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Eurogruppo: nuovo confronto su integrazione mercati capitali, ma non ci saranno novita' - FOCUS

Lunedi' e martedi' riunione ministri finanziari a Bruxelles (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 9 mag - Non ci saranno sostanziali novita' sugli impegni europei per imprimere all'integrazione dei mercati finanziari continentali una svolta effettiva: ne discuteranno ancora i ministri finanziari prima all'Eurogruppo e poi all'Ecofin lunedi' e martedi', ma non molto sara' aggiunto rispetto a quanto gia' si sa. All'ultimo Consiglio europeo del mese scorso era stata fatta balenare la prospettiva che la Commissione avrebbe preparato qualche idea piu' dettagliata per uscire dal vago delle cose da fare, invece non si attende granche'. Per la definizione dei passi concreti da compiere sui vari aspetti dell'integrazione finanziaria (dal quadro per le cartolarizzazioni all'armonizzazione delle regole sull'insolvenza delle imprese, alla progettazione di un prodotto di investimento/risparmio Ue e di prodotti comuni pensionistici e di risparmio a lungo termine, alla vigilanza unificata agli aspetti fiscali - questi ultimi due elementi assai sensibili e divisivi) occorrera' aspettare la nuova Commissione che, se tutto filera' liscio dopo il voto, si insediera' non prima di novembre se non dicembre.

Ci si attende che i ministri finanziari la prossima settimana forniscano indicazioni di massima sul lavoro tecnico da compiere per far ripartire la 'macchina' dall'autunno con l'impegno a rifare il punto a novembre.

Lunedi' l'Eurogruppo, nella versione allargata anche ai ministri dell'area non euro, si confrontera' con Christian Noyer, l'ex banchiere centrale francese che ha appena sfornato un rapporto che contiene varie idee e proposte per fornire rapidamente la base finanziaria dei progetti di riconversione verde e digitali che non possono essere finanziari solo dai governi e dalle banche. In sostanza si continuera' a lavorare sottotraccia nella speranza che in autunno si arrivi al punto e le resistenze tecniche e politiche a procedere siano superate.

Tra le idee sponsorizzate dalla Francia, in uno sforzo di elaborazione e attivismo politico condotto in prima persona dal ministro delle finanze Bruno Le Maire (anche con un occhio all'eventualita' di gareggiare per l'Eliseo nel 2027), una forzatura: mettere insieme un gruppo di paesi, dalla Francia all'Italia, alla Spagna probabilmente anche alla Germania, per sperimentare una cooperazione tra alcuni governi e gli attori di mercato di alcuni paesi per prefigurare delle soluzioni sia in termini di prodotti di investimento/risparmio comuni sia in termini di vigilanza comune. Un funzionario di rango coinvolto nella preparazione delle riunioni Eurogruppo ha indicato che l'idea di procedere con un gruppo di paesi, dunque non a 27, fa parte del confronto in corso ma che 'e' una discussione molto delicata quella su un embrione (completo) di unione del mercato dei capitali'. A quanto risulta a Il Sole 24 Ore Radiocor il lavoro tecnico fra i ministeri del Tesoro non e' ancora decollato.

Il rapporto Noyer ha certificato quanto gia' stato acquisito anche a Bruxelles e mai stato ammesso esplicitamente: il prodotto paneuropeo di risparmio/pensione individuale standardizzato (Pepp), i cui termini sono in vigore da marzo 2022, e' stato un fallimento a causa delle diverse regole fiscali nella Ue, dell'assenza di incentivi per renderlo attraente rispetto a prodotti nazionali, del tetto alle commissioni (1% del capitale accumulato) che scoraggia i fornitori a proporlo. Questa la conclusione: 'Piu' efficace adottare un approccio intergovernativo (accordo fra un gruppo di paesi - ndr) per proporre une nuova categoria di prodotti di risparmio europeo, permettendo agli stati che lo vogliono di applicare un 'marchio' europeo ai loro prodotti di risparmio nazionale per permettere il trasferimento di fondi da un prodotto a un altro tra stati membri senza alcun intervento fiscale'. Applicando come regola al nuovo prodotto di risparmio europeo il regime fiscale nazionale piu' favorevole con l'obbligo che ogni prodotto che beneficia di una fiscalita' vantaggiosa 'sia accompagnato da un vincolo di investimento in Europa'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 09-05-24 12:27:52 (0319) 5 NNNN

 


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