Credito di imposta 2021: investire in tecnologia ora è un vantaggio
Arriva un supporto concreto per le aziende che vogliono investire in nuovi beni materiali e immateriali
FTA Online News, 27 Ott 2021 - 09:48
Si evolve il credito di imposta rivolto alle imprese che intendono investire in beni materiali e immateriali ad alto valore aggiunto sotto il profilo tecnologico con la finalità di sostenere la ripresa dell’economia e delle imprese dopo le misure restrittive volte a contenere l’impatto della pandemia.
Credito di imposta 2021: nuove percentuali e nuove quote di investimento
Arrivano buone notizie per le imprese che intendono investire in beni strumentali nuovi e tecnologicamente avanzati destinati a ottimizzare i processi produttivi.
Il Governo ha infatti rifinanziato il credito di imposta, ridefinendolo e aggiornandolo, nel contesto del Piano nazionale di Transizione 4.0 il quale attinge direttamente dal Recovery Fund.
Il credito d’imposta 4.0 riguarda i beni strumentali sia materiali che immateriali e si caratterizza per un vero e proprio rimborso, elargito in percentuali variabili, delle spese sostenute per il loro acquisto.
Nel dettaglio, per i beni materiali il credito d’imposta è così suddiviso:
- 50% per quote di investimento fino a 2,5 milioni di euro;
- 30% per le quote di investimento comprese tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 10% per quote di investimento comprese tra 10 e 20 milioni di euro.
Le percentuali valgono per gli investimenti effettuati nel corso del 2021 mentre per gli investimenti in programmazione per il 2022 le percentuali cambiano in 40%, 20% 10% per i medesimi scaglioni di investimento.
Per quanto riguarda i beni immateriali o software le imprese avranno diritto ad un credito pari al 20% per un limite di costo pari a 1 milione di euro.
Credito di imposta 2021: a chi è rivolto? Come si accede?
Il credito è rivolto a tutte le imprese che hanno la loro sede in Italia indipendentemente dal settore, dalla dimensione, dal regime fiscale e dalla forma giuridica di appartenenza ma per averne diritto è necessario un acconto da parte dell’acquirente pari ad almeno il 20% del costo totale sostenuto.
Per poter usufruirne le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice prodotta da un ingegnere o da un perito industriale ma per i beni di costo unitario non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
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