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Ecofin: richiamo di Gentiloni, dei 700 mld erogati solo 225 per i Pnrr - FOCUS -2-

L'emissione di debito comune sara' spinto dalla realta' delle cose (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Lussemburgo, 12 apr - All'Ecofin i ministri finanziari discutono di conti pubblici, asset russi congelati e utilizzo dei proventi in coordinamento con il G7, ruolo della Banca europea degli investimenti. La neopresidente Bei Nadia Calvino sta lavorando sul mandato della banca per potenziare operazioni di investimenti nel settore della difesa oltre il classico 'duel use' (uso civile e militare). Il Consiglio europeo ha dato il via libera politico a questo lavoro e ora la palla e' al consiglio di amministrazione (cioe' ai ministri dell'economia) cui la Bei risponde.

Attualmente la Bei non puo' investire in progetti di produzione di armi, munizioni e infrastrutture militari, ma solo in progetti utilizzati per scopi sia civili che militari. Quattordici stati avevano chiesto esplicitamente un impegno per ampliare il mandato e 'riconsiderare la politica di prestito dell'industria della difesa e altri elementi restrittivi". Una lettera alla Bei era stata firmata da Finlandia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Romania e Svezia. Si procedera' sicuramente in tal senso e si lavora a soluzioni che mettano al sicuro la Bei per quanto concerne il rating massimo (tripla A) delle agenzie di valutazione. In questo quadro emerge l'eventualita' di procedere a una ricapitalizzazione della Bei.

Per quest'anno la Bei prevede di emettere complessivamente bond per 60 miliardi di euro: a fine 2023 il cda aveva approvato un'autorizzazione di prestito per un importo massimo di 65 miliardi di euro, consentendo una flessibilita' al rialzo. I rimborsi obbligazionari per il 2024 sono stimati a 62 miliardi di euro.

Il ruolo della Bei pero' non esaurisce il tema del finanziamento delle tre transizioni Ue: quella verde, quella digitale e quella della difesa (relativamente) autonoma. In queste settimane i ministri finanziari cercano di far ridecollare il progetto di unione del mercato dei capitali, considerata la chiave di volta per facilitare l'interesse degli investitori e risparmiatori privati (e' uno dei temi fondamentali dei rapporti su mercato interno redatto da Enrico Letta e competitivita' redatto da Mario Draghi): piu' facile a dirsi che a farsi. I tempi pero' sono lunghi e per questo la Francia intende forzare l'immobilismo cercando di far decollare un'intesa fra un gruppo di stati (tra cui Italia e Spagna) per far partire 'dal basso' prove di integrazione finanziaria puntando, per esempio, alla creazione di un prodotto di investimento comune (con regole e supervisione comune) per attrarre una parte dei 10 mila miliardi di risparmio di cittadini europei che 'dormono' nei conti bancari. Se ne sapra' di piu' sull'idea francese fra un paio di settimane quando sara' reso noto a Parigi il rapporto del comitato di esperti diretto dall'ex banchiere centrale Christian Noyer sull'approfondimento dell'unione del mercato dei capitali.

Chi accentua soltanto il ruolo dei privati e della Bei vuole allontanare la prospettiva di una nuova emissione di debito comune per la difesa. Oggi Gentiloni ha detto che 'la discussione su possibili nuovi finanziamenti comuni per obiettivi comuni sta andando avanti da parecchi mesi, le condizioni politiche tra i leader nel Consiglio europeo per raggiungere gia' un'intesa in queste settimane non ci sono, ma purtroppo la realta' spingera' certamente in tale direzione nei prossimi mesi".

In un recente incontro con la stampa belga, Enrico Letta ha indicato che 'deve essere chiaro che non possiamo iniziare la prossima legislatura europea senza sviluppare con chiarezza il discorso su come finanzieremo tutto questo (le transizioni Ue - ndr) perche' e' ovvio che l'1% del pil europeo, cioe' il volume del bilancio dell'Unione, non e' sufficiente. Non saremo in grado di raggiungere l'obiettivo solo con investimenti privati o solo con investimenti pubblici'.

Occorrono gli uni e gli altri dato che si rafforzano a vicenda: 'I paesi piu' ostili a mettere il denaro pubblico nelle casse comuni europee potrebbero esserlo un po' meno se vedessero che c'e' una grande operazione di denaro privato e che riusciamo a fare entrambe le cose insieme', sostiene Letta, che la prossima settimana presentera' il suo rapporto sul mercato interno ai Ventisette.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 12-04-24 11:03:59 (0264) 5 NNNN

 


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