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Ue: stima espansione economia graduale, ma piu' rischi di peggioramento -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 15 mag - La valutazione comunitaria non e' ne' allarmistica ne' ottimistica: si mantiene in equilibrio. Nel rapporto di previsione viene evidenziato che 'dopo la diffusa stagnazione economica nel 2023, la crescita migliore del previsto all'inizio del 2024 e la continua riduzione dell'inflazione hanno creato le premesse per una graduale espansione dell'attivita' nell'orizzonte di previsione'.

L'espansione mostrata dalle stime preliminari per il primo trimestre (pil +0,3% nelle due aree) indica che si tratta di una ripresa 'diffusa in tutti gli stati membri che segna la fine del prolungato periodo di stagnazione economica iniziato nell'ultimo trimestre del 2022'. Quest'anno l'attivita' sara' in gran parte guidata da una costante espansione dei consumi privati, poiche' la continua crescita dei salari reali e dell'occupazione sostiene un aumento dei redditi reali disponibili. Una forte propensione al risparmio frena tuttavia ancora in parte i consumi privati. Al contrario, 'la crescita degli investimenti sembra indebolirsi'. Trascinato dal ciclo negativo dell'edilizia residenziale, si prevede una ripresa solo graduale. Sebbene le condizioni del credito siano destinate a migliorare nel corso dell'orizzonte di previsione, i mercati ora si aspettano un percorso leggermente piu' graduale di tagli dei tassi di interesse rispetto all'inverno. Il quadro, quindi, non e' dei migliori.

Proprio sulla scommessa di una forte e duratura ripresa degli investimenti si basa lo sforzo dei governi e della Ue di assicurare ritmi di crescita piu' sostenuti.

Il contesto esterno non e' dei piu' rassicuranti: 'In un'economia globale resiliente, la ripresa del commercio e' destinata a sostenere le esportazioni della Ue, tuttavia, con la ripresa della domanda interna un'accelerazione delle importazioni compensera' in gran parte il contributo positivo delle esportazioni alla crescita'.

L'inflazione ha continuato a diminuire drasticamente rispetto al picco del 10,6% (su base annua) registrato nell'ottobre 2022 nell'area dell'euro. Continuera' a diminuire e raggiungera' l'obiettivo leggermente prima nel 2025 rispetto a quanto previsto nelle previsioni intermedie invernali. Si prevede che la disinflazione sara' determinata principalmente dai beni non energetici e dai prodotti alimentari, mentre l'inflazione energetica tendera' ad aumentare e l'inflazione dei servizi diminuira' solo gradualmente, insieme alla moderazione delle pressioni salariali. Si prevede che l'inflazione nella Ue nel suo complesso segua un percorso simile, pur rimanendo leggermente piu' elevata.

Nonostante il rallentamento dell'attivita', sono stati creati piu' di due milioni di posti di lavoro nel 2023, con tassi di attivita' e occupazione delle persone di eta' compresa tra 20 e 64 anni che hanno raggiunto nuovi massimi record rispettivamente dell'80,1% e del 75,5% nell'ultimo trimestre dell'anno. Molti mercati del lavoro restano tesi. Il tasso di crescita dell'occupazione nell'area euro passera' da 1,4% nel 2023 al 0,7% e poi a 0,5%; nella Ue da 1,2% a 0,6% e poi 0,4%. A marzo il tasso di disoccupazione nella Ue si e' attestato al minimo storico del 6%. Questa solida performance del mercato del lavoro e' dovuta sia alla forte offerta di lavoro - sostenuta, tra gli altri fattori, dalla migrazione - sia alla domanda di lavoro.

In linea con la prevista continua disinflazione, la crescita dei salari nominali nella Ue ha iniziato a rallentare decelerera' dopo aver raggiunto il picco del 5,8% nel 2023.

In futuro, e' destinato a decelerare ulteriormente.

Aps

(RADIOCOR) 15-05-24 11:15:12 (0320) 5 NNNN

 


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