La storia di Borsa: la restaurazione austriaca (1815-1859)

La Restaurazione austriaca

21Al ritorno degli austriaci, l’istituzione della Borsa di commercio venne confermata con un decreto imperiale del maggio 1816. La Camera di commercio mantenne l’esercizio delle funzioni che le erano state attribuite con i decreti istitutivi del 1808, mentre l’elezione diretta dei sindaci di borsa da parte dei mediatori restò inapplicata: le nomine continuarono ad essere effettuate dalla Camera di commercio, spesso anche al di fuori della categoria dei mediatori.

 

Alla ricerca di regole condivise

11Nel primo decennio seguente la Restaurazione, l’operatività del mercato milanese attraversò un periodo di scarsa attività: nel 1825 la Congregazione municipale richiese i locali del Palazzo dei giureconsulti per uso della scuola elementare di Piazza mercanti, “essendo che in oggi non ne viene fatto uso per le adunanze per le quali serviva”.
Nel 1828 la Camera di commercio sottopose alle autorità austriache un piano organico di riforma della Borsa di Milano che rimase tuttavia inapplicato. Il 29 marzo 1848, durante la reggenza del Governo provvisorio, la Camera di commercio approvò l’elezione diretta dei sindaci e nel luglio di quell’anno gli stessi redassero un nuovo progetto di regolamento per la Borsa.

 

Lo sviluppo finanziario della piazza Milanese

23A partire dagli anni ’30 dell'Ottocento, il mercato finanziario del Lombardo-Veneto si consolidò, sospinto inizialmente dallo sviluppo dell’industria e del commercio serico e in seguito dalla crescita di altri comparti manifatturieri e dalla nascita delle moderne reti di trasporto e di comunicazione.
Nel 1832 il periodico cittadino “Il termometro mercantile e d’industria” pubblicava le quotazioni di quattro titoli del debito pubblico correntemente trattati alla Borsa di Milano; nel 1841 i titoli pubblici rilevati dal “Bollettino dell'eco della borsa”, foglio con cui la Camera di commercio pubblicava i corsi ufficiali, erano saliti a sette. Infine nel 1858, accanto a otto titoli del debito pubblico compariva a listino il primo titolo azionario, quello della Società delle strade ferrate del Lombardo-Veneto


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