Differenze tra Inflazione, Iperinflazione, Deflazione: rischi ed esempi
Inflazione, Iperinflazione e deflazione: cosa sono e a quanto si attestano. Approfondisci quali sono le principali differenze e quali sono i rischi che comportano.
FTA Online News, 20 Gen 2020 - 11:40
L'inflazione nell'eurozona e gli obiettivi della BCE
Il 18 dicembre del 2019 l’ufficio statistico europeo Eurostat ha rilevato che nel novembre dello stesso anno l’inflazione dell’eurozona si è attestata a +1,0 per cento su base annua, mostrando un incremento rispetto al +0,7 per cento di ottobre. Nel 2018 l’inflazione, ossia l’aumento medio dei prezzi al consumo dell’eurozona, aveva fatto segnare +1,8 per cento. Nell’Unione Europea l’inflazione nel novembre del 2019 è pari a +1,3%, anch’essa in flessione rispetto al +1,9% del 2018.Se il pericolo di inflazione e prezzi fuori controllo è assente, l'obiettivo della Banca Centrale Europea è diventato negli ultimi anni quello di riavvicinare l'inflazione al 2%, coerentemente con il target fissato nel 2003 dal Consiglio Direttivo (tasso di inflazione inferiore, ma vicino, al 2% nel medio termine). Il rallentamento nella crescita dei prezzi è uno dei sintomi più evidenti della fase recessiva che l’Europa sta attraversando. Deriva direttamente dal calo della domanda, dall’aumento della disoccupazione, dall’arretramento dell’economia. In un’altra fase economica i rischi inflattivi per l’eurozona e per l’Italia in particolare potrebbero venire dal rincaro dei prezzi del petrolio, da un livello troppo elevato dei salari, dei depositi bancari o anche da tassi di interesse (quindi costo del denaro per le banche) tenuti troppo bassi dalla Banca Centrale Europea.
La deflazione, un rischio: l'esempio del Giappone
L'iperinflazione: un pericolo del passato
All’opposto della deflazione si pone invece il caso dell’iperinflazione che rappresenta un altro fenomeno assai negativo per un sistema produttivo. Uno dei casi più citati è quello della Repubblica di Weimar, ossia della Germania degli anni 1919-1923, quando l’esplosione dell’inflazione riportò la popolazione al baratto e i marchi, il cui valore si volatilizzava rapidamente, finirono nelle stufe perché valevano meno della legna da ardere. Finì con l’avvento del nazismo e con la Seconda Guerra Mondiale. D’altra parte, l’iperinflazione, ossia un aumento dell’inflazione di almeno il 50% al mese, è spesso accompagnato da guerre civili e rivolte. Diversi casi si sono visti nel 1990 in Brasile, Perù, Zaire e Russia. Un caso molto citato è quello recente dello Zimbabwe che a partire dal 2006 ha registrato tassi di inflazione superiori al 1000%, fino a toccare nel novembre 2008 un'inflazione giornaliera del 98%, equivalente a un dato annuo al di fuori di ogni logica, pari a +79,6 milioni per cento. Nella storia meno recente si sono registrati casi di iperinflazione durante la Guerra Francese, ma anche nella Grecia antica e persino nell’antico Egitto.
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