Kolinpharma, la nutraceutica a Piazza Affari
Intervista al top management della PMI Innovativa quotata sull’AIM
03 Ago 2018 - 15:15
Alimentazione e cura hanno trovato un nuovo equilibrio negli ultimi anni. La nutraceutica, neologismo italiano che fonde la nutrizione con la farmaceutica, è una nuova disciplina che cerca di offrire prodotti naturali, che non sono farmaci, ma cercano di sfruttare le qualità di molti alimenti e che agiscono ripristinando l’equilibrio biologico del nostro corpo.
“Si può fare tanto in questo settore e noi di Kolinpharma, da cinque anni, stiamo dando il nostro contributo allo sviluppo di un mercato che in Italia vale già complessivamente 3 miliardi di euro (+ 5,9% nel 2017) e, ad esempio, comprende prodotti di uso comune come i fermenti lattici probiotici o gli integratori di vitamine ed oligoelementi. In Kolinpharma abbiamo cinque prodotti suddivisi in una linea ortopedica (Dolatrox, Milesax e Xinepa Easy) e in una linea ginecologica (Almetax Easy e Ivuxur), due ambiti specialistici che spiccano per quantità di prescrizioni di nutraceutica per motivi che spaziano dal contrasto del dolore alla prevenzione”.
Emanuele Lusenti, è l’amministratore delegato di Kolinpharma, un manager di lungo corso del settore, anche e soprattutto farmaceutico, che ha fondato l’azienda nel 2013 con l’attuale presidente Rita Paola Petrelli, una professionista con esperienza imprenditoriale e amministrativa. Entrambi sottolineano con forza le peculiarità di un’impresa che, pur operando in un settore distinto dalla farmaceutica e privo dei suoi obblighi regolamentari, ne applica per scelta le regole, mantiene e incentiva un continuo confronto con il mondo scientifico.
“Abbiamo quattro brevetti su cinque prodotti – rivendica Lusenti - Prima di immettere un prodotto sul mercato studiamo tutta la letteratura sulle evidenze scientifiche della sostanza selezionata, quindi eseguiamo studi in vitro e clinici a supporto delle nostre proposte formulative. La nostra rete, di quasi 70 informatori medico scientifici, è composta interamente da professionisti laureati. Opportunamente formati, vengono inseriti in una specifica area per coprire tutto il territorio nazionale e confrontarsi direttamente con i medici specialisti grazie alla preparazione e al supporto scientifico che forniamo loro. E’ un approccio che fa parte della nostra strategia e della nostra identità, non si tratta di fare pubblicità o svolgere del merchandising nelle farmacie, ma di portare cultura a tutta la catena salutistica e sapere fornire anche competenze ed evidenze scientifiche che possono rivelarsi premianti in un settore che non le impone per legge”.
Quindi il know-how per voi è strategico…
“Assolutamente sì – prosegue Lusenti - Noi affidiamo in outsourcing produzione e logistica e studi clinici, ma concentriamo nella nostra impresa, nella nostra stessa sede, gli esperti di ricerca e sviluppo, il regolatorio, la medica, la scientifica e il marketing. Abbiamo già in corso una collaborazione con l’Università di Pavia e con l’Università di Calabria ed è recentissimo l’accordo sottoscritto con il Dipartimento di Chimica e Tecnologie del Farmaco dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” oltre ad una continua analisi degli studi internazionali di settore”.
Siete una PMI Innovativa e, anche con il supporto degli incentivi alla quotazione, vi siete quotati lo scorso marzo: come è andata? E’ stato difficile apprendere il linguaggio dei mercati? Cosa avete fatto o volete fare della raccolta?
“Noi crediamo che il mercato abbia riconosciuto la nostra chiara visione strategica – spiega il presidente Petrelli - la qualità del nostro management, i risultati raggiunti finora e la determinazione nel perseguimento dei nostri obiettivi. Siamo ormai in una fase avanzata di studio dei mercati internazionali. Continuiamo a puntare sulla ricerca e lo sviluppo, sulla valutazione di nuovi prodotti e di nuove collaborazioni accademiche. Abbiamo consolidato la nostra rete di vendita nazionale e pensiamo che un laboratorio interno di ricerca sarebbe un fiore all’occhiello che ci distinguerebbe ulteriormente nel settore, ma è un progetto ambizioso che richiedete i corretti tempi e la corretta programmazione. Registriamo inoltre che la maggiore visibilità ottenuta con la quotazione ci abbia regalato appeal nei confronti di clienti e banche. Oggi sono gli istituti di credito che vengono da noi con le loro proposte. Come quando di recente abbiamo sottoscritto con Banca IFIS un contratto di factoring pro-soluto da 2 milioni di euro i cui benefici effetti sui conti si vedranno nei prossimi mesi”.
Nel 2017 avete aumentato i ricavi delle vendite del 62% portandoli a 4,1 milioni di euro, avete registrato un margine utile lordo positivo per 31 mila euro circa contro il rosso da 324 mila euro del 2016 e avete ridotto le perdite da 366 mila a 66 mila euro circa. La posizione finanziaria netta è però cresciuta da 1,7 a 2,5 milioni di euro a fronte di un patrimonio da 1,2 milioni. Con una crescita così impetuosa del giro d’affari deve essere stato difficile controllare i margini e mettere insieme investimenti e gestione del debito…
“Siamo abituati a una forte disciplina dei costi, a un impegno intenso e costante nel controllo di gestione che cerchiamo di attuare con la massima precisione. E’ nel nostro DNA”.
E in futuro?
“Stiamo sviluppando un dispositivo medicale ginecologico e crediamo che ci siano ancora ampi margini di crescita per i nostri prodotti della linea ortopedica e ginecologica. Ribadiamo l’attenzione alla qualità della nostra proposta. Abbiamo quattro brevetti e 11 certificazioni cui aggiungeremo quella per il medical device. Abbiamo certificazioni di qualità dell’azienda e di qualità dei prodotti, comprese quelle che li dimostrano adatti alle regole islamiche di liceità, alle norme di alimentazione ebraiche, alle esigenze dei celiaci e degli atleti (Doping Free Play Sure). In generale puntiamo a fare della competenza il nostro tratto distintivo”.