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Borsa: crisi Medio Oriente pesa su oil, Saipem (-2,8%) e Tenaris (-2%)

Equita: 'Premio rischio su prezzo Brent presente in II trim' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 apr - La crisi in Medio Oriente, i cui effetti sono ancora tutti da valutare, sta portando a vendite consistenti anche su tutto il comparto petrolifero a Piazza Affari. E questo nonostante il greggio alle stelle per i timori di uno stop alle forniture globali.

La peggiore e' fin dalle prime battute Saipem, che cede in questo momento il 2,8% zavorrata dal taglio del giudizio da 'Buy' a 'Hold' da parte del broker Stifel. In territorio negativo Tenaris (-1,7%), il gruppo Eni (-0,9%), mentre e' piatta Saras. La situazione di instabilita' dell'area sta quindi portando gli investitori di liberarsi dei titoli piu' strettamente legati al comparto oil, anche se - piu' in generale - gli operatori non vedono tensioni particolarik sull'offerta di greggio e sottolineano come questi titoli nella seduta odierna seguano piu' che altro l'andamento del mercato. Perdono infatti quota nel resto d'Europa anche Total (-0,9%) e Repsol (-1,5%).

Le quotazioni del greggio, secondo Equita, sono destinate a restare alte a lungo: 'La risposta israeliana agli attacchi Iraniani - scrive il broker - ha riportato il Brent brevemente sopra i 90 dollari al barile. Il prezzo del greggio aveva assorbito gli eventi geopolitici e il ritorno delle sanzioni al Venezuela da parte degli Usa in quanto le tensioni internazionali non avevano avuto particolari ripercussioni sull'offerta di petrolio'. Anche l'Iran, recentemente, ha continuato ad aumentare le esportazioni arrivate a un massimo degli ultimi 6 anni e 'l'eventuale imposizione di sanzioni piu' restrittive da parte dei Paesi occidentali nei suoi confronti potrebbe essere poco efficace e non modificare quindi i fondamentali del petrolio'.

La domanda di greggio nel frattempo 'si manifesta solida' e 'ben rifornita dalla crescita della produzione oltre che da una 'spare capacity' dell'Opec' che 'permette una certa flessibilita' nel breve termine'. Un ipotetico blocco o rallentamento dei transiti dello stretto di Hormuz, ragionano da Equita, 'sarebbe invece piu' complicato da gestire ma non sarebbe di interesse nemmeno all'Iran in quanto una parte importante del suo export di greggio transita da quel 'choke point''.

Tirando le somme, il rischio geopolitico e' 'destinato a mantenere un premio al rischio al Brent, ragionevolmente fra 5 e 10 dollari al barile, nel secondo trimestre del 2024' mentre 'riteniamo che il prezzo del Brent possa progressivamente rientrare verso gli 80 dollari al barile, se i conflitti in corso non abbiano implicazioni sull'offerta reale di petrolio'.

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(RADIOCOR) 19-04-24 10:32:44 (0234)ENE 5 NNNN

 
Titoli citati nella notizia
Nome Prezzo Ultimo Contratto Var % Ora Min oggi Max oggi Apertura
Eni 15,136 -0,90 17.35.10 15,116 15,438 15,344
Saras 1,77 -0,25 17.35.14 1,765 1,777 1,7725
Tenaris 15,675 -1,35 17.35.43 15,645 15,965 15,86


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