Popolare di Sondrio, ambizioni sempre più sostenibili per la banca valtellinese
Il gruppo ha accelerato negli ultimi anni sul fronte ESG e di recente ha integrato queste tematiche nel piano industriale al 2025
FTA Online News, Milano, 25 Gen 2023 - 10:45
Con oltre 150 anni di storia alle spalle la Banca Popolare di Sondrio, una delle maggiori banche italiane con 485 sportelli e un margine di intermediazione di 733 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, ha raccolto negli ultimi due anni la sfida della sostenibilità con la creazione di strutture dedicate e l’integrazione dei fattori ESG anche nell’ultimo Piano Industriale al 2025.
A questo nuovo paradigma il gruppo giunge con l’eredità storica di uno stretto legame con il territorio, tra la Valtellina e la Valchiavenna, ma non solo. Un legame confermato tra i più importanti aspetti della sostenibilità del gruppo anche nella matrice di materialità.
Al contempo rendere conto a una platea di circa 159 mila soci, di 3.440 dipendenti, ai clienti richiede un aggiornamento profondo del business, anche alla luce delle nuove opportunità fornite dalla digitalizzazione.
“La Popolare di Sondrio ha avviato un percorso di profonda evoluzione che punta a ribadire e misurare le pratiche storiche di sostenibilità del gruppo arricchendole con le nuove opportunità dell’attuale contesto. Stiamo quindi adattando le nostre politiche di credito e di investimento per renderle sempre più sostenibili e sempre più trasparenti, misurando i risultati dei provvedimenti adottati e ponendoci nuovi ambiziosi obiettivi in questo campo”. Giulia Camilla De Martini, responsabile dell’Ufficio Sostenibilità della Banca Popolare di Sondrio, racconta così la nuova strada che si è aperta alla banca valtellinese con il rafforzarsi dell’attenzione dei mercati sulle tematiche ESG.
“In realtà la Popolare di Sondrio segue da tempo con attenzione il tema della sostenibilità. La sua prima DNF è del 2017 e già nel 2021 ha emesso un Senior Preferred Green Bond da 500 milioni di euro a 5 anni. Il gruppo conta inoltre oltre 800 milioni di euro di bond ESG in portafoglio e quindi ha avviato da tempo un rapporto proattivo e consapevole con la comunità finanziaria. È indubbio, però, che negli ultimi anni BPS abbia accelerato ancora di più con nuovi impegni”.
“Siamo particolarmente fieri del lavoro svolto con il nostro green bond – aggiunge Andrea Melazzini, dell’Ufficio Sostenibilità – Il primo report su quest’obbligazione evidenzia che ha permesso il risparmio di 33.960 tonnellate di CO2 con finanziamenti di impianti di energie rinnovabili in 15 regioni italiane, riguardanti una capacità installata di 45 MW (ben 96,8 GWh di elettricità green prodotta).
La sfida e il successo di questa emissione a nostro avviso sono anche nella granularità del portafoglio sottostante il bond, ben 2.124 finanziamenti diretti su operazioni di efficientamento energetico degli edifici, dei trasporti, delle infrastrutture, sulla gestione sostenibile dei rifiuti e delle risorse idriche, sull’uso responsabile del suolo e delle risorse naturali. Escludendo anche gli impieghi non sostenibili nell’industria delle armi, del tabacco, nei combustibili fossili”.
A chi afferisce nel gruppo la governance della sostenibilità? Ho notato dei cambiamenti importanti negli ultimi anni…
“Nel 2021 – ci spiega Chiara Tripiciano dell’Ufficio Sostenibilità – la Popolare di Sondrio ha istituito il Comitato di Sostenibilità, che è presieduto dall’amministratore delegato, raggruppa tutti i manager delle principali aree e prevede la partecipazione degli amministratori. È l’organo strategico decisionale più importante in ambito ESG e permette anche di collegare le decisioni amministrative con l’effettiva operatività del gruppo. Si riunisce almeno ogni tre mesi ed è supportato dall’Ufficio Sostenibilità – istituito anch’esso nel 2021 – che fa riferimento al direttore finanziario (CFO). La stretta contiguità funzionale con i supremi organi decisionali e con le strutture finanziarie e operative del gruppo permette di integrare in maniera sempre più importante le istanze di sostenibilità nella strategia del gruppo. Sono infatti ormai 12 i referenti ESG nella banca tra le varie aree”.
Questa crescente importanza strategica della sostenibilità in concreto come si è materializzata?
“Stiamo integrando a livello operativo e programmatico le tematiche ESG su più fronti – sintetizza De Martini – A livello di governance con un rafforzamento delle strutture dedicate, con una formazione ESG introdotta per la prima volta nel 2022, con linee guida interne per il comportamento in ottica di riduzione degli impatti ambientali.
Entro il 2023 puntiamo inoltre a introdurre obiettivi ESG tra le componenti della remunerazione variabile del management e a dare attuazione ai piani operativi per mobilità sostenibile.
