SIF Italia, il building management a Piazza Affari

Il fondatore e ad Ruffino ci racconta la storia e le sfide di un business in costante evoluzione



FTA Online News, 02 Nov 2022 - 18:13

SIF Italia rappresenta l’evoluzione di un business tradizionale verso i nuovi paradigmi della transizione ecologica e digitale. L’amministrazione di condomini e supercondomini, in cui vantiamo un’esperienza ultratrentennale, si è evoluta nel tempo, ma noi innoviamo da sempre e oggi ci proponiamo come aggregatore in un settore sempre più dinamico, evoluto e specializzato.
Dalla nascita negli anni ’80 come società di intermediazione mobiliare alla quotazione in Borsa di fine 2021, SIF ha registrato una trasformazione del mercato immobiliare italiano pressoché radicale: negli anni ’80 soltanto il 25% della popolazione italiana viveva in una casa di proprietà, oggi siamo al 90% Nel frattempo si sono evoluti i servizi, l’offerta e la domanda. Con circa 82.850 unità immobiliari gestite in 8 regioni (65.500 a Milano e provincia), gestioni di cassa per i condomini per oltre 130 milioni di euro l’anno e una fitta e consolidata rete di fornitori, partner e consulenti, siamo uno dei player di riferimento. Adesso puntiamo a crescere sul fronte dei servizi offerti e in termini dimensionali, anche con operazioni mirate di M&A e con una differenziazione in settori ancora poco presidiati, come il luxury.
Al nostro attivo ci sono già operazioni rilevanti tra gli anni ’90 e 2000, come la riqualificazione della grande centrale termica di Olmi, il collegamento di 2.300 appartamenti del C4 Gallaratese con il Silla 2 (il maggior termovalorizzatore di Milano, ndr), il collegamento di 4.800 unità abitative a una delle maggiori centrali termiche milanesi.
Siamo quindi abituati a mediare attivamente tra le esigenze dei condomini e il vasto universo delle società dei servizi. D’altronde le nostre dimensioni – ormai contiamo circa 100 dipendenti e abbiamo un registrato un valore della produzione da oltre 7 milioni di euro nel 2021 e da 4,2 milioni nel primo semestre di quest’anno – ci impongono di proseguire con la crescita, forti anche delle risorse raccolte con la quotazione”. Luca Ruffino, fondatore, presidente e amministratore delegato di SIF Italia, è un manager di esperienza (è stato tra l’altro membro del cda dell’attuale FNM e di Milano Serravalle-Milano Tangenziali Spa), e ha visto l’evoluzione dell’abitare italiano, prima con la frammentazione proprietaria degli anni ’80 e la dismissione di patrimoni immobiliari di istituti per le case popolari ed enti come l’Enpam, quindi nelle più recenti sfide della pandemia, dello smart working e dell’inflazione energetica.


Come mai la decisione di quotarvi a Piazza Affari a fine 2021? Era già un periodo sfidante, cui poi sono seguiti la guerra, l’inflazione e il rischio di recessione. Cosa farete dei 2,75 milioni di euro raccolti per il 15% del capitale? È stato difficile apprendere il linguaggio dei mercati?

“Il percorso di quotazione è stato una sfida per la crescita. Eravamo già strutturati, ma l’adesione alla compliance di una società quotata ci ha ovviamente impegnato. Ci siamo trasformati in Spa, abbiamo portato a termine diverse acquisizioni a ridosso dell’IPO (fra l’altro lo studio Bononi, la Gestionistabili, la Gestim Elaborazione Dati) e da un target di ricavi di 80-100 euro per unità immobiliare, ci siamo spostati a uno di 150-200 euro per rafforzare la redditività del nostro portafoglio di gestioni e confermare anche il nostro orientamento all’offerta nel luxury, in cui siamo presenti con alcuni asset di pregio sul Lago Maggiore, a Milano, Roma e Verona. Abbiamo anche alcuni immobili di proprietà, ma la quotazione non è stata dettata dalla necessità di risorse: eravamo già ben patrimonializzati. L’obiettivo è stato quello di ottenere un booster per la crescita in un momento sfidante per gli operatori. Noi soci di riferimento abbiamo garantito clausole di lockup a 12 mesi, un’amministrazione evoluta e la trasparenza che lo status di quotata impone. Ci sta già ripagando in termini di appeal nei confronti di partner, clienti e mercato, per esempio con l’ultimo contratto sul progetto Horti di Milano, che sicuramente in passato sarebbe stato fuori dalla nostra portata”.

Anche questa nuova fase di mercato con i rincari dei tassi d’interesse, l’esplosione dei prezzi energetici e il rischio di recessione comporta sicuramente delle sfide anche per voi: che prospettive avete?

“Siamo ragionevolmente ottimisti sul futuro. Siamo convinti di avere una proposta di valore che il mercato sta comprendendo, come dimostrato dalle quotazioni in crescita del titolo. I segnali che ci giungono dal nostro settore e dalle nostre attività ci confortano sulla possibilità di confermare i target di crescita.
Certamente ci saranno molte tensioni, per alcune famiglie la bolletta energetica passata da mille a 3 mila euro l’anno diventa insostenibile e abbiamo già registrato il rischio di distacchi di forniture.
Anche i reseller energetici in diversi casi stanno subendo un’impennata dei costi poco sostenibile. Noi siamo nella complessa posizione di mediatori tra le diverse istanze. Oggi è senz’altro più difficile e il mercato si sta polarizzando, mentre il ceto medio si disgrega.
Siamo però certi di avere già intrapreso un percorso di innovazione e crescita che darà nuovi frutti in futuro. Abbiamo già delle attività in crescita nelle reti di ricarica elettrica con Powerpoint City Car, abbiamo software gestionali e documentali avanzati e forniamo un’app per consuntivi dedicata all’utenza più evoluta, senza dimenticare le esigenze più tradizionali. Siamo pronti a cogliere le opportunità del bonus 110% e della transizione energetica che spesso incrociano la riqualificazione immobiliare. Offriremo servizi sempre più evoluti, come un’attività completa di concierge, alle utenze più raffinate. Guardiamo con interesse anche alle opportunità che deriveranno dalle comunità energetiche. È un tema di stretta attualità, ma anche un’opportunità di lungo termine. Confermiamo infine la volontà di crescere per acquisizioni mirate sia in termini di prodotto che di presenza geografica. La recente acquisizione di quote rilevanti di Visibilia ci consentirà inoltre di sperimentare nuovi mix di valore, sia con le attività editoriali di settore, che con la pubblicità sulle facciate”.


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