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Glossario finanziario - Future su Materie Prime

Definizione

Un future su materie prime è un contratto di compravendita a termine standardizzato, negoziato su un mercato regolamentato, il cui buon fine è garantito da una cassa di compensazione, che ha come sottostante una qualsiasi materia prima (commodity), come ad esempio metalli, prodotti agricoli, petrolio, gas, energia elettrica.

Approfondimenti

Nella regolamentazione europea, nella definizione di derivati su materie prime rientrano anche quelli su variabili climatiche, noli marittimi e tassi di inflazione, i cui sottostanti non sono propriamente delle materie prime, ma che sono strettamente connessi da un punto di vista economico ai mercati di materie prime.
I futures su materie prime possono prevedere a scadenza la regolazione in contanti (cash settlement), sulla base del valore di mercato del sottostante a scadenza, oppure la consegna fisica.
I futures cash settled offrono il vantaggio di eliminare tutti i problemi legati alla consegna fisica del sottostante e favoriscono quindi la partecipazione di un più ampio numero di operatori, ma per regolarli è necessario che esista un mercato spot del sottostante trasparente oppure un benchmark di prezzo in cui gli operatori del mercato abbiano fiducia.
Quando non esistono queste condizioni, i futures prevedono a scadenza la consegna fisica del sottostante.
Una particolare categoria di futures sono quelli che non prevedono la consegna del sottostante a una data prefissata, ma durante un certo periodo di consegna: per esempio i futures su elettricità e gas prevedono la consegna di una certa potenza (tipicamente 1 MW) durante un certo periodo di consegna (per esempio un mese, un trimestre o un intero anno).
La relazione tra i prezzi dei futures e quella dei prezzi a pronti della commodity sottostante (quando esiste un mercato spot) è più complessa rispetto ai derivati su azioni. Come noto, i prezzi futures e quelli spot devono essere in una certa relazione affinché non si possano realizzare degli arbitraggi attraverso la cosiddetta strategia “cash and carry”: vendere un futures, acquistare il sottostante, stoccarlo e consegnarlo alla scadenza del future.
Se una materia prima serve da input a dei processi produttivi, il prezzo future dipenderà però non solo dal prezzo spot, dal tempo residuo alla scadenza, dal tasso di interesse e dai costi di stoccaggio, ma anche dal “convenience yield”, ossia dal vantaggio che gli operatori attribuiscono al fatto di avere a disposizione subito la materia rispetto ad una consegna a termine, nel caso temano una scarsità sul mercato spot.
Nel caso particolare dei futures su energia elettrica, essendo questa commodity non stoccabile in grandi quantità, non si può più applicare la strategia cash and carry e quindi la relazione di non arbitraggio tra prezzi spot e futures non esiste più.

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