Ue: Padoan, Ngeu formula azzeccata per investimenti ma ha molti nemici

'Quando arrivai al Tesoro investimenti erano voce residua' (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 08 apr - Il Next Generation Eu e' stata "una formula azzeccata per gli investimenti" ma non verra' riproposto in Europa per l'avversione dimostrata da molti paesi. Se si vorra' allora far avanzare l'integrazione europea su temi cruciali, osserva Piercarlo Padoan, economista e presidente di UniCredit, bisognera' ricordarsi del modello adottato con l'Unione bancaria, ossia un club esclusivo di alcuni membri "al quale gli altri si aggregano se lo vogliono". Padoan interviene ad una tavola rotonda organizzata dall'Universita' Luiss Guido Carli per presentare un rapporto curato da Leap (Luiss Institute for European Analysis and Policy), in collaborazione con centri di ricerca francesi e tedeschi, focalizzato sul ruolo degli investimenti pubblici. Grazie al NgEu, osserva Padoan, "gli investimenti pubblici non sono piu' residui". Padoan ricorda invece cosa trovo' al suo ingresso a via XX settembre come ministro dell'Economia del governo Renzi (nel febbraio 2014). "Mi informai sugli investimenti pubblici e scoprii che nel 2014 c'erano scritti gli investimenti pubblici di cinque, sei, sette anni prima che i governi di allora avevano deciso di tagliare quindi mi trovai in bilancio, invece di avere una spinta alla crescita, che era quello che ritenevo servisse al Paese una spinta alla restrizione". Da qui, osserva Padoan, la lezione che la political economy, la resistenza dei gruppi di interesse, e' molto piu' forte sulla spesa corrente di quanto non lo sia sugli investimenti pubblici".

Con NgEu e' cambiato tutto e la formula e' vincente secondo Padoan deriva dal "buon senso" del piano che unisce "gli investimenti pubblici come fonte sia di domanda che di offerta; la complementarieta' tra investimenti pubblici e riforme strutturali; il finanziamento con titoli 'europei' in quanto determinati da una missione particolare e la pressione a fare bene sulle pubbliche amministrazioni". Il recovery plan europeo sarebbe quindi "un possibile modello politica economica in una regione fortemente integrata, industrializzata ma anche fortemente in declino". Il problema e' che piace ad alcuni paesi, all'Italia moltissimo, non piace ad altri "e altri ancora, tra i quali i paesi scandinavi, che proprio non lo sopportano". Quindi guardando al futuro dell'Europa, conclude Padoan, "non illudiamoci che l'Europa a 27 trovi l'unanimita' sempre su progetti fondamentali" da qui la formula del club, quella adottata per far nascere l'euro, con l'ingresso previo gradimento dei soci.

Ggz

(RADIOCOR) 08-04-24 19:34:57 (0648) 5 NNNN