Tassonomia, rendicontazione dei rischi, rating: le ultime novità di policy ESG

Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi e regolatori dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI.



Forum per la Finanza Sostenibile, 14 Feb 2022 - 17:22

Il 2022 si è aperto con l’approvazione, da parte della Commissione Europea, dell’atto delegato complementare riguardante l’inserimento di gas e nucleare nella tassonomia delle attività eco-compatibili. Quest’ultima è stata introdotta nell’ordinamento europeo con il regolamento 852 del 2020. Il testo approvato aggiorna l’elenco delle attività verdi includendo la generazione di energia attraverso impianti alimentati a gas e centrali nucleari (con alcune condizioni e soglie da rispettare), in un’ottica di transizione verso un’economia decarbonizzata. Il nuovo atto, che integra quello sugli obiettivi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, è stato approvato in principio dall’esecutivo europeo il 2 febbraio e passerà ora all’esame di Consiglio e Parlamento Europeo.

Per quanto riguarda le attività legate al gas, la proposta della Commissione prevede che, per essere considerate “sostenibili” dal punto di vista ambientale, esse debbano rispettare una di queste tre soglie: emissioni durante il ciclo di vita inferiori a 100gCO2eq/kWh; emissioni dirette inferiori a 270 gCO2eq/kWh (fino al 2030); per l'attività di generazione di energia elettrica, emissioni dirette annue non superiori a una media di 550 kgCO2eq/kW della capacità dell'impianto nell'arco di 20 anni. Inoltre, per essere allineate alla tassonomia, queste attività dovranno essere accompagnate da: 1) una valutazione comparativa che ne dimostri la maggior efficienza rispetto ad altre fonti fossili e 2) una verifica indipendente sul rispetto dei criteri. Infine, per essere considerate “sostenibili”, queste attività dovranno anche prevedere il pieno passaggio alle rinnovabili o al gas a basse emissioni di CO2 entro il 2035.

Rispetto al nucleare, l’attuale proposta della Commissione comprende tra le attività inserite nella tassonomia: la realizzazione di nuove centrali nucleari che utilizzano le migliori tecnologie presenti (se autorizzate entro il 2045); gli interventi di ammodernamento e adeguamento su impianti nucleari esistenti (se autorizzati entro il 2040); le attività di ricerca e sviluppo di impianti nucleari innovativi (senza limiti temporali). Requisiti aggiuntivi e più stringenti sono stati previsti per lo smaltimento dei rifiuti (specialmente per quelli ad alta radioattività), per la pianificazione e per lo smantellamento delle centrali.

Con riferimento al gas e al nucleare, inoltre, sono previsti specifici obblighi di rendicontazione sia a livello di aziende e società finanziarie, sia a livello di prodotti finanziari. L’atto delegato complementare modifica, infatti, anche quello relativo all’art. 8 del regolamento sulla tassonomia che dettaglia gli obblighi di disclosure sulle attività comprese e allineate alla classificazione.

L’atto delegato dovrà ora passare all’esame del Consiglio e del Parlamento dell’UE e potrebbe entrare formalmente in vigore tra giugno e agosto 2022, in base all’eventuale richiesta di proroga del periodo di scrutinio e in assenza di obiezioni da parte delle due istituzioni. Queste ultime non potranno apportare modifiche al testo del provvedimento, bensì esprimersi solo con un voto positivo o negativo. Per bloccare l’atto è necessaria una maggioranza qualificata rafforzata in Consiglio (20 Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'UE) e una maggioranza semplice di 353 deputati in Parlamento.

Un’altra importante novità delle ultime settimane è la pubblicazione da parte dell’Autorità Bancaria Europea (EBA) di standard vincolanti a uso delle banche soggette alla Capital Requirements Regulation (CRR) per rendicontare i rischi ESG, con particolare attenzione a quelli climatici (sia fisici, sia di transizione), e le azioni intraprese per mitigarli. Le banche interessate dovranno pubblicare, tra gli altri, un Green Asset Ratio (GAR) e un Banking Book Taxonomy Alignment Ratio (BTAR). Si tratta di indici sintetici per quantificare l’esposizione verso aziende “sostenibili” soggette al Regolamento sulla disclosure non finanziaria (NFRD), nel primo caso, ed escluse dalla stessa (per es. le PMI), nel secondo.

A gennaio 2022 si sono succedute anche alcune iniziative da parte dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA). Tra queste, c’è una consultazione su una proposta di modifica alle Linee guida in materia di requisiti di adeguatezza ai sensi dell’aggiornamento di MiFID II, riguardante la profilazione di sostenibilità dei clienti. ESMA ha inoltre avviato un’iniziativa per raccogliere informazioni sulla natura e l'utilizzo dei rating ESG sul mercato europeo: i risultati della “call for evidence”, aperta fino all’11 marzo 2022, saranno condivisi con la Commissione Europea, che si sta preparando a lanciare la propria consultazione pubblica sul tema per poi procedere a una regolamentazione del mercato dei rating ESG.

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