Clima: banche centrali valutano misure per rilevare i rischi

Francia, Olanda e Regno Unito propongono di aumentare la vigilanza sui rischi legati al cambiamento climatico



Forum per la Finanza Sostenibile, 27 Apr 2018 - 12:26

I governatori delle banche centrali di Francia, Olanda e Regno Unito stanno valutando di introdurre nuovi strumenti per misurare l’esposizione degli istituti vigilati agli effetti del cambiamento climatico.
Le proposte sono emerse lo scorso 6 aprile ad Amsterdam alla riunione del Network for Greening the Financial System, a cui partecipano banche centrali e autorità di vigilanza impegnate a migliorare la gestione dei rischi ambientali nei mercati finanziari e a favorire la transizione verso un’economia sostenibile.

Il cambiamento climatico potrebbe provocare un “impatto catastrofico” sui mercati, ha evidenziato il governatore della banca centrale britannica Mark Carney. Occorre quindi adottare un’ottica di lungo periodo per identificare e gestire i rischi climatici prima che insorgano vere e proprie crisi sistemiche: è quindi importante che i mercati finanziari concorrano, in maniera graduale e omogenea,  a implementare azioni di mitigazione e adattamento, come quelle previste dall’Accordo di Parigi.

“La nostra missione è salvaguardare la stabilità dei mercati finanziari. Pertanto, siamo tenuti a considerare rischi e trend di lungo periodo. E questo comporta fare i conti con il cambiamento climatico” ha affermato Klaas Knot, governatore della banca centrale olandese.

A Carney e Knot ha fatto eco l’omologo francese François Villeroy de Galhau, che ha proposto l’introduzione di tre misure:
- l’obbligo di rendicontazione dei rischi climatici per banche e compagnie assicurative;
- un carbon stress test, per verificare la solidità degli istituti finanziari a fronte dei rischi fisici (disastri ambientali) e di transizione (scenari a basse emissioni) connessi al cambiamento climatico;
- un brown penalising factor, che implicherebbe l’incremento dei requisiti patrimoniali minimi sugli investimenti a impatto ambientale negativo. Su questo punto, la Commissione Europea è piuttosto orientata a studiare la fattibilità di un green supporting factor che comporterebbe una riduzione dei requisiti patrimoniali su finanziamenti “verdi” (es. in efficienza energetica).

La riunione ha toccato anche l’argomento della rendicontazione dei rischi climatici da parte delle imprese. In qualità di presidente del Financial Stability Board (FSB), Carney ha annunciato che in occasione del G20 di Buenos Aires di novembre la Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) elaborerà un report sulle esperienze positive di implementazione delle raccomandazioni pubblicate a giugno 2017. L’iniziativa avverrà in collaborazione con le “Big Four” – le quattro principali società di rating, Deloitte, EY, KPMG e PwC. Inoltre, la TCFD lancerà un Resource Hub per supportare le società mettendo a disposizione dati, consulenze tecniche e proposte di partnership.

 

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