Più vigilanza sui derivati

Qualità del sottostante e trasparenza dei mercati dei derivati all'attenzone di autorità nazionali e internazionali.



FTA Online News, Milano, 08 Lug 2011 - 16:35

Nel pieno della crisi europea che il luglio del 2011 ha riacceso drammaticamente, il tema della regolazione dei mercati dei derivati ha riattivato l’attenzione delle istituzioni internazionali. Al centro dell’attenzione delle autorità nazionali e internazionali si sono poste le questioni relative alla qualità del sottostante e alla trasparenza dei mercati dei derivati.

Le preoccupazioni maggiori sono però venute dallo specifico settore dei credit default swap sul debito sovrano dei paesi dell’Eurozona periferica.
Le speculazioni sulle assicurazioni contro il default di paesi in crisi come la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda hanno, infatti, messo in difficoltà gli interventi dell’Unione europea e dei suoi paesi membri tesi alla stabilizzazione dei mercati finanziari internazionali.
Nei primi mesi del 2011 l’Antitrust Ue ha aperto un’indagine per abuso di posizione dominante nella gestione delle informazioni da parte di alcuni operatori (le prime 16 banche del mondo e il provider Markit) e successivamente ha analizzato il rapporto tra 9 banche e l'Ice Clear Europe (ex Clearstream), la più importante camera di compensazione nel mercato dei credit default swaps. Si parla di un mercato il cui valore a livello globale si aggira ufficialmente attorno ai 28 mila miliardi di dollari.

Il Parlamento europeo in una seduta del 5 luglio del 2011 ha espresso posizioni assai dure contro le speculazioni che cercano di trarre vantaggio da un eventuale default della Grecia. La diffusione di CDS nudi (naked), ossia di cds acquistati senza che si abbia in portafoglio i corrispettivi titoli del debito sovrano assicurato è considerato un pericolo per la stabilità dei mercati europei e un incitamento alla speculazioni contro la tenuta finanziaria dell’Eurozona. Viene quindi chiesta una maggiore trasparenza e la notifica da parte degli operatori delle posizioni prese sul mercato in questo senso.

Alle considerazioni del Parlamento europeo si è giunti dopo la pubblicazione del rapporto Canfin (dal nome del francese Pascal Canfin) che ha analizzato proprio i casi di vendite allo scoperto (ossia senza il possesso effettivo dei titoli sottostanti come nel caso dei CDS naked) sul mercato dei Credit Default Swap.

Fondamentale nel dibattito europeo sulle nuove norme finanziarie da imporre è stato anche il rapporto Langen (dal tedesco Werner Langen) che ha analizzato i mercati dei derivati non regolamentati, ossia i mercati cosiddetti OTC (Over the counter).
Si tratta di mercati in genere assai poco trasparenti dove si scambiano contratti che possono puntare sulle variazioni di vari mercati, da quelli obbligazionario a quelli del debito sovrano a quelli delle materie prime.
La scarsa trasparenza e le dimensioni enormi di questo mercato hanno reso nel tempo sempre più rischiose le sue variazioni. Langen, nel proprio rapporto, chiede che a livello europeo sia imposta una camera di compensazione centrale che permetta in pratica che delle istituzioni finanziarie assicurino anche in questo mercato dal cosiddetto rischio di controparte, ossia che garantiscano il rispetto dei contratti scambiati. Previsto anche un monitoraggio e una raccolta dei dati in appositi archivi.

Le posizioni europee sono state accompagnate anche da più ampi dibattiti internazionali e in particolare vanno ricordate le pressioni per una regolamentazione e un monitoraggio globali emerse già in sede di G20 e con l’instaurazione del Mutual Assessment Process (MAP) nel 2009 al Summit di Pittsburgh che sta lavorando a un sistema di monitoraggio globale dei rischi e dell’economia.

Da segnalare, infine, che proprio il 5 luglio 2011 l’International Swaps and Derivatives Association (Isda), che ha proprio lo scopo di rendere “più sicuro ed efficiente” il mercato internazionale dei derivati OTC, ha inviato una lettera al commissario europeo ai mercati finanziari Michel Barnier e al titolare del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti Timothy Geithner in cui ha sottolineato la necessità di un’armonizzazione delle regole fra le due sponde dell’Atlantico e tra i vari regolatori nazionali dei mercati finanziari. Le discrepanze normative fra i vari paesi rischiano infatti di proiettare ancora più incertezze tra gli operatori. L’ultima conferma del fatto che qualunque regolazione affidabile dei mercati finanziari globali dovrà per forza di cose essere coordinata su scala internazionale.


Borsa Italiana non ha responsabilità per il contenuto del sito a cui sta per accedere e non ha responsabilità per le informazioni contenute.

Accedendo a questo link, Borsa Italiana non intende sollecitare acquisti o offerte in alcun paese da parte di nessuno.


Sarai automaticamente diretto al link in cinque secondi.