eVISO, energia su misura con l’intelligenza artificiale
La matricola tecnologica applica gli algoritmi ai mercati delle materie prime e scopre nuovo valore
FTA Online News, 10 Feb 2022 - 14:25
Fondata nel 2012 a Saluzzo da un team di ingegneri e fisici con esperienze internazionali, eVISO è una società innovativa che applica una piattaforma tecnologica proprietaria di intelligenza artificiale ai mercati dell’energia e delle materie prime. Più di 30 esperti inseriti in una rete di 142 collaborazioni europee permettono servizi avanzati impossibili fino a pochi anni fa. Appena superate le 100 mila utenze elettriche, soprattutto grazie ai servizi offerti ai reseller di energia. Nell’ultimo anno il business si è allargato al gas con ormai oltre mille imprese clienti. Lo scorso agosto eVISO è diventata partner della Borsa Merci Telematica Italiana con la piattaforma proprietaria “SmartMele”, che ha innovato il settore con responsabilità: nello statuto del gruppo è inserito il rispetto delle filiere e l’offerta prevede (e verifica) che i produttori siano pagati più dei prezzi di costo. Al presidente, amministratore delegato e azionista di eVISO Gianfranco Sorasio chiediamo come funziona.
“Il nostro business si fonda su tre pilastri che inseriscono capacità non umane, algoritmi di intelligenza artificiale, nella dinamica dell’incontro tra domanda e offerta nei mercati delle materie prime.
La previsione (forecasting) è il primo pilastro. Produciamo 30 milioni di previsioni al giorno attingendo a dati che spaziano dai prezzi delle commodity, alle rilevazioni della temperatura e della piovosità, alle stime sui raccolti del grano o della soia. Applichiamo più 24 mila parametri, anche su dati provenienti direttamente dai consumi della clientela, ne traiamo una previsione accurata.
L’esecuzione (execution) è il secondo pilastro. È la capacità di operare direttamente nei mercati, crea valore: nel 2020 abbiamo compiuto più di 1,2 milioni di operazioni compravendita, più di 2 al minuto. Addestriamo i nostri algoritmi a sbagliare e correggersi, per migliorarli. In cambio svolgono in autonomia funzioni impossibili per un essere umano.
Il terzo pilastro è la monetizzazione, il data drive pricing. La nostra capacità di monitorare e interpretare il mercato ci consente di adattare immediatamente i prezzi alla richiesta dei clienti e alle nostre attese di redditività. Possiamo gestire più di 400 tipi di offerta, una customizzazione quasi personale che è un vantaggio competitivo unico.
Nel complesso è un modello scalabile e integrato in costante evoluzione. Siamo una risorsa preziosa anche per gli incumbent dell’energia: spesso sono più clienti che concorrenti.
D’altronde operiamo direttamente nel mercato elettrico italiano e abbiamo raggiunto la ‘Digital Supremacy’ perché siamo l’operatore diretto con il massimo numero di offerte.
Abbiamo anche offerto i nostri big data: siamo gli unici capaci di ‘bollettare’ tutti i 36 milioni di contatori in poche ore. Abbiamo quindi raggiunto anche la ‘Billing Supremacy’, preziosa per chiunque debba sondare il mercato elettrico”.
Perché l’IPO a Piazza Affari in un periodo difficile come la fine del 2020? Cosa farete dei 9 milioni di euro raccolti? È stato difficile apprendere il linguaggio dei mercati?
“Ci pensavamo da tempo ed eravamo già strutturati. Nel nostro cda a 5 membri, due sono indipendenti. Cerved certifica da anni il nostro rating. Il merito di credito di livello A- (A3.1 da Cerved) è un riferimento strategico dopo che abbiamo portato il patrimonio netto da 2,9 a 19,8 milioni di euro in un anno. Questa solidità ci consente rapporti con operatori di primario standing e ci prepara alla crescita esplosiva frequente nel nostro settore. Possiamo inoltre finanziare gli investimenti (5,7 milioni di euro nell’ultimo esercizio) e seguire le nostre strategie. Con l’IPO abbiamo raccolto 8 milioni in aumento di capitale: ne investiremo sei nell’infrastruttura digitale, uno nella rete commerciale e un altro in eventuali acquisizioni. Il mercato apprezza la nostra proposta e il titolo ha registrato performance in forte crescita dalla quotazione”.
Nell’esercizio al 30 giugno 2021 il valore della produzione è balzato del 58% a 76,7 milioni di euro. L’utile è cresciuto del 14,5% a 1,3 milioni e a fine periodo avevate cassa per 3 mln e patrimonio per 19,8 mln. È una crescita sostenibile? Quale impatto ha sul business il forte rincaro delle commodity, specialmente energetiche, che mina la ripresa economica in corso?
“La nostra patrimonializzazione ci permette di affrontare con serenità le turbolenze di questa fase e di alimentare la crescita e gli investimenti. Crediamo di potere accrescere ancora i volumi e di potere creare valore anche in diverse aree contigue di business. Il nostro modello di business riflette immediatamente le oscillazioni di prezzo dell’offerta e siamo quindi sostanzialmente impermeabili ai forti rincari energetici. Il contesto rimane sfidante, però, prevediamo che il caro energia possa pesare fino a 50 miliardi di euro sull’Italia, gli effetti sul tessuto economico e sulla ripresa sarebbero inevitabili. Noi siamo pronti a fare la nostra parte come supporto strategico per l’efficientamento e l’ottimizzazione dei costi energetici”.