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Competitivita': Draghi, c'e' bisogno di un cambiamento radicale nella Ue -3-

Piattaforma europea per i materiali critici (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 16 apr - L'errore europeo nella visione della questione competitivita', indica Draghi, risiede nel fatto che 'ci siamo rivolti verso l'interno, vedendo i nostri concorrenti tra di noi, anche in settori come la difesa e l'energia in cui abbiamo profondi interessi comuni. Allo stesso tempo, non abbiamo guardato abbastanza verso l'esterno: con una bilancia commerciale positiva, dopo tutto, non abbiamo prestato sufficiente attenzione alla nostra competitivita' esterna come seria questione politica'. Quando sono mutate le condizioni internazionali con l'allontanamento da parte dei competitor dalle regole, la Ue e' stata, appunto, colta di sorpresa.

Uno dei difetti dell'impostazione Ue e' che 'non abbiamo mai avuto un patto industriale equivalente quello americano', ci manca una strategia su come tenere il passo in una corsa sempre piu' spietata per la leadership nelle nuove tecnologie. Oggi investiamo meno in tecnologie digitali e avanzate rispetto a Stati Uniti e Cina, anche per la difesa, e abbiamo solo quattro attori tecnologici europei globali tra i primi 50 a livello mondiale'. E manca una strategia su come proteggere le industrie tradizionali 'da un terreno di gioco globale ineguale causato da asimmetrie nelle normative, nei sussidi e nelle politiche commerciali. Un esempio calzante e' rappresentato dalle industrie ad alta intensita' energetica'.

Non solo gli strumento di finanziamento riflettono 'il mondo di ieri', ma lo stesso processo decisionale europea risente di questo fattore. Ora non c'e' molto tempo: 'Dato che i nostri concorrenti si muovono velocemente, dobbiamo valutare le priorita'. Sono necessarie azioni immediate nei settori con la maggiore esposizione alle sfide verdi, digitali e di sicurezza'.

Sono tre i filoni comuni di azione Ue che Draghi presentera' nel rapporto ai Ventisette. Il primo riguarda la dimensione di scala che puo' aumentare gli investimenti e conquistare quote di mercato per i settori in cui conta di piu'. Il caso della difesa e' evidente: la mancanza di scala sta ostacolando lo sviluppo della capacita' industriale europea.

I primi cinque operatori negli Stati Uniti rappresentano l'80% del suo mercato piu' ampio, mentre in Europa ne costituiscono il 45%. Cio' perche' la spesa per la difesa della Ue e' frammentata.

Il secondo filone riguarda la fornitura di beni pubblici. A partire dall'energia: 'Nell'economia europea esistono diversi punti di strozzatura in cui la mancanza di coordinamento fa si' che gli investimenti siano inefficienti. Le reti energetiche, e in particolare le interconnessioni, ne sono un esempio. Si tratta di un chiaro bene pubblico, poiche' un mercato energetico integrato ridurrebbe i costi energetici per le aziende e ci renderebbe piu' resilienti di fronte alle crisi future'. Pero' le interconnessioni 'richiedono decisioni sulla pianificazione, sul finanziamento, sull'approvvigionamento di materiali e sulla governance che sono difficili da coordinare'.

In primo luogo si tratta di individuare i beni pubblici da produrre, poi occorre definire i mezzi per finanziarli.

Draghi ribadisce che 'il settore pubblico ha un ruolo importante da svolgere' precisando che occorre 'utilizzare meglio la capacita' di prestito congiunta della Ue, soprattutto in settori - come la difesa - in cui la spesa frammentata riduce l'efficacia complessiva degli interventi'.

Tuttavia, dice Draghi, 'la maggior parte del gap di investimenti dovra' essere coperto da investimenti privati. E La Ue dispone di risparmi privati molto elevati, ma sono per lo piu' incanalati nei depositi bancari e non finiscono per finanziare la crescita tanto quanto potrebbero fare'. Di qui l'urgenza di integrare il mercato dei capitali europeo, 'parte indispensabile della strategia complessiva per la competitivita''.

Il terzo filone riguarda la strategia globale che copra tutte le fasi della catena di approvvigionamento minerale fondamentale: 'Attualmente stiamo in gran parte lasciando questo spazio agli attori privati, mentre altri governi guidano direttamente o coordinano fortemente l'intera catena.

Abbiamo bisogno di una politica economica estera che offra lo stesso risultato alla nostra economia'. C'e' bisogno di misure complementari per rendere gli obiettivi 'piu' tangibili'. Draghi propone di creare una piattaforma europea dedicata ai minerali critici, principalmente per gli appalti congiunti, la sicurezza dell'approvvigionamento diversificato, la messa in comune, il finanziamento e lo stoccaggio.

Aps

(RADIOCOR) 16-04-24 13:45:28 (0420)EURO 5 NNNN

 


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