Integrated Governance Index: Quotate accelerano su ESG

L’edizione 2018 dello studio rivela una crescita dell’integrazione della sostenibilità nei modelli di gestione. Coinvolte anche le funzioni Finanza.



Forum per la Finanza Sostenibile, 03 Lug 2018 - 15:37

Le società di Piazza Affari stanno accelerando in termini di integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nei modelli di gestione operativa. E anche nei modelli di gestione della finanza, visto l’impegno dei Chief Financial Officer (CFO) a considerare i temi di sostenibilità nell’esercizio delle proprie attività e la predisposizione all’emissione di prodotti sostenibili (sono almeno 11 le società che stanno valutando un collocamento di green, social o social impact bond).

Sono i principali risultati della terza edizione dell’Integrated Governance Index (IGI), unico modello di analisi quantitativa del grado di integrazione dei fattori ESG nei modelli di gestione aziendale. Il progetto, realizzato da ETicaNews e TopLegal, col supporto tecnico di Nedcommunity, ANDAF, Methodos e Morrow Sodali, si rivolge alle prime 100 società quotate in Italia attraverso la compilazione di un questionario di una quarantina di domande. Quest’anno ha registrato un’impennata del numero di aziende partecipanti, salite a 47 (+42%), ed è aumentato notevolmente il livello di partecipazione dei professionisti interni alle aziende (circa 150 manager coinvolti), con un intervento significativo dell’area finanza.

L’introduzione delle dichiarazioni non finanziarie (DNF) ha svolto un ruolo chiave nell’imporre il cambio di passo, per quanto lo strumento in sé sia utilizzato in maniera molto differenziata. Di certo emerge un legame importante tra aziende e finanza sostenibile (o SRI, da Sustainable and Responsible Investment), ambito che è stato oggetto della parte di indagine straordinaria di IGI 2018. Le imprese si stanno strutturando per fare roadshow SRI (40% dei casi) e per gestire l’engagement, ovvero, la strategia SRI che si sostanzia nel dialogo degli investitori con le aziende investite sui temi di sostenibilità e nell’esercizio dei diritti di voto connessi alla partecipazione al capitale azionario (68% dei rispondenti).

A confermare la crescita di consapevolezza sulla necessità di integrare la sostenibilità nelle strategie, tre ulteriori elementi:

  1. il punteggio medio è migliorato nell’area dell’indagine dedicata alla sostenibilità (confrontabile anno su anno), a fronte di un ampliamento del campione rispetto all’edizione 2017;
  2. le figure professionali coinvolte dalla survey sono state in media 3 per azienda, con una tangibile presenza dei manager, fino a oggi coinvolti marginalmente nell’integrazione dei temi di sostenibilità;
  3. i criteri ESG hanno pienamente coinvolto le aree finanza delle aziende, visto che almeno il 50% di CFO li ha integrati nelle proprie strategie (o pensa di farlo), e che 2 aziende su 3 hanno attivato forme di gestione dell’engagement con i propri investitori.

Le tre società sul podio della governance integrata restano Generali, Snam ed Enel, con il Leone che, rispetto all’edizione 2017, conquista il primo posto. Hera, quinta nella classifica generale, si afferma al primo posto nell’indagine straordinaria sui legami tra azienda e finanza responsabile.

Tra le altre evidenze emerse si segnala:

  • i settori con i punteggi migliori sono “Energia e utility” e “Finanza”. Nessun questionario pervenuto sui segmenti “Telecomunicazioni” e “Materie prime”;
  • l’89% delle società rispondenti è soggetta all’obbligo di DNF; il 38% di queste sviluppa la DNF come bilancio di sostenibilità;
  • il comitato di sostenibilità è presente nel 44% del campione;
  • scende sotto il 50% la quota di aziende che dichiarano che la remunerazione degli amministratori esecutivi non è legata a performance ESG.

 

 

A cura di ETicaNews 

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