NVP, regie mobili di ultima generazione a Piazza Affari
La società di produzione video che filma la serie A ci racconta la sua storia
24 Lug 2020 - 11:48
All’avanguardia in Europa nel settore della produzione video per network televisivi, NVP è una società siciliana che ha fatto fin dall’inizio dell’innovazione tecnologica un fattore di competizione decisivo per la propria storia.
“Nel 2007 io e miei due fratelli abbiamo deciso di fondare insieme questa società”, ci racconta Massimo Pintabona, amministratore delegato e azionista di riferimento (con i fratelli) di NVP.
“Costruimmo la nostra prima regia mobile in un garage, in maniera quasi artigianale – ci spiega - ma già allora la domanda di contenuti video di alto livello in Sicilia era forte e quindi ottenemmo rapidamente dei contratti prima in subappalto, poi sempre più importanti. Oggi lavoriamo con colossi come DAZN, Sky, Mediaset, la RAI, la Uefa, per cui seguiamo eventi sportivi ad altissimo livello.
Abbiamo una leadership in Italia nella tecnologia in 4K HDR e siamo tra le prime anche in Europa. Siamo molto attivi con il calcio della serie A in Italia, ma abbiamo seguito anche grandi eventi nel motociclismo, nell’automobilismo, nel tennis e in altre discipline. Seguiamo gli eventi con i nostri OB Van – regie mobili da 16 metri di lunghezza, che arrivano a occupare quasi 90 metri quadri in piena attività, mentre decine di tecnici coordinano il proprio lavoro per fornire al cliente la migliore soluzione.
Negli anni la leva dell’innovazione è stata per noi fondamentale e si è basata su un reparto tecnico interno che ha sviluppato macchinari e soluzioni capaci di venire incontro a una domanda sempre più evoluta. Oggi ci avvaliamo di 30 dipendenti e di oltre 200 operatori specializzati esterni, negli anni abbiamo prodotto più di 3.000 eventi e a ridosso della quotazione dello scorso dicembre contavamo 11 milioni di euro di investimenti in un triennio. Non è stata soltanto la tecnologia a distinguerci, però: abbiamo fatto anche leva su un know how specializzato e affidabile sviluppato negli anni. Un’altra barriera all’ingresso di nuovi competitor nel settore”.
Nonostante performance economiche sempre in crescita, a fine 2018 avevate una PFN negativa per 5,67 milioni di euro a fronte di un patrimonio da 627 mila euro. Con l’IPO avete raccolto circa 10 milioni di euro e chiuso il 2019 con una PFN positiva per € 1,69 mln e un patrimonio netto da 11 mln. E’ stato questo uno dei motivi della quotazione? Perché l’IPO? Cosa intendete fare delle risorse raccolte? Ho visto in passato gli investimenti nella nuova sede, in macchinari e in innovazione: in futuro? Dal prezzo di collocamento a 3,8 euro avete registrato una flessione a due cifre, complice anche la fase difficile dei mercati e dell’economia, pensate che il mercato non esprima adeguatamente il vostro valore?
“Abbiamo sempre puntato sulla crescita, gli investimenti effettuati in passato lo confermano. A un certo punto, però, abbiamo capito che, se volevamo fare un salto in avanti, il canale bancario (che pure ci ha sempre sostenuto) poteva non bastare. Per questo abbiamo vagliato le varie opzioni e deciso il collocamento sull’AIM Italia. Stiamo realizzando il nostro terzo OB Van, ancora più avanzato degli altri: ci consentirà di crescere da un punto di vista produttivo.
Non intendiamo però fermarci alla crescita organica e la quotazione è infatti stata progettata anche per raccogliere le risorse per finanziare una potenziale crescita per linee esterne.
In Italia ci sono tanti piccoli operatori, siamo convinti di potere promuovere delle integrazioni capaci di creare un soggetto in grado di competere a livello internazionale.
Quanto ai prezzi di oggi, siamo sicuri di non esprimere ancora appieno il nostro valore sul mercato, ma crediamo che il tempo saprà farlo emergere nel medio e lungo periodo”.
Apprendere il linguaggio dei mercati è stato complesso?
“Eravamo già bene organizzati, ma con la quotazione abbiamo potuto rafforzare le nostre strutture di controllo e amministrazione. Il percorso dell’IPO ci ha consentito dunque di migliorarci ulteriormente.
Stiamo inoltre potenziando la nostra struttura manageriale con figure di grande esperienza e competenza che ci aiuteranno a crescere ancora”.
Avete chiuso il 2019 con un balzo dei ricavi delle vendite del 58% a € 7,3 mln, l’ebitda è cresciuto al contempo del 47% a 2,68 mln (superando gli obiettivi), ma l’ebit mostra una crescita del 26% a 777 mila euro, brillante, ma che sconta ancora l’aumento rilevante degli ammortamenti degli ultimi anni. Questo lievitare degli ammortamenti riflette i vostri investimenti? Noto in fondo al conto economico una flessione del 9% degli utili a 234 mila euro a causa di un balzo delle tasse a 82 mila euro circa: come è andata?
“Sì, la crescita costante degli ammortamenti riflette la nostra politica di investimento. E’ la nostra strategia per la crescita e ci consente di difendere i margini, sempre importanti a monte del conto economico, e di garantirci produzioni di alto livello e dunque margini di contribuzione più elevati. Quanto alle tasse, l’anno scorso siamo usciti dal “patent box”, che ci consentiva un abbattimento fiscale, ma stiamo già studiando delle alternative valide, fra l’altro siamo una pmi innovativa e abbiamo dunque diverse opzioni”.
Cosa vi aspettate per questo difficile 2020 di pandemia e per il prossimo anno?
“Con rare eccezioni, questo è stato un anno molto difficile per tutti. Noi però abbiamo potuto dimostrare la resilienza del nostro business, anche in condizioni sfidanti. Alcuni eventi, anche importanti, sono stati rinviati, ma si tratta dal nostro punto di vista di una mera traslazione dei ricavi. Abbiamo ripreso le produzioni già a marzo, con tutte le precauzioni necessarie e un’attenzione che ci ha reso dei modelli e ci ha permesso di non registrare nessun caso di contagio nel personale, nonostante operassimo in zone a forte rischio. A giugno abbiamo accelerato con forza. Le proiezioni sull’autunno mantengono un grado di incertezza, dipendente dalle varie analisi, ma noi manteniamo una forte fiducia nella futura crescita della nostra società”.