Le Longer Term Refinancing Operation - LTRO

Le operazioni di mercato della BCE per la gestione dei tassi di interesse e della liquidità nell'Eurozona



FTA Online News, Milano, 18 Mag 2012 - 09:45

Le Longer Term Refinancing Operation, in sigla LTRO, sono delle operazioni di mercato aperto condotte dalla Banca centrale europea per la gestione dei tassi di interesse e della liquidità nell’Eurozona. In particolare l’Eurosistema è dotato di cinque tipi di strumenti, il più importante dei quali è lo strumento delle operazioni “pronti contro termine” (in inglese REPO, abbreviazione di repurchase agreement). Si tratta di strumenti di gestione del denaro a breve basati sull’acquisto o la vendita  di un bene con l’obbligo di una restituzione/reincasso (più interesse pattuito) a termine. In altri termini la vendita o l’acquisto di liquidità a determinate condizioni permettono alla banca centrale di regolare la liquidità generale del sistema.

Nello specifico le operazioni di mercato aperto (open market operation) sono divise in quattro tipi: le Main refinancing operation, le Longer-term refinancing operation, le Fine-tuning operation e le Structural operation.

Le Longer-term refinancing operation (operazione di rifinanziamento di più lungo termine, letteralmente), sono normalmente delle transazioni tese a fornire liquidità al sistema e di regola sono condotte con cadenza mensile e scadenza a tre mesi. E’ però possibile che le LTRO avvengano anche a intervalli irregolari e con altre scadenze (sei mesi o dodici per esempio).

Di solito gli attori di queste immissioni di liquidità sono le banche centrali che operano sulla base di aste standardizzate e di calendari prestabiliti. Usualmente questi strumenti servono solo per una efficiente gestione della liquidità nell’Eurosistema e la Banca centrale europea non li utilizza per inviare segnali sui tassi, agendo di conseguenza come rate taker, ossia operando su tassi di mercato. In circostanze straordinarie può però accadere che la Bce conduca operazioni di questo tipo a tasso fisso e quindi possa influenzare direttamente il mercato.

E’ il caso delle più celebri e recenti operazioni di LTRO utilizzate dal nuovo numero uno dell’Eurotower Mario Draghi che, per arginare la crisi di liquidità dell’Eurozona, ha fornito circa mille miliardi di euro in finanziamenti di breve a un tasso dell’1% alle banche europee tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012.

In particolare il 21 dicembre del 2011 la banca centrale ha collocato con un’asta circa 489,19 miliardi di euro con scadenza al 29 gennaio 2015 (e opzione di pagamento anticipata a un anno) presso una platea di 523 offerenti del Vecchio Continente. Il tasso dell’offerta di liquidità è stato fissato su quello di riferimento all’1% ed è stata allargato il ventaglio di attivi che le banche europee potevano porre come collaterale (garanzia) per questi prestiti.

Il 29 febbraio 2012 un’altra asta ha fornito ulteriore liquidità alle banche per circa 529,53 miliardi di euro (scadenza al 26 febbraio 2015).

L’obiettivo era quello di normalizzare i parametri del credito nell’Eurozona ed evitare un credit crunch: si incoraggiavano in sostanza le banche a ricomprare parte del debito sovrano europeo che in quei mesi, soprattutto nell’Europa periferica, registrava tassi troppo elevati. Una notevole porzione di questi prestiti è stata, però, utilizzata dalle banche per riacquistare le proprie obbligazioni e ristrutturare il proprio capitale in vista dell’applicazione dei più severi requisiti dell’European Banking Authority che impongono un consolidamento del sistema creditizio europeo.

 


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