Possibili modifiche al primo set di ESRS e greenwashing nel settore finanziario

Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI



Forum per la Finanza Sostenibile, 26 Giu 2023 - 09:53

Lo scorso mese, le istituzioni europee hanno presentato diverse misure volte a rafforzare il quadro normativo europeo sulla finanza sostenibile.

In primis, la Commissione europea ha posto in consultazione – fino al 7 luglio 2023 – un atto delegato contenente il primo set di European Sustainability Reporting Standard (ESRS) previsti dalla Corporate Sustainability Reporting Disclosure (CSRD) sulla base della bozza inviata dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) nel novembre 2022. L’obiettivo della Commissione è quello di ridurre gli oneri per le aziende legati al reporting, in particolare per le PMI, anche attraverso un’introduzione più graduale degli obblighi di informativa.

Inoltre, la Commissione desidera rafforzare l’allineamento con altre normative europee e ottenere una maggiore interoperabilità con gli standard dell’International Sustainability Standards Board (ISSB). L’atto delegato prevede che tutti gli ESRS e i data points contenuti in ognuno di essi non saranno più obbligatori ma sottoposti all'analisi di materialità, a eccezione degli obblighi di disclosure specificati nell'ESRS 2. Inoltre, alcune informazioni, e in particolare le emissioni Scope 3, la biodiversità e quelle legate al sociale, verrebbero introdotte gradualmente nel tempo, in alcuni casi per tutte le società interessate, in altri per le società con meno di 750 dipendenti. La Commissione ha proposto anche un approccio flessibile per alcuni data points obbligatori, come i requisiti di disclosure sugli impatti finanziari derivanti dai rischi ESG.

Infine, sono state presentate delle modifiche relative alla modalità di presentazione delle informazioni. A seguito della chiusura della consultazione, l'atto delegato dovrebbe essere approvato formalmente dalla Commissione e successivamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'UE. Se le tempistiche verranno rispettate, gli ESRS entreranno in vigore dal 1° gennaio 2024.

La Commissione ha inoltre adottato un nuovo Retail Investment Package, con l’intenzione di aumentare la partecipazione dei piccoli investitori al mercato dei capitali europeo e di aiutarli a ottenere risultati finanziari migliori. Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva di modifica alle seguenti normative: Markets in Financial Instruments Directive (MiFID II), Insurance Distribution Directive (IDD), Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities (UCITS), Alternative Investments Funds Directive (AIFMD), Solvency II e regolamento su Packaged Retail Investment and Insurance-based Investments Products (PRIIPs).

Nelle scorse settimane, le autorità di vigilanza europee (European Supervisory Authorities – ESAs) hanno pubblicato il proprio report sui progressi compiuti in materia di greenwashing nel settore finanziario. In queste relazioni, viene proposta una visione condivisa di alto profilo del greenwashing applicabile agli operatori di mercato. Le ESAs definiscono il greenwashing come una “pratica in cui dichiarazioni, azioni o comunicazioni relative alla sostenibilità non riflettono in modo chiaro e corretto il livello di sostenibilità relativo ad un soggetto, ad un prodotto finanziario o ad un servizio finanziario. Può essere fuorviante per i consumatori, gli investitori o altri partecipanti al mercato”. Inoltre, incorrere nel greenwashing può essere intenzionale o involontario e non richiede che ci sia un danno effettivo per gli investitori.

Nello specifico, i rapporti delle ESAs sottolineano come tutte le aree della catena del valore degli investimenti sostenibili possono essere a rischio di greenwashing. Per attenuare i rischi di questa pratica, è necessario che gli operatori di mercato si assumano la responsabilità di fare affermazioni fondate. Inoltre, la comprensibilità dei dati e il quadro normativo devono essere migliorati.

Sempre sul fronte della trasparenza, è stato raggiunto un accordo provvisorio sull’istituzione del punto di accesso unico europeo (ESAP). L’obiettivo di questo strumento è quello di garantire un accesso gratuito, di facile utilizzo, centralizzato e digitale a informazioni finanziarie e di sostenibilità, incluse le piccole e medie imprese. L’ESAP consentirà l’accesso alle informazioni già disponibili al pubblico, obbligatorie e volontarie. A seguito di un’introduzione graduale in tre fasi, il database completo sarà disponibile a partire dall’estate 2027. 

Le ultime notizie sono legate al tema della responsabilità delle imprese. In particolare, l’OCSE ha presentato degli aggiornamenti alle linee guidadestinate alle multinazionali che riguardano principalmente nuove raccomandazioni di due diligence relative a clima, a tecnologia, uso di servizi e prodotti e protezione delle persone a rischio. Inoltre, il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D). La novità più significativa del testo adottato dal Parlamento riguarda l’eliminazione dell’articolo 26 e di conseguenza viene meno la responsabilità degli amministratori nella definizione e supervisione degli obblighi di due diligence.



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