Green bond: 9 emittenti quotati su 10 elaborano il reporting

Da uno studio di Climate Bonds Initiative è emerso che quasi il 90% degli emittenti quotati rendiconta sull’utilizzo dei proventi delle “obbligazioni verdi”.



Forum per la Finanza Sostenibile, 26 Lug 2017 - 17:00

Uno degli elementi distintivi di un green bond è il vincolo di destinazione delle somme raccolte con l’emissione, che devono essere indirizzate a progetti di sostenibilità ambientale. Da questo vincolo deriva un ulteriore elemento caratterizzante: la previsione di un reporting sull’uso dei proventi del collocamento (per evidenziare, insomma, che quanto promesso è stato mantenuto). Tuttavia, il dinamico mondo dei green bond è ancora piuttosto giovane, pertanto ancora non è evidente quanto questi due elementi distintivi (il vincolo di destinazione e il relativo reporting) siano attuati nel concreto dagli emittenti.

Per cercare di fare chiarezza, Climate Bonds Initiative - associazione internazionale creata per la promozione delle obbligazioni verdi - ha avviato un’attività di monitoraggio sulla trasparenza dei green bond, pubblicando il report “Post Issuance Reporting in the Green Bond Market”. Il risultato, proprio alla luce dell’immaturità di questo mercato, è piuttosto lusinghiero: per il 74% del numero di bond emessi (pari all'88% del valore complessivo) gli emittenti hanno pubblicato il reporting sulla destinazione dei proventi.

Il report è la prima analisi su quanto gli emittenti di green bond rispettino effettivamente l'impegno di informare i sottoscrittori sulla destinazione e i risultati dei proventi dell'emissione. Per ritenere valido tale impegno, Climate Bonds Initiative ha fissato una serie di criteri per definire il modello di reporting, in modo da non ricomprendere nel calcolo modalità di trasparenza troppo generiche.

L'analisi ha considerato 146 emittenti e 191 bond, per un valore totale di 66 miliardi di dollari, collocati fino al 1 aprile 2016. Sono stati considerati i bond con etichetta "green" o simile collocati da società quotate e non, da enti e amministrazioni locali e da entità pubbliche a esclusione degli Stati. Non sono stati considerati i bond di istituzioni sovranazionali e delle banche per lo sviluppo.

In dettaglio, sono soprattutto gli emittenti quotati a effettuare il reporting (circa 90 su 106), mentre le percentuali calano per le altre tipologie. Discorso a scendere in funzione delle dimensioni del bond: tutte le obbligazioni superiori al miliardo di dollari sono state accompagnate da un report; la percentuale scende all'85% per quelle tra 500 milioni e un miliardo, mentre per le dimensioni minori sono state registrate percentuali nettamente inferiori.
Tra le ragioni della mancata rendicontazione, la ricerca menziona i casi in cui tutto l'importo dell’obbligazione era allocato in progetti esistenti al momento dell'emissione (rendendo di fatto non necessario un reporting).

A cura di ETicaNews

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