Nuova Direttiva UE contro l'elusione fiscale

L’UE si è dotata di nuove norme per impedire alle multinazionali di sfruttare le disparità tra i regimi fiscali.



Forum per la Finanza Sostenibile, 28 Giu 2017 - 16:00

Lo scorso 29 maggio il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una direttiva che rinforza la legislazione comunitaria in materia di elusione fiscale. La nuova direttiva andrà così a integrare ed emendare la precedente (la 2016/1164 del 12 luglio 2016, meglio conosciuta come “Anti Tax Avoidance Directive” o ATAD) in materia di hybrid mismatch o disallineamento da entità ibrida, vale a dire il fenomeno elusivo per cui le società attive in diversi Paesi sfruttano le disparità tra giurisdizioni fiscali per ridurre o azzerare le imposte da corrispondere al fisco. Queste pratiche danneggiano le finanze pubbliche dei Paesi UE, perché si traducono in un’erosione della base imponibile di importanti contribuenti di natura societaria.

Edward Scicluna – Ministro delle Finanze di Malta che attualmente presiede il Consiglio – ha precisato che la direttiva assicura l’implementazione delle raccomandazioni OCSE del 2015 sull’erosione della base fiscale e il trasferimento degli utili (Base Erosion and Profit Shifting o BEPS). In particolare, l’ATAD 2 estende la regolamentazione del 2016 alle operazioni svolte in Paesi extra-UE e ad alcune forme di disallineamento ibrido precedentemente escluse; la nuova direttiva chiarisce inoltre le casistiche che rientrano nel concetto di “aziende associate” a cui si applicano le disposizioni.

La direttiva è stata adottata in seguito a un accordo politico raggiunto  il 21 febbraio 2017 in seno al Consiglio dell’Unione Europea riunito nella sua composizione ECOFIN (Economic and Financial Affairs Council), che include i ministri dell'Economia e delle Finanze dei Paesi membri.
Gli Stati avranno tempo fino al 1° gennaio 2020 per trasporre la direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali; la fase di transizione non si concluderà comunque prima del 1° gennaio 2022, termine ultimo per il recepimento di alcune specifiche disposizioni.

La direttiva costituisce una nuova, importante componente da tenere in considerazione per gli investitori che valutano le società da includere nei portafogli integrando all’analisi finanziaria i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). I fenomeni elusivi implicano infatti rischi di natura legale e reputazionale crescenti; di conseguenza, gli investitori potrebbero decidere di escludere dall’universo investibile le società che sfruttano l’ottimizzazione fiscale e, per i titoli già in portafoglio, avviare iniziative di engagement o disinvestimento.

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