Askoll EVA, terzo operatore UE degli scooter elettrici a Piazza Affari
L’ad Nanni ci racconta risultati e prospettive di una sfida tutta europea nella mobilità elettrica cittadina
FTA Online News, 28 Mar 2022 - 10:58
Askoll EVA è nata nel 2014 da un’idea e da una tecnologia. Il gruppo Askoll, un fatturato da oltre 200 milioni di euro nel settore dei motori elettrici per elettrodomestici (anche per acquari), aveva da tempo messo a punto dei motori elettrici capaci di impiegare meno energia e meno materiali di costruzione, ma cercava un nuovo posizionamento per valorizzare anche in altri settori le proprie competenze.
“Era il secondo decennio del nuovo millennio e vedevamo che il mercato di nicchia degli acquari era statico, mentre quello degli elettrodomestici, a cui fornivamo una parte importante della componentistica per i principali player globali del settore, si caratterizzava per elevati tassi di penetrazione di lavatrici e altre macchine similari presso le famiglie di tutto il mondo con conseguenti spazi di crescita contenuti per il nostro Gruppo – ci racconta Gian Franco Nanni, ingegnere gestionale ad di Askoll EVA dal maggio del 2019 dopo un’esperienza di 15 anni dallo sviluppo del prodotto al marketing - Abbiamo così deciso di valutare nuove opzioni strategiche e quindi di sbarcare nel settore allora nascente della mobilità elettrica leggera, con le bici a pedalata assistita e gli scooter elettrici. Avevamo la tecnologia, nel proprio sviluppo il Gruppo ha depositato oltre 800 brevetti non solo di prodotto, ma anche di processo, e volevamo valorizzarla inserendola nel nuovo macro-trend crescente. Così conferimmo nella nuova Askoll EVA (la seconda parola riduce proprio Electric Vehicle Askoll), l’impianto necessario ad avviare il nuovo business, con investimenti complessivi di oltre 50 milioni di euro.
Da subito, anche grazie al costante supporto del gruppo Askoll, che ancora oggi sostiene lo sviluppo della società, ragionammo su scala continentale e oltre con la ricerca e la sigla di partnership e alleanze strategiche nei maggiori mercati.
Al contempo abbiamo sviluppato e investito nell’innovazione di prodotto, migliorando gli scooter e le bici per poi passare ai kit. Inizialmente eravamo principalmente rivolti al mercato retail dei privati, ma lo sviluppo del mercato dello sharing ci ha aperto nuove opportunità.
Oggi il mercato europeo, come testimoniato dal breakdown delle vendite del primo semestre del 2021, rappresenta bene la nostra ambizione di un corretto equilibrio tra le nostre tre linee di business per clienti: i privati del retail, il business/professional (quindi per esempio il delivery che varia dal settore alimentare alle consegne postali), lo sharing.
Intenzionalmente abbiamo costruito un’offerta diretta sulla mobilità elettrica cittadina, gli scooter coprono da soli circa il 90% del nostro fatturato e siamo orgogliosi di combattere per il primo posto in Italia e per il terzo in Europa.
Partnership di peso ci hanno aiutato a crescere nel settore sharing, in particolare la spagnola Cooltra, leader europeo per la quale abbiamo servito prima Roma, poi Milano e poi Barcellona e la Spagna, per approdare anche a Parigi in Francia. Nel settore delle consegne siamo orgogliosi delle partnership con Domino’s Pizza, Burger King e Pizza Hut, ma anche degli accordi con Poste Austriache, che ci hanno aperto anche alla penetrazione in altri mercati dell’Est europeo.
Oggi abbiamo una capacità produttiva di 30 mila e-scooter l’anno, di 20 mila bici elettriche e di altri 20 mila monopattini. La produzione in-house di componenti chiave come le batterie, i motori e molti altri componenti è una leva importante del nostro valore e della nostra resilienza, vista l’elasticità della nostra capacità produttiva e la nostra possibilità di progettare soluzioni tailor made.
Siamo il primo produttore europeo del settore e-scooter e stiamo sviluppando una tecnologia competitiva con continui investimenti che la domanda premia in maniera crescente, anche grazie alla volontà dei governi di incentivare un sistema di trasporto più efficiente, più economico e più sostenibile che sta già cambiando le nostre città”.
