Dal nuovo pacchetto sulla finanza sostenibile alla Nature Restoration Law

Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI



Forum per la Finanza Sostenibile, 21 Lug 2023 - 15:13

Le scorse settimane sono state segnate da diverse novità volte a rafforzare il quadro normativo europeo sulla finanza sostenibile.

In primis, la Commissione europea ha presentato il nuovo Sustainable Finance Package, pacchetto di misure per supportare attori finanziari e imprese. Il pacchetto comprende l’Atto Delegato Ambiente (Taxo 4) – di cui abbiamo parlato nel nostro articolo di maggio – che introduce i criteri tecnici di screening (TSC) per quattro obiettivi ambientali: uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine, transizione verso l’economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento, protezione della biodiversità e degli ecosistemi. È stato aggiornato anche l’Atto Delegato Clima, con l’introduzione di TSC per nuove attività di mitigazione e adattamento, in settori come l’aeronautica.

Il Sustainable Finance Package contiene inoltre una proposta di regolamento sui rating ESG che mira a migliorarne affidabilità e trasparenza e introduce nuovi principi organizzativi e norme chiare sulla prevenzione dei conflitti di interesse per garantire l’integrità del mercato. Secondo il regolamento, le agenzie di rating ESG che offrono servizi agli investitori e alle imprese dell'UE dovranno essere autorizzate e controllate dall'European Securities and Markets Authority (ESMA). Vigerà l’obbligo di divulgare informazioni su metodologie e modelli e sono previste misure specifiche per i fornitori di rating ESG più piccoli. La proposta non intende uniformare le metodologie utilizzate per la creazione dei rating ESG che continueranno ad essere scelte liberamente dai fornitori.

Altre misure rilevanti del pacchetto includono una serie di raccomandazioni per le imprese e il settore finanziario sul finanziamento della transizione ecologica. Alle imprese, la Commissione consiglia di utilizzare il quadro della finanza sostenibile già esistente, come la Tassonomia e i benchmark climatici, anche per definire percorsi e piani di transizione credibili. Inoltre, le imprese dovrebbero utilizzare strumenti di finanza sostenibile per finanziare i propri investimenti. Agli attori finanziari, la Commissione raccomanda di avviare un dialogo con le imprese che necessitano di finanziare i propri processi di transizione individuando soluzioni specifiche per le PMI.

Sul fronte della Markets in Financial Instruments Directive (MiFID II), l’ESMA ha lanciato una consultazione sulle preferenze di sostenibilità. L’obiettivo è quello di comprendere meglio l’evoluzione del mercato e fornire risposte su come le imprese applicano le nuove norme MiFID sulla sostenibilità. Tra gli argomenti trattati figurano le azioni implementate dagli investitori in tema di educazione finanziaria. Inoltre, l’ESMA vuole comprendere le esperienze e le reazioni dei clienti circa i nuovi questionari MiFID e se gli operatori finanziari siano in grado di soddisfare le preferenze di sostenibilità espresse dai clienti, in particolare in relazione alla Tassonomia, alla Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) e ai Principal Adverse Impact (PAI). Infine, viene esplorato in che modo produttori e distributori specificano gli obiettivi di sostenibilità con cui il prodotto è compatibile. È possibile rispondere alla consultazione fino al 15 settembre 2023.

A livello internazionale, l’International Sustainability Standards Board (ISSB) ha pubblicato due set di standard che creano un linguaggio comune per la divulgazione dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità (IFRS S1) e al clima (IFRS S2). Gli standard specificano le informazioni che le aziende devono fornire che includono: processi di governance, strategia per la gestione dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità (IFRS S1) e al clima (IFRS S2), processi per identificare, valutare, dare priorità e monitorare i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità (IFRS S1) e al clima (IFRS S2) e risultati ottenuti. Entrambi gli standard entreranno in vigore a partire dall’esercizio finanziario 2024.

L’ultimo aggiornamento riguarda la proposta di legge sul ripristino della natura, in fase di discussione da parte di Parlamento e Consiglio dell’UE. La Nature Restoration Law si inserisce nella strategia sulla biodiversità per il 2030 e prevede di istituire obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri. In particolare, la legge prevede che gli Stati membri mettano in campo le misure necessarie per ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’UE. Entro il 2050, poi, dovranno essere recuperati tutti gli ecosistemi che necessitano di azioni di ripristino. Inoltre, non dovrà verificarsi un deterioramento significativo delle superfici degli habitat soggette a misure di ripristino. Sono presenti anche obblighi per ecosistemi specifici, come il raggiungimento di zero perdita netta di spazi verdi urbani entro il 2030. Infine, il testo prevede che gli Stati presentino piani nazionali di ripristino.



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