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Glossario finanziario - Cambiale Finanziaria

Definizione

Pagherò cambiario a breve termine utilizzato dalle imprese per finanziarie fabbisogni di capitale circolante.

Approfondimenti

La cambiale finanziaria è stata introdotta in Italia con la Legge n. 43 del 13 gennaio 1994 per consentire alle imprese di utilizzare uno strumento di raccolta diverso dalle normali obbligazioni. Un ulteriore importante intervento sul tema è giunto con l’art 32 del Decreto Sviluppo 2012 (Decreto Legge, testo coordinato, 22/06/2012 n° 83, G.U. 11/08/2012).
La legge classifica le cambiali finanziarie nel complesso dei valori mobiliari, perciò la loro emissione e il collocamento presso il pubblico costituiscono a tutti gli effetti un'operazione di sollecitazione del pubblico risparmio. Pertanto è necessaria la predisposizione di un prospetto informativo che descriva i dettagli dell'operazione; tale documento manterrà la sua validità per l'intero programma annuale di emissione eventualmente deliberato dalla società emittente.
Nel nuovo assetto normativo le cambiali finanziarie possono essere emesse sia da società quotate, che non quotate su mercati regolamentati o MTF. L’emissione da parte di una società non quotata deve però essere assistita da uno sponsor ((una banca, da una società di investimento, da una SGR, da una società di gestione armonizzata, da una SICAV) che, fra l’altro, assiste l’impresa nel collocamento, mantiene una quota dell’emissione, effettua valutazioni periodiche, attribuisce un rating e di conseguenza pondera la congruità delle eventuali garanzie. Anche per le non quotate emittenti di cambiali finanziarie è necessario un ultimo bilancio sottoposto a revisione, che i titoli emessi siano destinati a investitori qualificati e circolino solo in questa platea. Escluso l’obbligo di sponsor per le società più grandi. Le cambiali finanziarie sono girabili soltanto con clausola “senza garanzia” o equivalenti e, nonostante siano equiparate alle cambiali ordinarie, devono recare la denominazione “cambiale finanziaria”.
La cambiale finanziaria è assimilabile alle commercial paper negoziate sui mercati internazionali, primo fra tutti quello statunitense, ma la sua diffusione è notevolmente inferiore. Questi strumenti vengono in genere utilizzati dalle società ad elevato standing che riescono così a raccogliere fondi ad un tasso di interesse inferiore rispetto al credito bancario.
La legge ha sancito le caratteristiche morfologiche della cambiale finanziaria al fine di aumentare il grado di standardizzazione dello strumento per facilitarne la negoziazione; successive modifiche hanno precisato che la cambiale finanziaria deve avere una durata compresa tra 1 e 18 mesi, ogni certificato deve avere un taglio minimo non inferiore a 50 mila euro. Le cambiali finanziarie possono essere emesse in forma dematerializzata tramite il servizio di gestione accentrata da parte di una società autorizzata. Le cambiali finanziarie devono indicare: denominazione del titolo, promessa incondizionata di pagamento di una somma determinata, luogo di pagamento, nome di colui al quale o all’ordine del quale andrà effettuato il pagamento, data e luogo di emissione; sottoscrizione di colui che emette il titolo (l’emittente); indicazione del luogo e della data di nascita o del codice fiscale dell’emittente.
L'importo complessivo delle cambiali finanziarie, dei certificati di investimento e delle obbligazioni emesso da ciascuna impresa non può eccedere i limiti fissati dall'art. 2412 Codice civile (non può dunque eccedere il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili all'ultimo bilancio approvato).
Il mercato secondario delle cambiali finanziarie non è molto attivo in quanto di solito gli investitori acquistano lo strumento all'emissione e lo mantengono fino a scadenza; per questo motivo e per via del fatto che non sono assistiti da alcuna garanzia, questi strumenti presentano un grado di rischio piuttosto elevato.
Alcuni emittenti che hanno un merito creditizio non particolarmente elevato preferiscono sostenere la loro emissione con una linea di credito aperta presso una banca commerciale che figura come garanzia di rimborso; in questo modo hanno la possibilità di ridurre il tasso di interesse dello strumento.

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