Come mai nel 2018 la decisione di quotarsi a Piazza Affari? Avete al tempo raccolto ben 12 milioni di euro per il 22,1% del capitale. Cosa ne avete fatto? Successivamente nel 2020 avete siglato un accordo di investimento con Negma per bond convertibili fino a 7 milioni di euro. Lo scorso settembre 2021 infine avete annunciato dei dati in crescita del primo semestre sul fronte dei ricavi, con un miglioramento dei margini e della posizione finanziaria, ma anche un aumento di capitale che la capogruppo ha supportato con circa 6,5 milioni di euro. Quali sono i risultati e gli obiettivi di queste risorse?
“L’IPO è stata per Askoll EVA un passaggio fondamentale a supporto della sua espansione internazionale. Pur con il supporto costante e solido della capogruppo abbiamo infatti voluto costruire nel rapporto con il mercato dei capitali una leva per la crescita. Questo ci ha imposto e ci impone una trasparenza gestionale e un’organizzazione più evoluta che consideriamo necessarie allo sviluppo, agli investimenti nel prodotto e nelle tecnologie e in eventuali operazioni di M&A e partnership che possano accelerare la nostra crescita. L’incremento costante dei nostri volumi nel tempo e la graduale riduzione delle perdite operative testimoniano un percorso che confidiamo continuerà nel futuro e conforterà la bontà delle nostre scelte industriali e di distribuzione”.
In effetti alla fine del primo semestre avete registrato un balzo dei ricavi netti a 6,8 milioni di euro, più del triplo di quanto visto nella prima metà del 2020, ma anche molto di più del valore della produzione dell’intero 2017 che era di 4,4 milioni. I costi superano ancora i ricavi, ma la perdita di ebitda si comprime da 2,6 a meno di 800 mila euro, mentre le perdite sono più che dimezzate a 2,3 milioni. Banca Finnat in uno studio recente ha ipotizzato un breakeven dell’ebitda già quest’anno e un utile l’anno prossimo. Come state procedendo sul fronte della redditività e come fronteggiate le criticità derivanti dal rincaro delle materie prime, dei noli, dei costi dell’energia?
“Sicuramente l’anno 2021 è stato un anno importante, ma anche coerente con il nostro sviluppo storico. Se guarda l’andamento dei ricavi e dell’ebitda tra il 2017 e il 2020 può registrare una costante crescita del giro d’affari fino all’impatto negativo one-off del 2020 che però non ha colpito in egual modo il nostro ebitda che anzi ha continuato a ridurre le perdite, anche grazie alla nostra flessibilità operativa e alle azioni di riduzione dei costi, in un percorso che ci dirige chiaramente verso il breakeven, come confermato dal primo semestre del 2021. È il frutto di un efficientamento organizzativo e produttivo costante che sta dando importanti risultati.
Sul fronte dei costi è vero che il rally delle voci di costo collegate alle materie prime, ai noli, all’energia ha rappresentato una sfida importante, con i suoi impatti, ma l’abbiamo gestita con grande attenzione, per esempio con politiche di stocking in sinergia con la capogruppo, con approvvigionamenti lungimiranti e aggressivi anche sul fronte dell’elettronica e delle celle al litio che ci hanno consentito di rispondere alla domanda che con la pandemia ha accelerato.
Siamo convinti che la crescita del fatturato continuerà a ritmo sostenuto anche nei prossimi anni. Già a giugno 2021 avevamo un backlog da 5,5 milioni di euro e abbiamo durante l’anno comunicato ordini da centinaia di scooter cui si aggiunge il più forte e costante afflusso degli ordini retail e a importanti partnership distributive come quella nei Paesi Baltici. Il 2022 è iniziato sotto i migliori auspici, vista la nuova commessa di 650 scooter per un valore di oltre 1,8 milioni di euro da parte di Cooltra.
Le proiezioni parlano di un mercato UE da 100 mila scooter l’anno nel 2021 con un outlook di 500 mila unità nel 2025, quindi un CAGR atteso intorno al 30% secondo l’Ancma che per noi è fonte di un solido ottimismo. A fine giugno 2021 abbiamo annunciato un aumento di capitale che ovviamente ha consolidato la nostra situazione patrimoniale già migliorata a -11,6 milioni a quella data. Ci sono ovviamente effetti positivi sulla redditività, quindi affianchiamo i margini ai volumi. Il supporto di Negma ci consente poi di continuare a sostenere la crescita e il nostro ciclo di investimenti che, oltretutto, è già maturo sul fronte industriale”.