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Patto stabilita': da domani in vigore nuove regole Ue, dal 19 giugno procedure al via - FOCUS -2-

Punto per punto le novita' della riforma (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 29 apr - Per quanto riguarda le nuove regole tutti i paesi dovranno preparare un piano strutturale di bilancio nazionale a medio termine che si estendera' su 4-5 anni, a seconda della durata della legislatura nazionale: dovranno contenere l'impegno a seguire un percorso pluriennale di spesa pubblica netta spiegando come realizzeranno investimenti e riforme che rispondano alle principali sfide individuate nel contesto del semestre europeo, in particolare nelle raccomandazioni specifiche per paese.

Proprio in vista di questo, Bruxelles presentera' una 'traiettoria di riferimento' per l'andamento della spesa netta agli Stati membri in cui il debito pubblico supera il 60% del prodotto interno lordo o il disavanzo pubblico supera il 3%. Tale traiettoria e' particolarmente rilevante perche' determina il 'fondo' sul quale poi si innesta l'intero quadro di sorveglianza. Terra' conto delle specifiche sfide di sostenibilita' di ciascun paese e indichera' come gli stati possono garantire che entro la fine di un periodo di aggiustamento fiscale di quattro anni (o di sette) il debito pubblico venga messo o rimanga su un percorso 'plausibilmente discendente o rimanga a livelli prudenti nel medio termine'.

Le due 'garanzie' previste per il taglio dell'indebitamento riguardano il debito e il deficit: nei paesi con debito/pil sopra il 90% (come l'Italia) taglio minimo dell'1% l'anno; i paesi dovranno garantire un 'cuscinetto' pari all'1,5% del pil una volta scesi sotto il 3%. Il ritorno sotto il 'tetto' di Maastricht non implica una 'fine dei lavori'. La correzione annua strutturale primaria per avvicinarsi all'1,5% di deficit sara dello 0,4% del pil, che potra essere ridotto allo 0,25% in presenza di un'estensione del periodo di aggiustamento del piano nazionale.

I paesi possono chiedere una proroga del piano fino a un massimo di sette anni se si impegnano a realizzare una serie di riforme e investimenti che migliorano la resilienza e il potenziale di crescita, sostengono la sostenibilita' di bilancio e affrontano le priorita' comuni Ue (dalla transizione equa, verde e digitale alla sicurezza energetica al rafforzamento della resilienza sociale ed economica alla difesa).

Per la procedura per i disavanzi eccessivi basata sul debito si tiene conto del funzionamento del nuovo quadro pluriennale: Bruxelles fara' il primo passo quando il rapporto debito/pil supera il valore di riferimento; la posizione di bilancio non e' prossima al pareggio o in attivo; le deviazioni registrate nel conto di controllo dello stato superano lo 0,3 punti del pil all'anno o lo 0,6% cumulativamente. Si terra' conto di vari elementi: l'entita' delle sfide del debito pubblico e della deviazione, gli sviluppi della posizione economica a medio termine, i progressi nell'attuazione delle riforme e degli investimenti, l'aumento della spesa pubblica per la difesa.

Quando la procedura per disavanzo eccessivo viene avviata sulla base del criterio del disavanzo, il percorso correttivo della spesa netta dovrebbe essere coerente con un aggiustamento strutturale annuo minimo pari ad almeno lo 0,5% del pil. E' la stessa regola di prima. Per il triennio 2025-2026-2027 la Commissione potra' tenere conto dell'aumento dei pagamenti di interessi nella definizione del percorso correttivo. Cio' ridurra' la 'fattura' dell'aggiustamento.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 29-04-24 16:27:18 (0463) 5 NNNN

 


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