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Confindustria: Garrone lascia la corsa per la presidenza, "segnale di unita'" -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 03 apr - Per Garrone, 'e' evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e forti tensioni. Non serve all'Associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di 'impegni o scambi' eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si puo' garantire la miglior governabilita' alla nostra Confindustria'.

Nella sua lettera, Garrone ripercorre le motivazioni che lo avevano spinto a candidarsi e ora a fare 'un passo indietro'.

La sua idea e' quella di 'una Presidenza al servizio della Confindustria e non una Confindustria al servizio del Presidente, obiettivo che nasceva dalla volonta' di ritornare ai fondamentali del nostro sistema di rappresentanza e ai suoi valori, a quello spirito che ci ha spinti e impegnati per molti anni, rappresentando interessi per la crescita della competitivita' del sistema industriale italiano', 'evitando di stimolare conflitti interni che, in queste settimane, mesi e anni, hanno fatto purtroppo emergere aspetti deplorevoli del nostro sistema'. Inoltre, prosegue, 'ho immaginato e pensato una Confindustria in cui il Presidente non si debba mai candidare nel corso del suo mandato a ruoli politici esterni, una Confindustria che non accetti scambi con la politica, una Presidenza forte con una squadra autorevole e inclusiva e che rispetti le volonta' e le delibere del Consiglio di Presidenza e del Consiglio Generale. Una Confindustria che sappia conquistare ogni giorno il suo ruolo, che sappia sempre essere avanguardia culturale, sia all'interno del nostro mondo associativo che all'esterno' e una Confindustria 'protagonista di una stagione di riforme' sia all'interno che all'esterno.

Inoltre, 'ho immaginato un Presidente che rispetti l'autonomia del Sole 24 Ore e recuperi la sovranita' di Confindustria nella Luiss, avendo chiari i fini per i quali la Confindustria ritiene strategico avere una propria universita''. Nella convinzione che tutto questo 'dovesse avvenire con una squadra forte e indipendente e una struttura di grande qualita' e competenza che possano affiancare, e aiutare nei rispettivi ruoli, la Presidenza' e 'nel rispetto di tutti noi, perche' non esiste la gara a chi tra noi e' 'piu' manifatturiero' di altri. Perche' non dobbiamo costruire caste, ma ceti responsabili che abbiano pari dignita', donne e uomini pari tra pari, dove ogni nostro associato abbia la stessa importanza degli altri'. E, prosegue nella lettera, 'per farlo occorre essere coerenti ed esemplari, tra il dire e il fare, la mia storia imprenditoriale e associativa, i valori che ho appreso da mio padre, da uomo di azienda, e sin dalla mia frequentazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, esperienza per me fondamentale per acquisire gli strumenti e le competenze per la rappresentanza, mi impongono di anteporre i fini per una Confindustria forte e all'avanguardia, alla mia persona e alle mie ambizioni'.

Red-Fla-

(RADIOCOR) 03-04-24 14:11:02 (0370) 5 NNNN

 
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