Sul fronte dei rating ESG vogliamo rafforzare il nostro posizionamento (attualmente la banca ha ottenuto un rating EE da Standard Ethics e uno score C da CDP, ndr), vogliamo inoltre aderire a iniziative dedicate che monitoriamo da vicino, come i Principles for Responsible Banking e la Net-Zero Banking Alliance dell’Onu, la TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) e Valore D. Promuoviamo già iniziative di educazione finanziaria e stiamo attivando un nuovo programma con la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEduF), ma intendiamo fare ancora di più. Per esempio, abbiamo appena promosso la nuova Politica del credito ESG, che definisce le linee guida per integrare la sostenibilità nei processi del credito e introduce una valutazione ESG delle controparti. Ovviamente sarà da calibrare sulle possibilità degli affidatari, ma contiamo con questo approccio di promuovere concretamente delle buone pratiche d’impresa. Entro la fine di quest’anno intendiamo inoltre definire le Linee Guida di investimento responsabile”.
Quindi la vostra sostenibilità si declinerà concretamente sia sul fronte del credito, che su quello degli investimenti?
“Senza dubbio. Abbiamo di recente lanciato una linea di green loans che raccolgono informazioni ambientali sulle attività finanziate, al fine di supportare i nostri clienti nello sviluppo di attività green e nel loro percorso di transizione.
Sul fronte degli investimenti abbiamo già identificato nel Piano Industriale le tappe necessarie per realizzare iniziative ambiziose di portfolio alignment e di carbon neutrality.
Già oggi circa il 10% dei nostri fondi nel comparto obbligazionario è investito in strumenti ESG e collaboriamo con partner del calibro di Etica SGR, Arca SGR, con la nostra Sicav BPS Suisse e i fondi comuni CBIS per promuovere anche sul fronte dell’offerta di prodotti un approccio sempre più sostenibile e affidabile. Sulle nuove politiche di investimento la nostra controllata svizzera ha già da tempo avviato una fase di strutturazione importante che fa da driver per tutto il gruppo. Le nostre ambizioni però guardano anche oltre”.
In che direzione?
“La definizione di un ruolo nella tutela dell’ambiente e nel contrasto al cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più grandi: la carenza di dati e la proliferazione di normative complesse contribuiscono a rendere queste tematiche sempre più urgenti. Il primo passo per definire il percorso del Gruppo in un’economia di transizione è fare una fotografia precisa delle nostre emissioni. Dopo aver rendicontato le emissioni dirette, abbiamo avviato un percorso di studio per ridurre le nostre emissioni indirette legate principalmente ai nostri portafogli, di crediti e di investimenti. Sarà naturale in questa prospettiva anche l’allargamento del framework dei Green Bond e la valorizzazione di richieste normative come quelle della Tassonomia Europea, anche nello sviluppo dell’offerta commerciale. Su tutti questi aspetti, la trasparenza all’interno della rendicontazione e una comunicazione solida con i nostri stakeholder rappresentano un supporto fondamentale.”.
La Popolare di Sondrio conta a fine 2021, 3.367 dipendenti, al 98% a tempo indeterminato. Come trattate la vostra gente? Quali sono le politiche di welfare? Quali gli obiettivi di formazione in questo scenario del credito così dinamico?
“La quasi totale presenza di contratti a tempo indeterminato conferma già una proposta di lungo periodo al personale. Le politiche di welfare aziendale della Banca Popolare di Sondrio vengono comunque da lontano e sono spesso persino inconsapevolmente ricche di buone pratiche ereditate da un rapporto stretto tra il gruppo e le proprie risorse. Segnalo senza dubbio la Cassa assistenza sanitaria, di cui ciascun dipendente è socio e che non solo supporta in maniera generosa le esigenze sanitarie dei dipendenti e dei loro parenti di primo grado, ma li aiuta anche a individuare le strutture convenzionate per effettuare le cure più adeguate in caso di necessità. Ci sono poi sostegni e agevolazioni per motivi di studio, per il pendolarismo, per i colleghi con fragilità. Al personale distaccato si offre supporto nella ricerca di una sistemazione abitativa, ad esempio proponendo ai colleghi alloggi con contributi irrisori, grazie al diffuso patrimonio immobiliare del gruppo. C’è poi il servizio di previdenza complementare di Arca Fondi SGR e altro ancora.
Sul piano della formazione, nel 2021 sono state erogate 137.141 ore, circa 40,73 in media a persona. Si tratta di un’attività strategica, che annualmente propone approfondimenti tematici: lo scorso anno si è concentrata per oltre il 70% sul tema assicurativo, ma anche su MiFID II, quindi sulle norme per la tutela dei risparmiatori, nonché sulle nuove sfide della cyber security e dell’IT.
Oltre al resto della formazione tecnica, mi preme segnalare l’attivazione di piani di formazione ESG per i colleghi e il management, che saranno sempre più diffusi nel perimetro del gruppo.
Le persone sono alla base del nostro valore e vogliamo affrontare con loro le nuove sfide del presente e il ruolo sempre più complesso degli operatori bancari. Per questo abbiamo promosso nuove iniziative di stakeholder engagement, soprattutto sul fronte ESG. In futuro si moltiplicheranno e affiancheranno i nostri eventi che hanno spesso ospitato figure di primo piano dell’economia e della cultura italiana. Tanti modi per promuovere la nostra cultura aziendale che sarà sempre più permeata anche dalle tematiche di sostenibilità”.
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