La recessione

Si parla di recessione quando i livelli dell’attività produttiva sono inferiori a quelli potenzialmente raggiungibili sfruttando efficacemente i fattori produttivi



FTA Online News, Milano, 25 Mag 2020 - 17:03

Cosa è una Recessione

Viene definita recessione quella condizione nella quale i livelli dell’attività produttiva risultano inferiori a quelli che potrebbero essere raggiunti utilizzando completamente, ed in maniera efficiente, tutti i fattori produttivi a disposizione.

 

Recessione e Pil Potenziale

Fondamentale per comprendere questo concetto è quello collegato di Prodotto Interno Lordo e di ciclo economico. La teoria macroeconomica individua infatti nel Pil (Prodotto Interno Lordo) il valore di tutti i beni e servizi prodotti da un sistema economico in un periodo (generalmente un trimestre o un anno). In particolare il Pil reale rappresenta il prodotto interno lordo calcolato al netto della variazione dei prezzi al consumo nel periodo di riferimento, ossia al netto dell’inflazione. Il Pil però raramente è il frutto di un pieno impiego di tutti i fattori di produzione: i lavoratori non lavorano 16 ore al giorno tutti i giorni della settimana, il capitale, per esempio gli uffici o gli edifici, raramente sono impiegati per 24 ore di seguito. Economicamente vengono dunque posti dei criteri ragionevoli di crescita sostenibile (per esempio un tasso di disoccupazione al 4%). Ne nasce l’astrazione del Trend in questo contesto definito come il valore che il Pil assumerebbe con un pieno impiego dei fattori di produzione alle condizioni date: si tratta dunque del Pil potenziale di un’economia. Il Trend è una linea teorica al di sotto della quale il Pil reale oscilla seguendo dei cicli economici oscillanti tra massimi e minimi. Quando questa oscillazione flette da un massimo a un minimo allontanandosi dal limite teorico del Pil potenziale (la distanza prende il nome di output gap) si ha dunque una recessione.

 

Variazioni Negative Del Pil Reale

La recessione economica è dunque caratterizzata da una variazione del Prodotto interno lordo negativa rispetto all'anno precedente; se tale variazione è negativa, ma di entità non inferiore al -1% si parla invece di crisi economica.

Si ha una recessione tecnica quando il Prodotto interno lordo reale mostra una variazione negativa per almeno due trimestri consecutivi ossia quando il Pil trimestrale è inferiore a quello del trimestre precedente per due volte di seguito.

 

Cosa Succede Durante una Recessione

Nei periodi di recessione si assiste generalmente ad una parallela marcata diminuzione della domanda di beni e servizi da parte dei consumatori che a sua volta favorisce un rallentamento del tasso di inflazione. Talvolta, tuttavia, alla recessione può corrispondere un aumento dei prezzi (e quindi dell’inflazione), in questo caso si parla di stagflazione.

Nelle fasi recessive si riscontra spesso inoltre una contrazione del tasso di crescita della produzione, un aumento della disoccupazione e una diminuzione del tasso di interesse. Quest’ultima è conseguenza anche di altri fattori per esempio la politica espansiva usualmente adottata dalla Banca Centrale in queste circostanze per rilanciare i prezzi verso l’obiettivo d’inflazione e (nel caso delle banche centrali che hanno questo mandato statutario, per esempio la Fed, non invece la BCE) favorire crescita e piena occupazione. La diminuzione del tasso di interesse nelle fasi di recessione è anche collegata alla riduzione della domanda di credito da parte delle imprese.

 

Il Ciclo Economico

Come detto la recessione si inquadra all’interno di quello che è definito ciclo economico il quale comprende quattro fasi: prosperità (in cui gli investimenti iniziano ad aumentare), recessione (in cui la crescita economica rallenta), depressione (in cui la crescita dell’economia ristagna) e ripresa (in cui investimenti e consumi crescono rapidamente).

Alcune teorie del ciclo economico considerano la recessione un fenomeno “endogeno”, non determinato cioè da particolari shock esterni: ad ogni fase espansiva segue un periodo recessivo che preluderà a sua volta ad una nuova fase di ripresa della crescita economica e così via.

Le fasi di recessione possono tuttavia essere causate anche da shock “esogeni”, cioè da fattori esterni al sistema economico.
Ne sono un esempio anomali incrementi dei prezzi di una materia prima (come avvenne nella crisi petrolifera del 1972-73 per quello del petrolio) o la marcata diminuzione dei prezzi di beni dai quali dipende l’economia di un Paese di piccole dimensioni.

Anche alcune decisioni di politica economica tese ad evitare il “surriscaldamento” dell’economia di un Paese possono tuttavia creare le basi per la manifestazione di una recessione. Un esempio classico è quello di Paul Volcker, presidente della Federal Reserve statunitense dal 1979 al 1987. A inizio anni Ottanta portò i tassi di interesse a sfiorare il 20% (erano già al 10% però all’inizio del suo mandato) riuscendo a domare un’inflazione che era a due cifre e a inizio anni Ottanta toccò il 14,8%: il costo di questa politica monetaria fortemente restrittiva fu una recessione dell’economia statunitense (la Reagan Recession) e tassi di disoccupazione prossimi al 10% Gli anni successivi registrarono però (dopo forti privatizzazioni) un ritorno alla crescita e un graduale calo della disoccupazione.


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