IDNTT, la MarTech content factory di Piazza Affari
L’ad e fondatore Traviglia ci racconta storia, ambizioni e vantaggi competitivi della PMI svizzera
FTA Online News , 22 Set 2021 - 10:30
“La pandemia ha soltanto accelerato dei trend già in essere nel nostro mercato e quindi confidiamo di crescere anche nel prossimo futuro. Alcuni studi stimano che gli obiettivi del nostro settore siano stati anticipati di 5 anni e dai segnali che ci giungono reputiamo che ormai l’approccio digitale alla gestione multicanale dei contenuti sia diventato preponderante. IDNTT si presenta in questo contesto non solo con un portafoglio d’eccellenza nel segmento Enterprise, nella PA e nella fascia delle PMI, ma anche con una industrializzazione dei processi che nella nostra industria ha pochi eguali. Per questo amiamo definirci una MarTech content factory, perché la produzione e gestione dei contenuti di marketing che effettuiamo su ampia scala si avvantaggia di un processo industriale integrato e certificato ISO 9001 grazie a una tecnologia proprietaria unica. Siamo una vera e propria industria del content, ci sono clienti per cui veicoliamo quotidianamente migliaia di contenuti originali ogni giorno, per cui produciamo contenuti omnichannel destinati all’online, all’e-commerce, ai canali social, ai negozi fisici, all’evento, con un ritmo continuo”. Christian Traviglia, fondatore e CEO di IDNTT conosce da vicino l’industria dei contenuti per il marketing, la sua esperienza risale ai primi software di impaginazione degli anni ’90 e con IDNTT ha creato una realtà internazionale di stanza in Svizzera (a Balerna), ma con una forte presenza produttiva in Romania (Iași) e Spagna (Barcellona) e mercati di riferimento in Italia, Spagna, Romania e Portogallo.
“Operiamo sulla linea di conversione del fatturato – ci spiega - Se vengono definite “above the line” le attività di comunicazione più vicine al potenziamento del brand, più generiche e creative (ma anche meno misurabili) e “below the line” quelle attività che invece implicano la misurazione del coinvolgimento del cliente, il suo click per l’acquisto e la conversione in fatturato dell’attività di comunicazione, IDNTT si pone tra le due strade, perché non solo ha competenze in entrambi i campi, ma ha anche la capacità di mettere a terra i progetti di comunicazione a stretto contatto con le strutture delle società e le istituzioni clienti. Siamo anche le antenne del business online, perché conosciamo da tempo il mercato, le sue reazioni, i suoi segnali e curiamo da sempre a vari livelli l’infrastruttura dei contenuti con lo studio delle risposte del pubblico”.
Con più di 100 dipendenti (79 nel 2019), IDNTT si è quotato su AIM Italia lo scorso 6 luglio a 1,7 euro, sulla parte bassa della forchetta, ma in un mese ha più che raddoppiato il proprio valore di Borsa. Cosa farete dei 2,87 milioni di euro raccolti? Quali sono gli obiettivi dell’IPO?
“Le nuove risorse ci permetteranno di crescere ancora per linee interne ed esterne, ma non sono il motivo principale della quotazione. Abbiamo deciso infatti di approdare sul mercato anche per una questione di standing. Spesso abbiamo gareggiato (e magari vinto) con multinazionali universalmente note e lo status di società quotata, lo vediamo già dalla quotazione e da quando l’abbiamo annunciata, ci garantisce un’autorevolezza che si traduce in un vantaggio competitivo e nella capacità di instaurare relazioni e attrarre competenze di primo piano. In fase di IPO abbiamo ottenuto una domanda pari a 4,5 volte l’offerta, avevamo una copertura doppia rispetto alla nostra proposta anche sulla fascia alta, ma con i consigli dei nostri consulenti abbiamo deciso di muoverci sulla parte bassa per potere scegliere al meglio gli investitori più coerenti con il nostro progetto di crescita. I fatti ci hanno dato ragione e riteniamo di avere già intrecciato con il mercato dei capitali un rapporto proficuo. D’altronde ci siamo presentati al mercato con una struttura di gestione già evoluta e con una marginalità elevata”.
Nel Documento di ammissione leggo che il mercato digitale italiano si è attestato a 70,5 mld nel 2020, ma l’unico segmento in crescita è stato quello Contenuti e Pubblicità a 12,4 mld (+2,7%), il vostro. Nel 2020 IDNTT ha registrato un balzo dei ricavi del 42% a 5,9 milioni e un utile più che quintuplicato a 877 mila euro (+413,8%). Noto anche spinte al riequilibrio nel mix clientela dal +15% delle PMI (1,25 mln) e dal +400% della PA (816 k), che si affiancano al segmento core dell’enterprise. Il gruppo ha visto la PFN passare da -185k a un saldo positivo per 803 mila euro nel 2020, quando il patrimonio era sceso da 997 a 763 mila euro dopo dividendi da 1,1 mln. A queste risorse si aggiungono ora quelle dell’IPO, suggerendo la possibilità di nuove operazioni di M&A e di nuovi investimenti nella crescita organica. Questa crescita sarà sostenibile anche nel dopo Covid?
“Assolutamente sì, i nostri dati ci confermano l’accelerazione di un trend di crescita del mercato che ha anticipato le tendenze già positive del passato. Cresceremo ancora sia per linee interne che esterne e le risorse dell’IPO ci daranno nuove possibilità economiche e di posizionamento che già maturano i loro frutti. Sul fronte dell’M&A stiamo già valutando diversi dossier e puntiamo all’Italia, alla Spagna e al Nord Europa, confermando la nostra vocazione internazionale”.