Borsa: banche ben impostate in vista delle trimestrali, Mps (+1,3%) sotto la lente

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 26 apr - Banche in rialzo a Piazza Affari, come nel resto d'Europa: il sottoindice europeo di settore vanta una delle performance migliori, in progresso dello 0,6%. A Milano Mps sale dell'1,3%, Banco Bpm dello 0,79%, Pop Sondrio del 2%, Intesa Sanpaolo dello 0,6%, Mediobanca dello 0,26% e Unicredit dell'1%. A Madrid Banco Sabadell, ieri arrivato a salire di oltre l'11%, continua a correre (+5,4%), sempre sulla spinta della trimestrale sopra le aspettative e della revisione al rialzo della guidance per il 2024.

E' scattato il conto alla rovescia per la pubblicazione dei conti del primo trimestre dei principali istituti e gli investitori ritengono che il comparto delle banche potrebbe continuare a dare soddisfazioni, dopo un 2023 da incorniciare, con i numeri migliorati grazie ai maggiori margini di interesse, spinti dal rialzo dei tassi. La cartina di tornasole saranno comunque proprio le trimestrali.

Intanto Banca d'Italia ha indicato che il costo del rischio sara' probabilmente piu' basso del previsto nel 2024. Cosi' gli analisti iniziano a mettere in conto che i crediti a rischio nel primo trimestre 2024 si attestino su livelli molto bassi per tutto il settore. Tra l'altro nel primo trimestre 2024 il comparto delle banche italiane ha beneficiato delle garanzie statali, del de-risking e delle politiche di prestito.

'Il quadro macro resta positivo per le banche, con tassi alti ed una buona qualita' del credito, uno scenario che suggerisce un buon primo trimestre 2024 e probabilmente anche un buon trend nel secondo trimestre, anche se il confronto rispetto allo stesso periodo del 2023 diventa via via piu' difficile', hanno commentato gli esperti di Intermonte.

Non e' inoltre da escludere che nei mesi venturi siano annunciate operazioni straordinarie. E in tal caso gli occhi sono puntati su Mps, che potrebbe andare in sposa ad altri istituti realizzando il terzo polo bancario, dopo quelli di Intesa Sanpaolo e Unicredit, come auspicato piu' volte dai membri del governo. Con una fusione, inoltre, il Tesoro potrebbe uscire definitivamente dal capitale della banca senza vendere direttamente azioni sul mercato, come fatto nei mesi scorsi. Ad oggi il ministero dell'Economia detiene ancora una quota del 26,7%.

emi-

(RADIOCOR) 26-04-24 10:30:16 (0250) 5 NNNN