CY4GATE, anche per il cyber italiano è il momento di crescere
L’ad Santagata ci racconta storia e ambizioni della società di intelligence e cyber security
FTA Online News, 08 Set 2020 - 09:40
“CY4GATE è nata nel 2014 da una partnership di Elettronica, uno dei leader mondiali della Difesa Elettronica (soprattutto a carattere militare), con Expert System. Già da due o tre anni, però, Elettronica valutava l’importanza crescente, anche per il settore civile, dei sistemi di contromisure elettroniche e di analisi delle raccolte di dati di diversa natura. CY4GATE nasce così con l’ambizione di colmare la mancanza nel mercato italiano di un operatore di intelligence elettronica e di cyber security capace di fornire soluzioni a 360 gradi verticalmente integrate e basate su tecnologie proprietarie. L’industria cyber italiana è infatti ancora oggi molto frammentata: esclusi alcuni grandi operatori (come Leonardo) o vendor e consulenti, si compone di piccoli player che propongono soluzioni specifiche e limitate. L’ambizione di CY4GATE è proprio quella di favorire un consolidamento del settore, diventando, nella propria fascia, il primo operatore italiano e portando il giro d’affari dai 9,4 milioni del 2019 a 27 milioni di euro nel 2023”.
Eugenio Santagata, amministratore delegato di CY4GATE, ha seguito fin dalla nascita la nuova quotata tecnologica dell’AIM Italia specializzata in intelligence e cyber security e spiega così la svolta della società che l’ha portata a Piazza Affari.
Ma cosa fate esattamente per i vostri clienti?
“I nostri prodotti e servizi sono essenzialmente di intelligence, con programmi per l’analisi e l’interpretazione evoluta di grandi raccolte eterogenee di dati, e di cyber security, ossia di difesa dagli attacchi hacker e dalle minacce ai sistemi informatici. Entrambe le aree prevedono sistemi rivolti sia al settore militare o statale che al settore privato. Abbiamo sviluppato negli anni soluzioni proprietarie italiane evolute integrate, ad esempio, il nostro software di Date & Signal Intelligence (DSINT) consente di trasformare in un report fruibile e operativo una massa enorme di informazioni digitali eterogenee servendosi del machine learning e della semantic intelligence. Andiamo ben oltre il data mining e i big data e riusciamo a correlare fonti che spaziano dagli audio, ai video, alle foto, alle tabelle ai testi etc. fino a fornire un rapporto significativo al cliente. Al top manager di una società possiamo spiegare non solo cosa fa e come appare una società target o una persona, ma chi è. L’analisi evoluta dei dati interni o dell’ecosistema digitale può fornire informazioni essenziali per la governance di un’impresa, coadiuvando in maniera importante i processi decisionali.
Abbiamo anche sviluppato piattaforme software riservate alle Forze di Polizia e alle Agenzie di Intelligence italiane ed estere, con le soluzioni EPEIUS ed HYDRA operiamo da tempo nel campo delle intercettazioni telematiche. Con il software Gens.AI creiamo degli avatar virtuali molto evoluti che interagendo sui social network collaborano con le forze dell’ordine. In Italia, solo uno dei nostri mercati, stimiamo un mercato di 169 milioni di euro per le intercettazioni delle Forze dell’Ordine e di 40-50 milioni di euro per le intercettazioni legali”.
Che dimensioni hanno a livello globale i mercati in cui operate?
“Tolti i blocchi di Cina, Israele, Russia e Stati Uniti, stimiamo in 25,7 miliardi di dollari il mercato potenziale mondiale di CY4GATE al 2023. Circa 16,1 miliardi sono riservati alla cyber security (AIRO Analytics and Intelligence, Response e Orchestration), 7,3 miliardi vanno all’Intelligence e 2,3 miliardi alle intercettazioni legali”.
Perché avete deciso di quotarvi a Piazza Affari? In fase di collocamento avete raccolto 21,1 milioni di euro, di cui 5,3 milioni posti in vendita da Expert System, come impiegherete i 15,8 milioni derivanti dall’aumento di capitale? Qual è stato l’obiettivo dell’IPO?
“La quotazione ci è sembrata la scelta più razionale sotto molteplici punti di vista. Il collocamento privato, specialmente se a un fondo estero, avrebbe potuto registrare delle criticità perché siamo una società strategica sottoposta al golden power e abbiamo sviluppato dei prodotti proprietari spesso vincolati alla riservatezza. Abbiamo pensato che un percorso di trasparenza e di mercato potesse regalarci molteplici vantaggi. Così ci siamo presentati al mercato con una controllante stabile e prestigiosa come Elettronica, che da quasi settant’anni opera ai massimi livelli della Difesa Elettronica, con conti solidi e in crescita, con prodotti competitivi sviluppati internamente dalla nostra ricerca. Siamo convinti che questi fattori e lo status di società quotata ci regaleranno appeal nei confronti dei potenziali clienti nazionali ed esteri, dei fornitori, dei potenziali collaboratori, degli investitori. Il mercato ci ha premiato con una domanda pari a quasi quattro volte l’offerta e un successivo consistente apprezzamento del titolo.
Quanto alle risorse raccolte, abbiamo già impiegato subito dopo l’IPO una parte investendo da un lato in sviluppi innovativi dei nostri software per la lawful interception, dall’altro lato nel rafforzamento della società con 10 nuove importanti risorse, tra ingegneri e tecnici, e altre 5 dedicate alla struttura commerciale e all’incremento della visibilità del brand. La nostra ambizione è infatti compiere un salto dimensionale che ci proietti con un profilo ancora più solido sui mercati esteri e sul mercato nazionale. Vogliamo sviluppare le nostre soluzioni per competere con player stranieri e rafforzare l’offerta commerciale per valorizzarla. Rileveremo ancora soluzioni compatibili con i nostri prodotti e abbiamo posto un target di imprese con un range di fatturato tra i 5 e i 10 milioni di euro”.
Nel 2019 i ricavi sono balzati da 5,2 a 7,1 milioni di euro, con un primo margine passato in positivo a 2,38 milioni di euro e un utile da 1,85 milioni di euro. Le componenti del capitale circolante netto indicano una forte crescita delle attività e avevate già – prima dell’IPO – una PFN positiva e un patrimonio da 5,27 milioni. Questo sembra confermare piani di espansione, ma sarà una crescita sostenibile anche in future?
“Assolutamente sì. Per quattro anni noi abbiamo sviluppato soluzioni innovative, molte delle quali lo scorso anno sono finite sul mercato, creando valore. Lo faranno ancora, anzi, con il sistema delle vendite a licenza dei nostri software prevediamo di ottenere una marginalità molto elevata. Ora spingeremo anche sull’attività commerciale per farci conoscere, in Italia e all’estero, anche grazie al successo della quotazione”.