nei quali occorre procedere celermente alla massima integrazione per garantire 'sicurezza economica'; sostiene la necessita' di far leva sui capitali privati attraverso l'accelerazione dell'unificazione dei mercati dei capitali, quale condizione politica per aumentare le risorse pubbliche europee anche attraverso l'emissione di debito comune allo scopo di finanziare le transizioni multiple (verde, digitale, sociale, allargamento della Ue, difesa comune). In tale contesto ipotizza da un lato un 'ritorno alle origini' delle regole sugli aiuti di stato alle imprese che, ha indicato Letta in un recente incontro con la stampa, 'dovrebbero essere un'eccezione', dall'altro far si' che tendano a promuovere sempre piu' progetti transfrontalieri e tengano sempre piu' conto della dimensione globale del business (terreno sul quale l'Antitrust europeo e' da tempo impegnato sulla spinta della pressione politica specie tedesca e francese).

Al Financial Times Enrico Letta ha detto: 'Se non siamo in grado di dare una risposta alla domanda sul modo in cui finanziare la transizione verde, l'allargamento e le nuove esigenze di sicurezza, sarebbe molto, molto complicato evitare una reazione sociale e politica, se non troviamo un modo per utilizzare il denaro privato, questi bisogni non saranno coperti. Sarebbe molto complicato trovare una soluzione basata solo sul denaro pubblico'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 15-04-24 17:09:16 (0559)EURO 5 NNNN

 


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